Ella in beltà incede
Ella in beltà incede,
come la notte in climi sereni e stellari cieli,
e i pregi della luce e della tenebra
nel suo sguardo si congiungono
e nella figura così addolcita
in quella luce tenera
dal cielo negata al ridente giorno.
Un’ombra in più,
in meno un raggio avrebbero forse
alterato quella grazia senza nome
che fluttua in ogni ricciolo corvino,
o leggiadra sul suo volto si rischiara;
là dove pensieri serenamente soavi
esprimono come la loro dimora
sia casta e cara.
E su quella guancia,
e su quella fronte sì tenere,
calme eppure eloquenti
i sorrisi che soggiogano,
le sfumature ardenti,
parlano solo di giorni ben vissuti,
di una mente in pace con il mondo basso,
di un cuore in cui amore è innocente.
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