ANIMA, SEI GIÀ STANCA
Anima, sei già stanca
di far questa mia poesia?
o la forza ti manca
per vincere la nostalgia?
Certo mi fai sogghignare
se credi che la tua cantata
non faccia proprio pensare
a nessuna canzone passata...
Pensa nello spasimo orgiastico
al Nil sub sole novi
e credi a me: il rimastico
lento degli umili bovi
è giusto che più giovi
del tuo ruminare fantastico.
Anima - piccolo specchio -
io sono già stanco di tutto;
mi sembra che tutto che tutto
sia vecchio sia vecchio sia vecchio.
O MIA PICCOLA CASA DI PROVINCIA
O mia piccola casa di provincia
ove memorie semplici ma care
si ravvivano intorno al focolare
per colui che ritorna e ricomincia
un interrotto sogno di dolcezza;
o mia tepida casa, io ti ritrovo
come una volta in questo aprile novo,
e sempre verde il rosmarino olezza.
Son nidi ancora sotto le tue gronde,
e, nell'orto, i bei ciuffi appena in fiore
della menta e del timo hanno un odore
che all'effluvio dell'anima risponde.
Caro è il murello con le vecchie crepe,
di dove, un giorno, uscivo di soppiatto
a fischiare ai ramarri o stavo quatto
a spiar la tagliola sulla siepe!
Che stupore, che gioia di scoperte
balenavano in te, mia casa, ogni alba!
Ancora sconosciuta era la scialba
nebbia che grava il mondo fatto inerte.
Ma tu sei sempre quella; è in me ch'è morto
il dolce tempo, come son diverso!
Nella tua siepe c'era l'universo,
ed ora non c'è più che un muro e un orto.
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