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venerdì 2 settembre 2011

John Ronald Reuel Tolkien (3/1/1892 - 2/9/1973)

John Ronald Reuel Tolkien è uno scrittore, filologo e linguista britannico. Nato nel 1892 a Bloemfontein (Sudafrica), è considerato il più grande studioso della lingua anglosassone di tutti i tempi e il “padre” della “high fantasy”, ovvero la narrativa fantasy moderna. “The Times” nel 2008 posizionò Tolkien al sesto posto nella lista dei 50 più grandi scrittori inglesi dal 1945 in poi.

Il padre Arthur Reuel Tolkien e la madre Mabel erano entrambi originari di Birmingham (Inghilterra). Per motivi di salute, John lasciò il Sudafrica all’età di tre anni e ritornò nel paese nativo dei genitori insieme alla madre e al fratello Hilary. Il padre, rimasto in Sudafrica perché afflitto da febbri reumatiche, non riuscì a riunirsi alla famiglia e morì poco dopo. All’età di 14 anni John perse anche la madre e assieme al fratello fu affidato alle cure di padre Francis Xavier Morgan, un sacerdote degli Oratoriani che si preoccupò della sua istruzione sia scolastica che cattolica. Manifestati fin da subito un vivo interesse e una forte passione per le lingue, egli studiò il latino, il greco, il gotico, il finnico, l’antico inglese e le lingue germaniche.

A 18 anni conobbe Edith Bratt e tra i due iniziò una relazione duratura, che li portò al matrimonio nel 1916. Poco dopo essersi sposato, John si arruolò volontario per combattere sul fronte inglese nella prima guerra mondiale. Dopo qualche mese, tuttavia, si ammalatò e gli fu concesso di ritornare in Inghilterra dalla moglie.

Guarito dala malattia, Tolkien collaborò per due anni alla stesura dell’Oxford English Dictionary. In seguito, finita la guerra, riprese gli studi e nel 1921 diventò docente di Lettere all’Università di Leeds. Quattro anni dopo fu nominato professore di Filologia Anglossassone al Pembroke College di Oxford e nel 1945 conquistò la cattedra di Lingua Inglese e Letteratura Medioevale del Merton College, luogo in cui insegnò fino all’anno del suo ritiro, il 1959.

In quegli anni Tolkien ebbe quattro figli (John, Michael, Christopher e Priscilla) e si dedicò a scrivere tutto quello che la sua fervida immaginazione gli suggeriva. E’ così che nacque l’idea per “Lo Hobbit”, romanzo fantasy pubblicato nel 1937 che riscosse tanto successo da convincere Tolkien a metter mano a tutti i suoi scritti e stendere un nuovo racconto sequel del primo romanzo. Prese forma, quindi, la sua opera più conosciuta e apprezzata, ovvero “Il Signore degli Anelli”, capolavoro pubblicato inizialmente in tre distinti volumi: “La Compagnia dell’Anello” (1954), “Le Due Torri” (1955) e “Il Ritorno del Re” (1955). Nel 1962 uscirono “Le avventure di Tom Bombadil” (raccolta di poesie) e verso la fine della sua vita cominciò a scrivere “Il Silmarillion”, che tuttavia non riuscì a concludere.

Egli trascorse gli ultimi anni a Bournemouth e morì nel 1973, un anno dopo la moglie. Tolkien è sepolto insieme a Edith nel cimitero di Wolvercote (Oxford). Sulle loro lapidi sono scolpiti i nomi di Lúthien e Beren, ovvero i protagonisti della romantica storia di “Il Silmarillion”.

OPERE

Tralasciando la sua pur interessante attività di saggista (non si può però fare a meno di citare il fondamentale saggio Sulle fiabe (On Fairy-Stories — vedi Il medioevo e il fantastico), le opere di Tolkien si possono dividere in due grandi gruppi:

  • Racconti vari, solitamente di argomento fantastico e spesso considerati rivolti ai bambini;
  • Opere ambientate nella Terra di Mezzo (Middle-Earth in inglese).

Alla seconda categoria appartiene ovviamente Il Signore degli Anelli, la sua opera più conosciuta. Le opere appartenenti al primo gruppo, elencate in ordine di pubblicazione in Italia, sono le seguenti:

Per quanto riguarda invece le opere ambientate nella Terra di Mezzo, che sono poi il motivo principale della fama a livello mondiale raggiunta da Tolkien, mentre lo scrittore era ancora vivente sono stati pubblicati due romanzi:

Il resto è stato tutto pubblicato postumo, a cura del figlio terzogenito Christopher Tolkien, che ha riordinato la mole cospicua di appunti lasciata dal padre. La prima opera uscita è:

  • Il Silmarillion, 1978 (The Silmarillion, 1977) che, pur nella sua "incompiutezza" di fondo, mantiene ancora una trama.

