Una decina di anni fa ho cominciato a scrivere un libro, una specie di diario autobiografico sulla terni degli anni '80. Ogni tanto metterò su questo blog quello che ho scritto.
Iniziamo con lo...
PSEUDO PROLOGO
Questa è la storia di uno nato in pieno boom economico, di uno che ha
visto scorrere davanti ai propri occhi, tre generazioni di gioventù bruciata:
quella tardo sessantottina del fratello maggiore, caratterizzata dal più
importante rinnovamento generazionale del novecento, quella degli anni settanta
del riflusso, della trasgressione, delle lotte politiche, della creatività e
della voglia di progresso e del “siamo tutti amici”, e quella degli anni
ottanta/novanta dell’edonismo reaganiano, dell’affermarsi e dell’apparire ad
ogni costo, pre hi-tech.
Queste tre generazioni sono state, tra le altre cose, caratterizzate
anche da svariati generi musicali: si va dal pop anglosassone e del beat dei
tardi anni sessanta (leggi Beatles, Dik Dik, Equipe 84, Edoardo Vianello, Mina,
Beach Boys, Caterina Caselli, i Rokes, Mal e i suoi Primitives ecc. ecc.),
passando per l’hard rock, il punk, il rock progressivo, la disco music ed i
cantautori impegnati degli anni settanta (leggi Led Zeppelin, Deep Purple,
Uriah Heep, Clash, Sex Pistols, Genesis, Jethro Tull, Donna Summer, Cerone,
Gloria Gaynor, Guccini, Bennato, Claudio Lolli ecc. ecc.), terminando con la
new wave, l’elettronica e l’heavy metal per la generazione degli anni 80/90
(leggi Duran Duran, Spandau Ballet, Human League, U2, Kraftwerk, Joy Division,
Iron Maiden, Saxon, Def Leppard ecc. ecc.)
Lo spaccato di vita che tra qualche pagina inizierà, prenderà in
considerazione proprio quest’ultimo periodo: infatti, tutta la storia, ha
inizio agli albori dell’estate del 1981 e si conclude nei primi giorni
autunnali del 1990, e questa non è un’ipotesi: è la pura e cruda realtà!
Questa storia non parlerà solo di musica, anche se questa avrà lo spazio
più grande al suo interno, ma anche di cinema, ma di quello buono, di
letteratura, di lealtà, di bugie, di calcio, d’amore, di attualità del periodo,
di tradimenti e di ricongiunzioni, ma alla fine, parlerà soprattutto di coloro
che hanno “vissuto “ quegli anni, in
un modo o nell’altro… bene o male… in
ricchezza e povertà… nella gioia e nel dolore… ma almeno hanno vissuto.
Sarà una storia di nostalgia, nostalgia per quegli anni fantastici, e se
qualche ultraquarantenne come me verserà una piccola lacrimuccia leggendo tutto
questo obbrobrio, avrò raggiunto lo scopo di tutto ciò.
Beh, io sto qui ad aspettare che inizi il racconto... e come non potrei? Fastrek era uno dei comprimari principali...
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