Luna II
Già di sangue è assetato. In rossa veste
Stà come un boia al banco delle nubi,
Ed il tricorno, sulla nera testa,
Porta una piuma dai riflessi azzurri.
Poi sopra un vecchio campanile balza
E col flauto notturno i corvi attira,
Che ora nel vento sui sepolcri danzano
Al suono della sua candida tibia.
E i vermi, mentre a un corpo che marcisce
L’estremo rito funebre già celebrano,
Strisciano fuori al flauto che guaisce
Come un grido di morte nella tenebra.
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