Seguono i vari frammenti, ordinati principalmente per argomento. I frammenti di maggiore rilevanza sono stati pubblicati come:

Altri scritti sulla Terra di Mezzo sono contenuti nei dodici libri della History of Middle-earth. La pubblicazione si è conclusa con il dodicesimo volume, ma nel 2002 è uscito un tredicesimo volume formato unicamente di indici.

Il 18 settembre 2006 è stato annunciato un nuovo romanzo di Tolkien, I figli di Húrin, che è stato completato dal figlio Christopher in 30 anni di lavoro ed è stato pubblicato contemporaneamente nel Regno Unito e negli Stati Uniti il 17 aprile 2007. In un'intervista, il nipote di Tolkien ha dichiarato che non è esclusa la possibilità che nuovi inediti tolkieniani siano pubblicati in futuro. Sarà ambientato nei tempi che vengono prima di ogni suo romanzo sulla Terra di Mezzo.

Segnaliamo anche l'epistolario:

  • La realtà in trasparenza, 1990 (The Letters of J.R.R. Tolkien, 1981), una raccolta delle lettere scritte da Tolkien a amici, parenti ed editori, contenenti moltissimi riferimenti alla Terra di Mezzo e alla sua creazione.

Rammentiamo infine due volumi di recente pubblicazione:

  • La trasmissione del pensiero e la numerazione degli elfi, 2008 che raccoglie alcuni saggi di Tolkien apparsi su quattro differenti numeri della rivista americana Vinyar Tengwar: "Ósanwe-kenta: indagine sulla comunicazione del pensiero", "Note su Óre", "Mani, dita e numeri Eldarin e scritti correlati" oltre ad altri brevi testi.
  • Nel 2009 viene pubblicato un altro inedito di Tolkien, La leggenda di Sigurd e Gudrùn, che narra vicende eroiche nello stile delle antiche ballate norrene, di cui l'autore era tanto appassionato. Il libro è inoltre arricchito da ampie note e commenti da parte di Christopher Tolkien, figlio dello scrittore britannico.



Tolkien e la sua influenza sull'immaginario Fantasy Moderno

L'opera di John Ronald Reuel Tolkien ha raggiunto una notevole fama in tutto il mondo. Ad oltre trent'anni dalla morte dello scrittore, i suoi libri sono tuttora in testa alle classifiche di vendita in molti paesi. Tale successo è dovuto anche al fatto che Tolkien è stato capace di produrre un'opera dai molteplici livelli di lettura, complessa ma allo stesso tempo estremamente popolare e facile da recepire ai livelli basilari.

Tolkien, che di mestiere era professore di filologia germanica presso il Merton College, aveva l'abitudine di prendere appunti sui margini dei fogli e su ogni pezzo di carta che gli passasse sotto mano. Da queste semplici annotazioni egli sviluppava storie affascinanti, drammatiche e piene di poesia, rivolte sia ai bambini che agli adulti.

Dopo essersi dilettato sin dall'infanzia nella creazione di linguaggi, nel corso degli anni egli sviluppò una vera e propria cosmogonia, narrando la storia di un mondo dai suoi albori sino al sorgere della nostra era. Nel 1916-1917 il professore iniziò infatti la stesura del complesso di miti e leggende che in seguito divenne Il Silmarillion, a cui lavorò per tutta la vita. Il suo intento iniziale era quello di dare all'Inghilterra una vera e propria mitologia, ricostruita dai pochi frammenti rimasti dopo le turbolente vicende storiche di cui essa era stata protagonista; inoltre la genesi di questi miti era strettamente legata alla volontà di Tolkien di creare una mitologia e poi una letteratura epica e fiabesca da attribuire ai popoli che parlavano le sue lingue inventate. Dunque queste opere sono propriamente dei metaracconti.

A partire dagli anni sessanta e settanta, la produzione tolkieniana si è trovata ad essere trascinata entro un fenomeno letterario e di costume di notevole portata che ha contribuito all'affermarsi del moderno immaginario fantasy. La produzione di Tolkien è spesso accostata ai mondi Fantasy: sebbene in vari aspetti di molta parte di certo fantasy moderno siano ispirati (anche solo come citazioni) all'universo tolkieniano, in diversi casi le opere non mostrano un intento di creazione mitologico-simbolica, ma si limitano ad esprimere le sensazioni degli autori o al puro intrattenimento.

L'immaginario fantasy moderno deve a Tolkien non solo la sintassi corretta e grammaticalmente ineccepibile, deve più di ogni altro un concetto: i toni evocativi. Tutto del suo mondo, sotto la lente di ingrandimento ad ogni grado di lettura, sembra provenire da un universo completo e già "compiuto". La cosa inesplicabile del suo stile si riduce a questo: "questo personaggio è già stato immenso nel passato e nel presente, nel mio presente, quello del mio racconto, ma "caro lettore", te ne faccio assaporare solo una minima parte."

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