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giovedì 5 gennaio 2012

Ernesto Ragazzoni (1870 - 5/1/1920)

Il madrigale della neve calda e del caffè bianco


Ai suoi morbidi riccioli biondi
vorrei stringere un giro di perle
ed al picciolo piè far caderle
tanti fior che nei fior le si affondi.

E vorrei quanto al mondo più avanza
in candor le magnolie ed i gigli;
tutti i fior degli aranci e dei tigli,
tutta un'intima e pura fragranza;

perché, «Virgo Mirabilis», Ella
nel superbo avatar d'ogni cosa
abbia il raggio che manca alla rosa
e l'olezzo che manca alla stella.

E si bianca, Ella è tutta, e si lieve
che talora mi turbina il folle
desiderio di svolgere, molle
a' suoi passi, un tappeto di neve:

una neve che tiepida sia,
e per lei la corrò sulla falda
dei vulcani;... oh! una neve un po' calda
troverò che qualch'Etna mi dia?

trovarle saprò, non mai stanco
di adunarle i candori più casti,
tanto zucchero, tanto che basti
il caffè ch'Ella beve far bianco?

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