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martedì 9 agosto 2011

Hermann Hesse (2/7/1877 - 9/8/1962)

Per Ninon
Che tu voglia fermarti da me
dove è tanto oscura la mia vita
e fuori le stelle si affrettano
e tutto è uno scintillio,
che tu conosca della vita
un centro del movimento,
fa di te e del tuo Amore
per me, uno spirito buono.
Nella mia oscurità percepisci
la stella tanto nascosta.
Con il tuo Amore mi ricordi
il dolce cuore della vita.



Quercia sfrondata

Ti abbiamo tagliato,
albero!
Come sei spoglio e bizzarro.
Cento volte hai patito,
finché tutto in te fu solo tenacia
e volontà!
Io sono come te. Non ho
rotto con la vita
incisa, tormentata
e ogni giorno mi sollevo dalle
sofferenze e alzo la fronte alla luce.
Ciò che in me era tenero e delicato,
il mondo lo ha deriso a morte,
ma indistruttibile è il mio essere,
sono pago, conciliato.
Paziente genero nuove foglie
Da rami cento volte sfrondati
e a dispetto di ogni pena
rimango innamorato
del mondo folle.

Sull'Amore

Si chiama Amore ogni superiorità,
ogni capacità di comprensione,
ogni capacità di sorridere nel dolore.
Amore per noi stessi e per il nostro destino,
affettuosa adesione
a ciò che l'Imperscrutabile
vuole fare di noi
anche quando
non siamo ancora in grado di vederlo
e di comprenderlo.

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