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mercoledì 11 gennaio 2012

Padraic Colum (1881 - 11/1/1972)


FEDELMA, LA FIGLIA DELL’INCANTATORE


I
Connal era il nome del Re che governava sull’Irlanda a quel tempo. Aveva tre figli e, come crescono gli abeti, alcuni curvi e alcuni dritti, uno di loro crebbe così selvaggio che alla fine il re e il Consigliere del Re dovettero lasciarlo fare a modo suo in ogni cosa. Questo giovane era il maggiore dei figli del Re e sua madre era morta prima di poter essere una guida per lui. Ora, dopo che il Re e il Consigliere del Re lo lasciarono al suo destino, il giovane di cui vi sto raccontando non faceva altro che cavalcare e cacciare per tutto il giorno. Così, un mattino cavalcò lontano:
Segugio al passo,
Falco al polso;
Un coraggioso destriero per condurlo
Ovunque desiderasse andare,
E il cielo blu sopra di lui,
e cavalcò finché giunse ad una svolta. Qui vide un vecchio ingrigito seduto su di un cumulo di pietre, che giocava a carte da solo. Prima vinceva con una mano, poi vinceva con l’altra. Ora diceva: “Questa è la mia buona destra” e dopo diceva: “Gioca e battila, valorosa mia sinistra”. Il Figlio del Re d’Irlanda sedeva in groppa al suo cavallo ed osservava lo strano vecchio, e mentre lo guardava, cantava tra sé un canto:
Ritirai le ancore nella mia barca
Per un anno e per un giorno
E andai dove crescono i sorbi
E dove la gallinella d’acqua si posa;
E andai sui passatoi
E immersi i piedi nel guado
E giunsi infine alla casa del Guardiano dei porci
Il Giovane senza una Spada.
Una rondine cantò al suo portico:
“Glu-ee, glu-ee, glu-ee”
“Com’è meraviglioso girovagare
Oh lo splendore del mare!”
Una rondine sul punto di prendere il volo cantò:
“Glu-ee, glu-ee, glu-ee”

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