UN SOGNO
Sognai sul far dell'alba, e mi parea
ch' io fossi trasformalo in cagnoletto :
sognai che al collo un vago laccio avea ,e una striscia di neve in mezzo al petto.
Era in un praticello, ove sedea
Clori di ninfe in un bel coro eletto ;
Io d'ella, ella di me prendea diletto ;
dicea: -Corri, Lesbino; ed io correa.
Segua: - Dove lasciasti, ove sen gìo,
Tirsi mio, Tirsi tuo, che fa, che fai ?
Io già latrando, e volea dir: son io.
M'accolse in grembo, in duo piedi m'alzai ,
inchinò il suo bel labbro al labbro mio:
Quando volea baciarmi, io mi svegliai.
Nessun commento:
Posta un commento