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lunedì 9 gennaio 2012

TERNI CITY ROCKERS: 3a puntata


PSEUDO PROLOGO 3: IL RITORNO

Volevo fare ancora qualche piccola annotazione:

in primis volevo dire che, spesso, ho usato il diletto ternano nei dialoghi (dialetto molto più facile da parlare che da scrivere), per dare un valore ed un tono più spontaneo alle varie situazioni in cui si trova sia il protagonista che tutto il seguito;

in secundis, ho cercato di rendere tutta la vicenda il più possibile vicina alla realtà (certo, su qualche passaggio c’ho ricamato sopra, c’ho romanzato un pochino ma il valore della vicenda non verrà sminuito affatto); ho usato per quasi tutti i personaggi che ruotano intorno al protagonista il loro vero nome (qualcuno l’ho dovuto cambiare per forza: nella storia ci sono almeno 5 o 6 personaggi che si chiamano Roberto ed altrettanti che si chiamano Alessandro, e per non creare confusione in chi legge, ho dato a questi dei soprannomi che poi sono i soprannomi con cui, abitualmente, ci chiamavamo allora). E se qualcuno si riconoscesse nei vari personaggi e si sentisse offeso, non posso farci nulla: la vicenda è vista dalla mia parte; ho dato poi ai luoghi, alle vie, alle piazze, ai paesi e alle città il loro vero nome;

in terzis, chiedo umilmente scusa se ogni tanto leggerete qualche parolaccia, non è mia abitudine, ma non potevo usare il “beep”, visto che questo è un libro e non una trasmissione televisiva;

in quartis, visto che la storia mi riguarda da molto vicino, potevo benissimo usare la prima persona singolare, ma ho preferito usare la terza persona per rendere la cosa, diciamo, più allegra, e le frasi in neretto che appaiono ogni tanto rinchiuse tra le parentesi, sono i miei giudizi personali a più di vent’anni di distanza dalle vicende narrate;

in quintis (spero che qualche austero professore perdoni i miei strafalcioni della madre lingua, ma non conosco il latino), le citazioni e gli aforismi provengono da ricerche fatte su Internet; le poesie sono quasi tutte le mie… e me ne vanto!

in sestis, per rendere ancora più affascinante questo diario autobiograficotristeallegro, ho buttato qua e là qualche immagine extra di quegli anni, immagini dai telefilm della mia adolescenza, immagini dei cartoni animati più in voga (altro che Pokémon e Digimon), immagini di quei personaggi della tv che hanno fatto storia, immagini dell’attualità dell’epoca, ritagli vari di giornali locali. In poche parole, oltre allo scritto vero e proprio, ho inserito una marea dei miti degli anni 70/80. E se qualcuno vuole che io paghi i diritti per aver inserito delle foto, me lo faccia sapere: con i milioni di euri (questa è voluta…. N.d.r.) che incasserò con questo libro, pagherò tutti. E nel caso in cui non farò una beneamata (e tanto rimpianta) lira, mi dispiace per voi, ma non c’ho il becco di un quattrino.

E VAI CON I RINGRAZIAMENTI

Innazitutto voglio ringraziare mia moglie e mio figlio perché… sono la cosa più bella della mia vita e perché… sono mia moglie e mio figlio;
poi volevo ringraziare mia madre, mia sorella, mio fratello, i miei nipoti, cognati e cognate;
un pensiero particolare va alla memoria di mio padre e dell’altra mia sorella che, purtroppo, non ci sono più;
un sentito grazie va a Massimo e Grazia, a Sara e Cristiano, a Paolo, Lucia e alla piccola Elena Sofia, a Mauro e alla piccola Alice, a Robertone R., a Loredana, a Francesco… per essere sempre parte della mia vita;
un grazie molto particolare va agli “Strangers” di allora, in rigoroso ordine alfabetico: Fausto Colsanti, Silvia Crisostomi, Roberto Cubinelli, Raffaele Ferrante, Bruno Frittelli, Piero Iatteri, Mario Latini, Roberto Latini, Raffaella Listanti (r.i.p.), Paola Lucioni, Lucio Marcucci, Alessandro Micozzi, Luca Neri, Marco Neri, Daniele Pannacci, Marilena Pannacci, Roberto Piantoni, David Pieralisi, Riccardo Quattrucci, Alessandro Rambotti, Antonio Rossi, Silvano Sancese, Fabio Scipioni, Cinzia Sensi, Alessandro Staro e ai mitici Gianfranco e Giorgio (r.i.p.) della gloriosa pizzeria “Il Giardinetto” di corso del Popolo;
un particolarissimo grazie va ad Alex Ventriglia per il materiale fornitomi, soprattutto per i numeri di “Sentinel” e tutto il resto… lui sa;
grazie a tutti coloro che, in un modo o nell’altro, sono entrati nella mia orbita e mi sono stati vicini in quel particolare periodo, buoni o cattivi che essi siano;
grazie ai miei amici poeti (in rigoroso ordine alfabetico): Anna Achmatova, Rafael Alberti, Vicente Aleixandre, Charles Baudelaire, Gustavo Bécquer, Dario Bellezza, Emily Brontë, Charles Bukowski, Paul Celan, Edward Cummings, Marina Cvetaeva, Emily Dickinson, Lawrence Ferlinghetti, Federico Garçia Lorca, Kahlil Gibran, Hermann Hesse, Nazim Hikmet, Juan Jiménez, Jack Kerouac, Omar Khayyâm, Giacomo Leopardi, David Lawrence, Antonio Machado, Alda Merini, Pablo Neruda, Novalis, Edgar Allan Poe, Jacques Prévèrt, Reiner Rilke, Arthur Rimbaud, Percy Shelley, Rabin Tagore, Thomas Dylan, Trilussa, Paul Verlaine, Walt Whitman, William Yeats;
grazie a John Ronald Reuel Tolkien per aver creato il fantastico mondo della “Terra di Mezzo” e tutti quei fantastici personaggi; grazie per “Il signore degli anelli”, “Lo hobbit”, “Il silmarillion”, “Il cacciatore di draghi”, “Albero e foglia” e tutto il resto;
grazie a Jack Vance per “I principi demoni”, le saghe di “Durdane”, “Lyonesse”, il ciclo della “Terra morente” e “Alastor”;
grazie a Michael Moorcock per aver creato Elric di Melniboné, e Maldiluna e Cymoril e Yrkoon e Dyvim Slorm e Rackhir e Yishana e Theleb K’aarna e Zarozinia e Jagreen Lerne e Sepiriz e… Stormbringer;
grazie a Poul Anderson per “Tre cuori e tre leoni” e “La spada spezzata”;
grazie a Terry Brooks per le saghe di “Shannara” e di “Landover”;
grazie a Enrico Brizzi per “Jack Frusciante è uscito dal gruppo” (ma non si chiamava John Frusciante?);
grazie a Marcello Ricci, che non conosco personalmente (io ero un ragazzino allora, ai tempi di Radio Evelyn, caro Marcello), ma che, inconsapevolmente, mi ha dato l’input decisivo (scusa se ho tratto qualche foto e qualche tuo commento dal libro “Nera 70”);
grazie anche a me stesso e al mio narcisismo: senza di quello non avrei mai affrontato una cosa del genere.

1 commento:

  1. Ahò, dopo tre prologhi comincia 'sta storia, va... a me già solo i ringraziamenti m'hanno fatto venì la nostalgia... alla fine de 'sto libro me raccojerete co' lu cucchiajino :-p

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