SFACIMENTO
A sera quando le campane pace suonano,
seguo i meravigliosi voli degli uccelli,
che in lunghe schiere, come pii cortei di pellegrini,
dileguan nell'autunnali chiare lontananze.
Vagando pel giardino immerso nel crepuscolo
inseguo in sogno le lor più chiare sorti
e sento appena muovere gli indici dell'ore.
Così seguo i lor viaggi al di là delle nuvole.
Ed ecco un alito mi fa tremar di sfacimento.
Il merlo lamenta negli sfogliati rami.
Ondeggia la vite rossa su rugginosi cancelli,
mentre come ridda macabra di pallidi bambini
intorno a oscuri margini di fonti che si logorano,
rabbrividendo al vento si piegano astri azzurri.
MUSICA A MIRABELL
Una fontana canta. Le nuvole stanno
nell'azzurro chiaro, le bianche delicate.
Pensosi quieti uomini vanno
a sera pel giardino antico.
Degli avi il marmo è ingrigito.
Una schiera di uccelli vaga in lontananza.
Un fauno dagli occhi morti segue
le ombre, che nel buio scivolano.
Rosso cade il fogliame dall'albero antico
e volteggia dentro alla finestra aperta.
Un riflesso di fuoco fiammeggia nello spazio
e dipinge dell'ansia i fantasmi foschi.
Un bianco straniero entra nella casa.
Un cane si avventa per corridoi cadenti.
La serva una lampada spegne,
l'orecchio ode la notte accenti di sonata.
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