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giovedì 30 giugno 2011

Poesia per un'amica che non c'è più

S’È FATTO PESANTE IL MIO CUORE

a Raffaella L. (1966-2009)

Una volta scrivevo se un giorno ti rivedrò,

ora la speranza viaggia al centro dell’infinito.

In questi anni ti ho pensato, qualche volta,

e in me riaffiorava il flebile desiderio

di rivedere ancora quel sorriso malinconico.

S’è fatto pesante il mio cuore

quando il tuo viaggio s’è concluso amaramente,

per sempre rapito dal cielo di primavera.

Un giorno scrivevo di poterti dire tante cose,

ora le mie parole sono come cemento.

Avrei voluto toccare un sogno e spesso,

in quei giorni vissuti insieme a te,

ho pianto sul tempo perduto.

Ora quel tempo non tornerà

e quel piccolo attimo di felicità

lo conserverò sempre dentro i miei ricordi.

Cercherò di rincontrarti in un’altra vita

per vedere quel malinconico sorriso diventare allegria.

(Beren 2011)

mercoledì 29 giugno 2011

Elizabeth Barrett Browning (1806-1861)

In quanti modi ti amo?

In quanti modi ti amo?
Fammeli contare.
Ti amo fino alla profondità,
alla larghezza e all'altezza
Che la mia anima può raggiungere,
quando partecipa invisibile
Agli scopi dell'Esistenza e della Grazia ideale.
Ti amo al pari della più modesta necessità
Di ogni giorno, al sole e al lume di candela.
Ti amo generosamente,
come chi si batte per la Giustizia;
Ti amo con purezza, come chi si volge dalla Preghiera.
Ti amo con la passione che gettavo
Nei miei trascorsi dolori,
e con la fiducia della mia infanzia.
Ti amo di un amore che credevo perduto
Insieme ai miei perduti santi,
- ti amo col respiro,
I sorrisi, le lacrime, di tutta la mia vita!
- e, se Dio vorrà,
Ti amerò ancora di più dopo la morte.

SE DEVI AMARMI

E se mi devi amare per null’altro sia
che per amore. Non dire mai "L’amo per il
sorriso, per lo sguardo, per il modo
gentile di parlare, per le idee
che alle mie s’ accordano, che un giorno
mi resero sereno". Queste cose,
mio Amato, possono in sé mutare o per te mutare.
Così fatto un amore può disfarsi.
E ancora non amarmi per la pietà che
le mie guance asciuga. Il pianto
può scordare chi lungamente ebbe
il tuo conforto, e perdere, così, l’ amor tuo.
Ma tu amami solo per amore dell’amore,
che cresca in te, in un’eternità d’amore!

XXXVIII

La prima volta che mi baciò, baciò le dita

della mano che scrive, che si fece così più liscia e bianca,

restia al mondo, ma non coi suoi: “Senti?”,

al brusio degli angeli. Ora io non vorrei

un anello d’ ametista alla vista più puro

di quel bacio. Più in alto fu il secondo bacio;

cercando la fronte, si perse una metà

sopra i capelli. O dono supremo! Crisma

d'amore che con benefiche dolcezze

precedeva la vera ghirlanda. Il terzo fu

deposto, perfetto, sulla mia bocca, e da quel giorno,

superba, io ripeto: Mio amato, mio unico!


Vittorio Gassman (1/9/1922 - 29/6/2000)

mercoledì 15 giugno 2011

2 luglio ore 21,00



Stadio Libero Liberati "Addio al calcio di Riccardo Zampagna"


Tutti al "Liberati" il 2 luglio alle ore 21,00 per essere vicini a Riccardo Zampagna che disputerà la sua ultima partita, naturalmente per quanto concerne il calcio professionistico, insieme a tanti suoi ex compagni di squadra di serie A e di B. Ad arbitrare l'incontro sarà l'arbitro Silvia Tea Spinelli che nella stagione conclusa ha diretto in Lega pro. Hanno dato la loro adesione, tra gli altri, giocatori come Migliaccio, Lucarelli, Amauri, Floccari, Kharja, Jimenez, Doni, Carrozzieri e tanti allenatori che lo hanno guidato dalla panchina.

