VORREI NON ODIARE QUESTA SERA Vorrei non odiare questa sera, non portare sulla mia fronte la nube oscura. Questa sera vorrei avere occhi più chiari per posarli sereni nella lontananza. Dev'essere bellissimo poter dire: "Credo nelle cose che esistono e in altre che probabilmente non esistono, in tutte le cose che possono salvarmi, anche ignorando il loro nome; conosco la frutta dorata che dona l'allegria." Vorrei non odiare questa sera, sentirmi leggero, essere fiume che canta, essere vento che muove la spiga. Guardo a ponente. S'abbuiano i lunghi percorsi che vanno nella notte, che donano la loro stanchezza alla notte, che entrano nella notte a sognare nella sua grande menzogna. |
ARRIVO DELLA MORTE Perché mi vedi stanco, ferito, così silenziosa arrivi e mi offri in te il riposo, la pace che rompe le mie catene? Perché mi vedi nudo, secco, al punto di essere quasi terra, nelle tue due mani porti la chiave per aprirmi la pace completa? Vattene via, lontana dal mio fianco, dove io non ti possa vedere. Nudo, triste, miserabile, senza altro letto che l'erba, senza altro bicchiere che la mia mano, senza altro tetto che le stelle né altro amico che la stanchezza di sentieri e di strade, resisto a dormire il tuo sonno, ad essere la mia ombra, madre nera. Vattene via, lontana dal mio fianco, dove io non ti possa vedere, che povero e cieco e solitario e ferito e triste amo la terra, dove trovo, ogni mattina, la certezza di essere materia. |
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