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venerdì 7 ottobre 2011

Edgar Allan Poe (1809 - 7/10/1849)

Il verme conquistatore

Guardate! È una serata di gala
In questi ultimi anni desolati!
Uno stuolo d'angeli alati!
Tra i veli e sommersi dal pianto,
A teatro siede a vedere
Un dramma di speranze e timori,
L'orchestra emette a tratti in sordina
La musica delle sfere.

Parodiando Iddio nel cielo, i mimi,
Sottovoce borbottano, sussurrano
E si gettano qua e là. Marionette
Soltanto che vengono e vanno
Al cenno di cose immense informi
E spostano gli scenari avanti e indietro
Scuotendo dalle loro ali di Condor
L'invisibile Affanno!

Un dramma così variegato, non temete,
Non sarà scordato!
Col suo Fantasma per sempre inseguito
Da una folla che mai non l'afferra,
In un cerchio che sempre ritorna
Nello stesso identico punto,
E molta Pazzia, e ancor più Peccato,
E Orrore animano la trama.

Ma guardate, tra la ridda dei mimi,
S'insinua una forma strisciante!
Una cosa rossosangue si snoda
Sbucando dalla scena deserta!
Si snoda! Si annoda! Tra spasmi mortali
Suo cibo diventano i mimi,
Singhiozzano i serafini ai denti del mostro
Di sangue rappreso imbevuti.

Spente, spente le luci, tutte spente!
E sopra ogni forma fremente,
Funebre sudario il sipario
Vien giù con fragor di tempesta,
E gli angeli pallidi esangui,
Levandosi, svelandosi, dicono
Che quella è la tragedia "L'Uomo",
E il Verme Conquistatore, l'eroe.
SOLO

Non mi importa che la mia terrena sorte,
abbia, della Terra, poco avuto
e che anni d’amor si sian dissolti
nel delirio di un minuto.

Non mi importa che il meschino
rispetto a me felice e dolce stia
ma che tu ti immischi al mio destino
per cui son di passaggio, sulla via.

Non mi importa che le fonti della gioia
zampillino, ahimè, di lacrimare
che il tremor di un bacio
scosse tanti anni in tristo andare,

ne che i fior di venti primavere,
che appassiti son mentre crescevan,
giacian morti nel mio cuore
con il peso di stagion ricolme in nevi

e manco che l’erba, oh! Attecchir possa!
Sulla mia tomba stia crescendo o sia cresciuta.
Ma che , star da solo io non possa,
mentre son vivo e morto, amata mia perduta.

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