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giovedì 16 febbraio 2012

Il poeta del giorno: WILLIAM BUTLER YEATS


Nacque a Dublino il 13 giugno 1865. William Butler Yeats trascorse i primi tre anni di vita nel luogo in cui era nato, in una casa chiamata Georgeville, prima ch famiglia si trasferisse a Londra. Yeats era al tempo stesso altezzoso e romantico: una specie di fastidio verso tutto ciò che poteva considerarsi “realtà” lo spinse ad una strenua ricerca verso il mondo invisibile e i suoi abitatori.Quando il poeta era quindicenne, la famiglia ritorna in Irlanda e va ad abitare in cima alle scogliere di Howth: lì, l’atmosfera è magica, ogni villaggio ha il suo fantasma e la sua leggenda. La domestica degli Yeats si rivela una preziosa fonte di informazione sulle storie soprannaturali del luogo e proprio da queste il poeta trae spunto per scrivere un capitolo della sua prima opera in prosa Celtic Twilight, intitolato Village ghosts. Nel 1882, proprio in questa atmosfera, compie i suoi primi esperimenti poetici.I versi di Yeats furono pubblicati per la prima volta nel 1885; nello stesso anno, egli conobbe John O’Leary, nella cui casa incontrò anche Douglas Hyde e John Taylor. In questi anni , insieme alla nuova amica Katharine Tynan, farà la sua prima esperienza di spiritismo, che lo lascerà sconvolto e deluso al tempo stesso.Sempre nel 1885 vede la luce Mosada, il suo primo dramma in poesia; nell’87 pubblica un’antologia poetica dal titolo Poems and ballads e nell’'88 dà alle stampe a Londra Favole e racconti irlandesi, consolidando la sua crescente notorietà. Conoscerà in quel periodo G. Bernard Shaw e Oscar Wilde. Nel 1891 Yeats fonda a Londra la Società letteraria londinese e in quell’anno scriverà l’opera teatrale La contessa Cathleen, cucendo addosso a Maud Gonne - la donna amata tutta la vita - il personaggio della gentildonna che vende l’anima al diavolo per salvare il suo popolo dalla fame e che per questo gesto verrà riscattata e riacquisterà la salvezza. Durante una lunga permanenza al castello di Tulira, insieme a Arthur Symons e Edward Martyn, conosce Lady Augusta Gregory. L'influenza che ebbe su Yeats, di cui fu amica e consigliera, fu enorme e significativa. Gli aprì le porte della sua casa di Coole, che divenne la più importante dimora del poeta. Per oltre trent'anni egli vi trascorse tutte le estati e spesso anche gli inverni. Probabilmente, proprio in quel luogo vennero gettate le basi per la nascita dell’Irish Literary Theatre.Poco prima che La Contessa Cathleen venisse rappresentata a Dublino, la rappresentazione all'improvviso fu messa in forse da voci diffusesi in città, secondo le quali la pièce non era ortodossa dal punto di vista teologico. A questo punto, parecchi cattolici amici e colleghi di Yeats ritirarono il loro appoggio e un manifesto di condanna fu sottoscritto dagli studenti dell’Università, ad eccezione di Joyce. Nonostante le difficoltà, La Contessa Cathleen fu rappresentata all’Ancient Concert Rooms. Yeats divise gli animi: se per qualcuno divenne un eroe, per altri fu ritenuto quasi un eretico.Nel 1907 Yeats si recò in Italia: "splendente nell'ombra verde delle mura di Ferrara". Un anno dopo vennero pubblicati i suoi Collected Works in Verse and Prose (Opere complete in versi e in prosa); nel 1910 gli fu assegnata una pensione governativa e si trovò a far parte del comitato accademico della Royal Society of Literature. Nel 1917 chiede la mano a Georgie Hyde-Leeds, bella e colta gentildonna londinese: i due si sposeranno a Londra. La felicità coniugale del poeta viene accresciuta dalla comune passione per l’occulto e lo spiritismo.Nel gennaio del 1923, Yeats ottiene un seggio al senato irlandese e vi si insedia, nonostante che l’Irlanda conservatrice e profondamente religiosa continui a guardare con sospetto l’interesse del poeta e di sua moglie verso l’occulto e i fenomeni magici. Sempre nel 1923 gli viene conferito il Premio Nobel per la letteratura.Gravemente indebolito da attacchi di congestione polmonare e d'influenza, gli viene prescritto di recarsi all'estero per ristabilirsi. Fu così che nel 1928 si trasferisce a Rapallo con la moglie e i due figli. «Questo è un luogo indescrivibilmente bello - scrisse a Lady Gregory da Rapallo - come ci si immagina sia una cittadina greca... Qui posso liberarmi dall'asprezza delle diatribe irlandesi e scrivere i miei versi più amabili.» In aprile Yeats fece ritorno in Irlanda, e il 18 luglio tenne il suo ultimo discorso in senato; il suo mandato era giunto a scadenza e, data la salute instabile, non desiderava che gli venisse rinnovato. Nel 1931 si recò in Inghilterra per ricevere la laurea ad honorem dall’Università di Oxford.Ancora attorno alla metà degli anni Trenta, Yeats continuava a farsi vedere all' Abbey Theatre, sia in platea che tra le quinte: a parte gli amici intimi, ben pochi potevano immaginare il declino della sua salute. Le sue forze erano tuttora impegnate in questo o quell'esperimento, in questa o quell'avventura, compiendo sempre nuove scoperte. Verso la fine del 1938, la moglie lo accompagnò per un periodo di soggiorno in un albergo a Cap Martin, nelle Alpi Marittime francesi. Un senso di pace profonda lo pervase durante la permanenza in quei luoghi. In una lettera a un'amica, scritta due settimane prima della morte, diceva: «Sono felice, e mi sento pieno di energia, un'energia di cui avevo ormai disperato. Mi sembra di aver trovato ciò che volevo. Se dovessi sintetizzare tutto questo in un'unica frase, direi: L 'uomo può esprimere la verità ma non può conoscerla».Yeats morì per collasso cardiaco il 28 gennaio 1939, all'età di settantatre anni, e fu seppellito nel piccolo cimitero di Roquebrune, cittadina sul mare tra Monaco e Mentone.

