Il mio canto
E' ver, doglioso e mesto è il canto Che a me sul labbro sospinge il cor; Una inesausta vena di pianto De' più begli anni mi attrista il fior.
Pur, se mi chiedi da che deriva Quello che m'ange crudo martir, Dirò che ho pena segreta e viva, Ma perchè peno io non so dir.
Perchè sospira chiedi all'auretta E perchè mormora chiedi al ruscel, Chiedi a che geme la colombetta Mentre ha d'appresso il suo fedel.
Ch'è in lor natura, risponderanno, Spirare, gemere e mormorar; Così i miei versi altro non hanno Senso gradito, che il lamentar. |
Nessun commento:
Posta un commento