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martedì 17 gennaio 2012

Il poeta del giorno: Alfonsina Storni

Alfonsina Storni è nata il 22 maggio 1892 a Sala Capriasca. Sbarcò a soli 4 anni in Argentina. Visse a Santa Fè, Rosario e Buenos Aires. Il padre aveva una fabbrica di birra e un'impresa di costruzione.
Alfonsina scriveva poesie, faceva l'attrice e studiava per diventare maestra.
A 20 anni ha avuto un figlio che ha allevato da sola.
Quando visse a Buenos Aires, lavorò in fabbrica, in ufficio.
Si tolse la vita al Mar de la Plata all'età di 46 anni, il 25 ottobre del 1938.
E' diventata poetessa nazionale ed è una delle poetesse più celebrate.



DUE PAROLE
All’orecchio questa notte mi hai detto due parole
comuni. Due parole stanche
di essere dette. Parole
che da vecchie si son fatte nuove.
Due parole così dolci, che la luna che passava
filtrando tra i rami
nella mia bocca si è fermata. Due parole così dolci
che una formica mi cammina sul collo e resto immobile
non provo nemmeno a scacciarla.
Due parole così dolci
che senza volerlo esclamo: oh, che bella, la vita!
Così dolci e così mansuete
che oli profumati scorrono sul corpo.
Così dolci e così belle
che nervose, le mie dita,
si muovono verso il cielo imitando una forbice.
Vorrebbero le mie dita
tagliare stelle.


PRESENTIMENTO
Ho il presentimento che vivrò molto poco.
Questa mia testa assomiglia a un crogiolo,
purifica e consuma,
ma senza un gemito, senza un accenno di orrore.
Per uccidermi chiedo che un pomeriggio senza nubi,
sotto il limpido sole,
nasca da un grande gelsomino una vipera bianca
che dolce, dolcemente, mi punga il cuore.






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