Sergio Solmi (1899 - 7/10/1981)
Se pur fatiche e sogni... Se pur fatiche e sognie la mesta ubbidienza åme malvivofanno, e rare tue fronde, poesia,un'ultima gaiezza mi soccorree brevemente il mio deserto illude.Sorriso estremo, labilezampillo d'acque che dal perso temposmorzato appena insorge, e i duri raggidel dispietato sole di mia vitafa un attimo brillare,ultimo dono dell'avara infanzia,questo: giocare.
Preghiera alla vita Perché più bruci, per meglio sentirti,perché sempre il cuor mi dividail tuo taglio assetato di lama,perché la notte smaniosoinvano a cercarti io mi dibattae mi raggiunga l'albacome una morte amica,tregua non darmi, mia vita,lasciami l'umiliata povertà,le nere insonnie, le cure ed i mali.Lasciami il delirante desiderioche si gonfia in miraggie il timido sangue che s'agita ad ognisoffio.Perché più bruci, per meglio sentirequesto tuo bacio che torce e scolora,ogni mia fibra consuma al tuo fuoco,ogni pensiero soggioga ed annulla,ogni tuo dolce, la pace e la gioia,negami ancora.
Piogge d'aprile A queste interminabili piogged'aprile, si feltrano i passi,si sfaldano le voci, si disfàil mondoin una nube di suoni assorditi.L'acqua del cielo lava le muragliee i sonnolenti pensieri,come le piante, le pene anticheschiude, ma senza bruciore.Il corpo tracollaadagio nel grembo del tempoche senza illuse promesse ci guidae i desideri nutrisceanonimi e diffusi come foglie.Così, senza sapere,nell'impercettibile mutamentoa un tratto, ci distacchiamo.Fusi in creta molleattendiamo l'onda volubileche ci riplasmi.La natura riscatta i nostri errori,mali d'un frutto suo,ci rende alle sue rive inermi e ignudi.E anch'io alla tua insidia gentileai tuoi incantevoli pianti e sospirim'affido,a te che improvviso all'animanel nimbo piovoso mi rechiil tuo perdono,bella stagione.
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