Dopo un lungo silenzio

Parole dopo lungo silenzio; è giusto
Ogni altro amante allontanato o morto,
La luce ostile della lampada velata,
Le tendine abbassate sopra la notte ostile,
Giusto che discutiamo e discettiamo
Sul tema supremo dell'Arte e del Canto:
Decrepitezza del corpo è saggezza;
Giovani ci amavamo e eravamo ignoranti.

Gli amici le portano un albero di Natale

Perdona grande nemica,
Senza pensiero irato
Abbiam portato l'albero,
E qui e lì comprato
Per adornare ogni ramo,
E lei dal letto rimiri
Cose graziose che rallegrino
Una fantasiosa mente.
Un po' di grazia donale
Anche se un occhio ridente
Ha spiato il tuo volto
Che muore.

Pena d'amore

Il clamore d'un passero sulle grondaie,
La luna brillante e tutto il latteo cielo,
E tutta quella famosa armonia di foglie,
Avean cancellato l'immagine dell'uomo ed il suo grido.
Una fanciulla sorse che aveva labbra rosse e dolenti
E sembrava la grandezza del mondo in lacrime,
Condannata come Odisseo e le navi travagliate
E orgogliosa come Priamo assassinato con i suoi pari.
Sorse, e sull'istante le grondaie piene di clamore,
Una luna che si arrampicava su un vuoto cielo,
E tutto quel lamento delle foglie,
Potevano soltanto comporre l'immagine dell'uomo e il suo grido.

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