L'incasso della serata sarà devoluto alla AISLA (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica)-Associazione Fioravante Polito-Andrea Fortunato e alla FOR OTHERS onlus.

Allieteranno la serata Il Trio Medusa e gli Altoforno. Ospite d'onore Ivan Zazzeroni

Ella Fitzgerald (25/4/1917 - 15/6/1996)

martedì 14 giugno 2011

Attilio Bertolucci (1911-2000)

La rosa bianca

Coglierò per te
l'ultima rosa del giardino,
la rosa bianca che fiorisce
nelle prime nebbie.
Le avide api l'hanno visitata
sino a ieri,
ma è ancora così dolce
che fa tremare.
E' un ritratto di te a trent'anni,
un po' smemorata, come tu sarai allora.





Paese d'inverno
Che il sole dopo la neve
appaia, e le nuvole si tingano di rosso
come schiave: la neve sui tetti
un rossore colorirà, guancia di principessa.
S'alzi un leggero vento
e spenga l'acqua, che s'era addormentata,
con assonnata voce di pastore;
escano fanciulle con scialli,
lampeggiando gli occhi neri,
e improvvisamente corrano punte dall'aria
simili a uccelli che s'alzino a volo.
E gli zingari rubino ragazzi.

Portami con te
Portami con te nel mattino vivace
le reni rotte l'occhio sveglio appoggiato
al tuo fianco di donna che cammina
come fa l'amore,
sono gli ultimi giorni dell'inverno
a bagnarci le mani e i camini
fumano più del necessario in una
stagione così tiepida,
ma lascia che vadano in malora
economia e sobrietà,
si consumino le scorte
della città e della nazione
se il cielo offuscandosi, e poi
schiarendo per un sole più forte,
ci saremo trovati
là dove vita e morte hanno una sosta,
sfavilla il mezzogiorno, lamiera
che è azzurra ormai
senza residui e sopra
calmi uccelli camminano non volano.

Jorge Luis Borges (1899-1986)

I giusti

Un uomo che coltiva il suo giardino, come voleva Voltaire.
Chi è contento che sulla terra esista la musica.
Chi scopre con piacere una etimologia.
Due impiegati che in un caffè del sud giocano in silenzio agli scacchi.
Il ceramista che premedita un colore e una forma.
Il tipografo che compone bene questa pagina che forse non gli piace.
Una donna e un uomo che leggono le terzine finali di un certo canto.
Chi accarezza un animale addormentato.
Chi giustifica o vuole giustificare un male che gli hanno fatto.
Chi è contento che sulla terra ci sia Stevenson.
Chi preferisce che abbiano ragione gli altri.
Tali persone, che si ignorano, stanno salvando il mondo.

Nostalgia del presente

In quel preciso momento l'uomo disse:
che cosa non darei per la gioia
di stare al tuo fianco in Islanda
sotto il gran giorno immobile
e condividerlo adesso
come si condivide la musica
o il sapore di un frutto.
In quel preciso momento
l'uomo le stava accanto in Islanda.

Diritto

Dormivi. Ti sveglio.
Il gran mattino reca l'illusione di un inizio.
Avevi dimenticato Virgilio. Sono qui gli esametri.
Ti porto molte cose.
I quattro elementi dei greci: la terra, l'acqua, il fuoco, l'aria.
Un solo nome di donna.
L'amicizia della luna.
I chiari colori dell'atlante.
L'oblio, che purifica.
La memoria che sceglie e che riscrive.
L'abitudine che ci aiuta a sentirci immortali.
Il quadrante e le lancette che dividono l'inafferrabile tempo.
La fragranza del sandalo.
I dubbi che chiamiamo, non senza vanità, metafisica.
Il manico del bastone che la tua mano attende.
Il sapore dell'uva e del miele.

Salvatore Quasimodo (1901-1968)

ORA CHE SALE IL GIORNO

Finita è la notte e la luna
si scioglie lenta nel sereno,
è così vivo settembre in questa terra di pianura,
tramonta nei canali.
i prati sono verdi come
nelle valli del sud a primavera. Ho lasciato i compagni,ho nascosto il cuore dentro le vecchie mura,
per restare solo a ricordarti.
Come sei più lontana della luna,
ora che sale il giorno
e sulle pietre batte il piede dei cavalli!


