Una prima versione del suo disegno di legge in materia di abolizione dellecase chiuse in Italia, Lina Merlin lo aveva presentato nell'agosto del1948 (anno in cui si calcola fossero attivi oltre settecento casini, con tremila donne registrate, che risulteranno ridotte a circa duemilacinquecento al momento dell'entrata in vigore della legge).
La legge italiana in vigore fino ad allora prevedeva che venissero periodicamente messi in atto controlli sanitari sulle prostitute, anche se in realtà i controlli erano sporadici e soggetti a pressioni di ogni genere da parte dei tenutari, specialmente al fine di impedire di vedersi ritirata la licenza per la gestione dell'attività.
Con il parere contrario dei monarchici e missini, il progetto divenne legge dopo un lunghissimo iter parlamentare il 20 febbraio 1958: veniva abolita la regolamentazione statale della prostituzione e si disponevano sanzioni nei confronti dello sfruttamento della prostituzione.
Sette mesi dopo la pubblicazione della legge sulla Gazzetta ufficiale della Repubblica Italiana - avvenuta sul numero 55 del 4 marzo - alla mezzanotte del 20 settembre di quell'anno, vennero chiusi oltre cinquecentosessanta postriboli su tutto il territorio nazionale. Molti di questi luoghi furono riconvertiti in enti di patronato per l'accoglienza ed il ricovero delle ex-prostitute.
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