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martedì 11 ottobre 2011

Jean Cocteau (1889 - 11/10/1963)

Io non amo dormire

Io non amo dormire quando il tuo viso

alberga, di notte, sul mio collo;

perché penso alla morte che viene

sì veloce per addormirci molto.

Io morrò, tu vivrai,

ed è ciò che mi sveglia!

Esiste altra paura?

Un giorno non più udire sì vicino

al mio orecchio il tuo respiro, il cuore.

Che? L’uccellino timido, reclinato

il sogno, diserterebbe il nido,

là donde il nostro corpo a due teste

s’allunga finito in quattro piedi?

Possa durare sempre una sì grande gioia

che cessa col mattino,

e per la quale l’angelo

preposto a farmi strada,

allevia il mio destino.

Leggero sono sotto questa testa pesante

che sembra del mio blocco,

e resta nel mio asilo,

sì muta, cieco, sorda,

pur col canto del gallo.

Questa testa mozzata,

partita in altri mondi,

dove regna altra legge,

tuffando dentro il sonno

sì profonde radici lungi da me, presso me.

Serbando il tuo profilo sul mio petto,

ah, vorrei, per la tua bocca che dorme,

udir la delicata fucina del tuo seno

soffiar fino a mia morte.

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