IMITAZIONE DELLA GIOIA

Dove gli alberi ancora abbandonata più fanno la sera,
come indolente è svanito l'ultimo tuo passo
che appare appena il fiore sui tigli
e insiste alla sua sorte.
Una ragione cerchi agli affetti,
provi il silenzio nella tua vita.
Altra ventura a me rivela il tempo specchiato.
Addolora come la morte,
bellezza ormai in altri volti fulminea.
Perduto ho ogni cosa innocente,
anche in questa voce,
superstite a imitare la gioia.

CON UNA FRONDA DI MIRTO

Con una fronda di mirto
giocava ed una fresca rosa;
e la sua chioma le ombrava lieve
e gli omeri e le spalle.

venerdì 3 giugno 2011

LE MIE POESIE






















“…oh, freddo, freddo il mio cuore


né può né vuole risorgere


non vibra in lui nessuna eco…”


(Emily Brontë)



ALLE PRIMI LUCI DELL’ALBA



C’è buio oltre la siepe del mio giardino in fiore:


passerai tu col tuo cesto di frutta nella mano,


e riempirai d’immenso quella fosca notte.


C’è buio nel mio cuore se tu non ci sei,


ma quando il tuo sorriso accarezza quel buio,


ritorna a splendere il mio fuoco assopito.


Notte su di me e il mio pensiero vola


insieme agli uccelli notturni a caccia


di nuovi sogni da sognare con gli occhi aperti,


finché l’ultimo degli incubi non devia


su una strada che non devo percorrere.


È sempre buio in una notte senza stelle,


ma torna sempre lo splendore


alle prime luci dell’alba.


Io accarezzerò il cielo del nuovo mattino,


ed insieme a te alimenterò il fuoco purificatore,


fino a disperdere l’odiato buio


che fa ombra all’anima mia e che vela i miei occhi


come una lacrima versata in pegno alla notte.


E col sorgere del nuovo sole


una nuova vita nel mio sangue;


uniamo la nostra linfa vitale


e non dovremo più piangere in questo giardino


profumato dalla nostre essenza.


(2004)


ANTHONY QUINN (1915-2001)[Adriano Celentano - Anthony quinn] - Bluff, storie di truffe e di imbro...

Andres Segovia (1893-1987) - Asturias

Roberto Rossellini (1906-1977) - Roma Citta Aperta Omaggio a Anna Magnani

FRANZ KAFKA (1883-1924)




Le domande che non si rispondono da sé nel nascere non avranno mai risposta.


Da un certo punto in avanti non c'è più modo di tornare indietro. E' quello il punto al quale si deve arrivare.


La giovinezza è felice perché ha la capacità di vedere la bellezza. Chiunque sia in grado di mantenere la capacità di vedere la bellezza non diventerà mai vecchio.


Nazim Hikmet (20 novembre 1902 - 3 giugno 1963)



Il marxista Nazım Hikmet, condannato per le sue idee, fu uno dei primi poeti rivoluzionari che andarono ad Ankara per sostenere la Rivoluzione Turca.



Il più bello dei mari
è quello che non navigammo.
Il più bello dei nostri figli
non è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti.
E quello
che vorrei dirti di più bello
non te l'ho ancora detto.


************************************


Amo in te
l'avventura della nave che va verso il polo
amo in te
l'audacia dei giocatori delle grandi scoperte
amo in te le cose lontane
amo in te l'impossibile
entro nei tuoi occhi come in un bosco
pieno di sole
e sudato affamato infuriato
ho la passione del cacciatore
per mordere nella tua carne.


Amo in te l'impossibile
ma non la disperazione.


*************************************


I giorni sono sempre più brevi
le piogge cominceranno.
La mia porta, spalancata, ti ha atteso.
Perchè hai tardato tanto?


Sul mio tavolo, dei peperoni verdi, del sale, del pane.
Il vino che avevo conservato nella brocca
l'ho bevuto a metà, da solo, aspettando.
Perchè hai tradato tanto?


Ma ecco sui rami, maturi, profondi
dei frutti carichi di miele.
Stavano per cadere senza essere colti
se tu avessi tardato ancora un poco.


