PSEUDO PROLOGO 3: IL RITORNO
Volevo fare ancora qualche piccola annotazione:
in primis volevo dire che, spesso, ho usato il diletto ternano nei
dialoghi (dialetto molto più facile da parlare che da scrivere), per dare un
valore ed un tono più spontaneo alle varie situazioni in cui si trova sia il
protagonista che tutto il seguito;
in secundis, ho cercato di rendere tutta la vicenda il più
possibile vicina alla realtà (certo, su qualche passaggio c’ho ricamato sopra,
c’ho romanzato un pochino ma il valore della vicenda non verrà sminuito
affatto); ho usato per quasi tutti i personaggi che ruotano intorno al
protagonista il loro vero nome (qualcuno l’ho dovuto cambiare per forza: nella
storia ci sono almeno 5 o 6 personaggi che si chiamano Roberto ed altrettanti
che si chiamano Alessandro, e per non creare confusione in chi legge, ho dato a
questi dei soprannomi che poi sono i soprannomi con cui, abitualmente, ci
chiamavamo allora). E se qualcuno si riconoscesse nei vari personaggi e si
sentisse offeso, non posso farci nulla: la vicenda è vista dalla mia parte; ho dato poi ai luoghi, alle
vie, alle piazze, ai paesi e alle città il loro vero nome;
in terzis, chiedo umilmente scusa se ogni tanto leggerete qualche
parolaccia, non è mia abitudine, ma non potevo usare il “beep”, visto che
questo è un libro e non una trasmissione televisiva;
in quartis, visto che la storia mi riguarda da molto vicino, potevo
benissimo usare la prima persona singolare, ma ho preferito usare la terza
persona per rendere la cosa, diciamo, più allegra, e le frasi in neretto che
appaiono ogni tanto rinchiuse tra le parentesi, sono i miei giudizi personali a
più di vent’anni di distanza dalle vicende narrate;
in quintis (spero che qualche austero professore perdoni i miei
strafalcioni della madre lingua, ma non conosco il latino), le citazioni e gli
aforismi provengono da ricerche fatte su Internet; le poesie sono quasi tutte
le mie… e me ne vanto!
in sestis, per rendere ancora più affascinante questo diario
autobiograficotristeallegro, ho buttato qua e là qualche immagine extra di
quegli anni, immagini dai telefilm della mia adolescenza, immagini dei cartoni
animati più in voga (altro che Pokémon e Digimon), immagini di quei personaggi
della tv che hanno fatto storia, immagini dell’attualità dell’epoca, ritagli
vari di giornali locali. In poche parole, oltre allo scritto vero e proprio, ho
inserito una marea dei miti degli anni 70/80. E se qualcuno vuole che io paghi
i diritti per aver inserito delle foto, me lo faccia sapere: con i milioni di
euri (questa è voluta…. N.d.r.) che incasserò con questo libro, pagherò tutti.
E nel caso in cui non farò una beneamata (e tanto rimpianta) lira, mi dispiace
per voi, ma non c’ho il becco di un quattrino.
E VAI CON I RINGRAZIAMENTI
Innazitutto voglio ringraziare
mia moglie e mio figlio perché… sono la cosa più bella della mia vita e perché…
sono mia moglie e mio figlio;
poi volevo ringraziare mia madre,
mia sorella, mio fratello, i miei nipoti, cognati e cognate;
un pensiero particolare va alla
memoria di mio padre e dell’altra mia sorella che, purtroppo, non ci sono più;
un sentito grazie va a Massimo e
Grazia, a Sara e Cristiano, a Paolo, Lucia e alla piccola Elena Sofia, a Mauro
e alla piccola Alice, a Robertone R., a Loredana, a Francesco… per essere
sempre parte della mia vita;
un grazie molto particolare va
agli “Strangers” di allora, in rigoroso ordine alfabetico: Fausto Colsanti,
Silvia Crisostomi, Roberto Cubinelli, Raffaele Ferrante, Bruno Frittelli, Piero
Iatteri, Mario Latini, Roberto Latini, Raffaella Listanti (r.i.p.), Paola Lucioni, Lucio Marcucci, Alessandro Micozzi, Luca
Neri, Marco Neri, Daniele Pannacci, Marilena Pannacci, Roberto Piantoni, David
Pieralisi, Riccardo Quattrucci, Alessandro Rambotti, Antonio Rossi, Silvano
Sancese, Fabio Scipioni, Cinzia Sensi, Alessandro Staro e ai mitici Gianfranco
e Giorgio (r.i.p.) della gloriosa
pizzeria “Il Giardinetto” di corso del Popolo;
un particolarissimo grazie va ad
Alex Ventriglia per il materiale fornitomi, soprattutto per i numeri di
“Sentinel” e tutto il resto… lui sa;
grazie a tutti coloro che, in un
modo o nell’altro, sono entrati nella mia orbita e mi sono stati vicini in quel
particolare periodo, buoni o cattivi che essi siano;
grazie ai miei amici poeti (in
rigoroso ordine alfabetico): Anna Achmatova, Rafael Alberti, Vicente
Aleixandre, Charles Baudelaire, Gustavo Bécquer, Dario Bellezza, Emily Brontë,
Charles Bukowski, Paul Celan, Edward Cummings, Marina Cvetaeva, Emily
Dickinson, Lawrence Ferlinghetti, Federico Garçia Lorca, Kahlil Gibran, Hermann
Hesse, Nazim Hikmet, Juan Jiménez, Jack Kerouac, Omar Khayyâm, Giacomo
Leopardi, David Lawrence, Antonio Machado, Alda Merini, Pablo Neruda, Novalis,
Edgar Allan Poe, Jacques Prévèrt, Reiner Rilke, Arthur Rimbaud, Percy Shelley,
Rabin Tagore, Thomas Dylan, Trilussa, Paul Verlaine, Walt Whitman, William
Yeats;
grazie a John Ronald Reuel
Tolkien per aver creato il
fantastico mondo della “Terra di Mezzo” e tutti quei fantastici personaggi;
grazie per “Il signore degli anelli”, “Lo hobbit”, “Il silmarillion”, “Il
cacciatore di draghi”, “Albero e foglia” e tutto il resto;
grazie a Jack Vance per “I
principi demoni”, le saghe di “Durdane”, “Lyonesse”, il ciclo della “Terra
morente” e “Alastor”;
grazie a Michael Moorcock per
aver creato Elric di Melniboné, e Maldiluna e Cymoril e Yrkoon e Dyvim Slorm e
Rackhir e Yishana e Theleb K’aarna e Zarozinia e Jagreen Lerne e Sepiriz e…
Stormbringer;
grazie a Poul Anderson per “Tre cuori e tre leoni” e
“La spada spezzata”;
grazie a Terry Brooks per le
saghe di “Shannara” e di “Landover”;
grazie a Enrico Brizzi per “Jack
Frusciante è uscito dal gruppo” (ma non si chiamava John Frusciante?);
grazie a Marcello Ricci, che non
conosco personalmente (io ero un ragazzino allora, ai tempi di Radio Evelyn,
caro Marcello), ma che, inconsapevolmente, mi ha dato l’input decisivo (scusa
se ho tratto qualche foto e qualche tuo commento dal libro “Nera 70”);
grazie anche a me stesso e al mio
narcisismo: senza di quello non avrei mai affrontato una cosa del genere.
Ahò, dopo tre prologhi comincia 'sta storia, va... a me già solo i ringraziamenti m'hanno fatto venì la nostalgia... alla fine de 'sto libro me raccojerete co' lu cucchiajino :-p
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