*************************************


Sei la mia schiavitù sei la mia libertà
sei la mia carne che brucia
come la nuda carne delle notti d'estate
sei la mia patria
tu, coi riflessi verdi dei tuoi occhi
tu, alta e vittoriosa
sei la mia nostalgia
di saperti inaccessibile
nel momento stesso
in cui ti afferro.

mercoledì 1 giugno 2011

Andrej Andeevic Voznesenskij (1933 - 2010)


MAI


Mai smetterò di amarti
E ti dimenticherò
quando venerdì sarà mercoledì,
quando le rose cresceranno dappertutto,
azzurre, come uova di tordo.
Quando il topo griderà "chicchiricchì".
Quando la casa si reggerà sul comignolo,
quando il salame mangerà l'uomo.
E quando ti sposerò.

GIUSEPPE UNGARETTI 1888 - 1970






Agonia


Morire come le allodole assetate


sul miraggio



O come la quaglia


passato il mare


nei primi cespugli


perché di volare


non ha più voglia



Ma non vivere di lamento


come un cardellino accecato



************



San Martino del Carso


Valloncello dell'Albero Isolato il 27 agosto 1916




Di queste case


non è rimasto


che qualche


brandello di muro




Di tanti


che mi corrispondevano


non è rimasto


neppure tanto




Ma nel cuore


nessuna croce manca




E' il mio cuore


il paese più straziato


****************





La madre




1930








E il cuore quando d'un ultimo battito




Avrà fatto cadere il muro d'ombra,




Per condurmi, Madre, sino al Signore,




Come una volta mi darai la mano.




In ginocchio, decisa,




Sarai una statua davanti all'Eterno,




Come già ti vedeva




Quando eri ancora in vita.




Alzerai tremante le vecchie braccia.




Come quando spirasti




Dicendo: Mio Dio, eccomi.




E solo quando m'avrà perdonato,




Ti verrà desiderio di guardarmi.




Ricorderai d'avermi atteso tanto,




E avrai negli occhi un rapido sospiro.


1 giugno 1967: esce in Inghilterra "Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band" dei Beatles

Messo in commercio giovedì 1 giugno 1967, è fra i più famosi della storia del rock e uno dei primi concept album della musica pop. Sgt. Pepper occupa la prima posizione nella lista dei 500 migliori album di tutti i tempi pubblicata dalla rivista Rolling Stone. Secondo una stima delle vendite dei dischi musicali riportata dalla stampa, Sgt. Pepper ha totalizzato più di 32 milioni di copie vendute. L'album vinse un Grammy Award nel 1968 come miglior album dell'anno.

Lato A



  1. Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band (Lennon, McCartney) - 2:00

  2. With a Little Help from My Friends (Lennon, McCartney) - 2:43

  3. Lucy in the Sky with Diamonds (Lennon, McCartney) - 3:26

  4. Getting Better (Lennon, McCartney) - 2:47

  5. Fixing a Hole (Lennon, McCartney) - 2:35

  6. She's Leaving Home (Lennon, McCartney) - 3:33

  7. Being for the Benefit of Mr. Kite! (Lennon, McCartney) - 2:35

Lato B



  1. Within You Without You (Harrison) - 5:05

  2. When I'm Sixty-Four (Lennon, McCartney) - 2:37

  3. Lovely Rita (Lennon, McCartney) - 2:41

  4. Good Morning Good Morning (Lennon, McCartney) - 2:42

  5. Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band (Reprise) (Lennon, McCartney) - 1:19

  6. A Day in the Life (Lennon, McCartney) - 5:04

1 giugno 1938: viene pubblicato il primo fumetto di "Superman"



1 giugno 1855: prima pubblicazione de "I fiori del male" di Charles Baudelaire





























"Il progresso, la più ingegnosa e più crudele tortura dell'umanità."



"Ho bisogno di vendetta come un uomo affaticato ha bisogno di un bagno."



"Il Cielo! Coperchio nero della grande marmitta dove bolle l'impercettibile e vasta Umanità."



"E il cuore trafitto, che il dolore ogni giorno alletta, muore benedicendo la sua freccia."



"Il poeta è diventato pazzo. La musa non gli manda più che rime insensate... Maledizione!"