R E C E N S I O N I
ANTIX “Get up get happy”
5 pezzi compongono questo mini lp. Look,
sound, pose, belle ragazze, pulizia, produzione (Don Dokken): mi sembra inutile
dire che fa parte della nuova leva losangeliana del metallo di classe. Ah, c’è
anche un negretto nella band…
VARI
“Metal massacre 6”
6° volume dell’enciclopedia metallica della
Metal Blade. 11 gruppi non ancora famosi anche se qualcuno ha già fatto uscire
il 1° album. Di questi, 7 o 8 fanno speed-thrash-metal. I migliori? Steel
Assassin, Hallows Eve, Pathfinder e Martyr.
VARI “HM made in Italy”
Quarta compilation di metallo italico,
curata stavolta della Shirak Rec. di Torino, e di Torino sono 6 gruppi su 8.
SHINING BLADE: sempre tra i migliori prodotti nostrani; IRA: molto epici;
JESTER BEAST: violentissimi; BLACK DEAL: strumentale molto maidenianao; BLACK
EVIL: tipici esponenti dell’heavy italiano; ELEKTRADRIVE: la classe non si
discute; GUNFIRE: la rivelazione anconitana con un grande esordio su vinile;
WISHPERING BELLS: esponenti del metallo cantato in italiano, se la cavano
benissimo. In definitiva, delle 4 compilations uscite, è la migliore!
CELTIC
FROST “Emperor’s return”
Secondo mini lp per gli svizzeri CF. Molto
dark che difficilmente entra nello speed-metal. Tra i tanti successori dei
Venom, mi sembrano tra i migliori, se non altro per un briciolo di originalità
(?) in più.
TROUBLE
“The skull”
È tra i gruppi che seguo di più in questi
giorni. Dietro una cortina musicale tipicamente dark, affiancano testi che
parlano di Cristo, di Bibbia, di
Vangelo. Esponenti, quindi, del christian-metal come qualcuno più informato di
noi, lo ha definito, insieme ai Warlord. E se questi mi parlano della
crocifissione e dell’ultima cena, a me non me ne frega niente: io li amo!
NIGHTMARE “Power of the universe” Anche per I francesi Nightmare è il secondo
disco. Tra i pochi gruppi transalpini a cantare in inglese. Buon hard-rock fine
’70 con influenze NWOBHM (leggi Tygers e Leppard).
BULLDOZER “The day of wrath”
È il primo gruppo italiano a firmare per una
label straniera. Dopo di loro si sono già mossi gli Astaroth e R.A.F. Il
prodotto è di chiara marca black-metal e, secondo me, è superiore a molti altri
in circolazione nel mondo. Che anche noi italiano cominciamo a dire la nostra?
Sarebbe anche ora!!!
CHATEAUX
“Highly strung”
Terzo lp per il gruppo di punta della Ebony.
È il degno successore di “Fire power”. Abbastanza tirato e piuttosto personale.
In mezzo alla merda britannica di questi ultimi tempi (parlo naturalmente dei
gruppi emergenti), gli Chateaux sono un paio di spanne al di sopra. Attenti a
non cadere!
DESTRUCTION
“Infernal overkill”
Gli irrefrenabili, i distruttori, i potenti,
i velocissimi Destruction, fanno uscire il secondo lavoro a pochissima distanza
del primo “Sentence of death”. Thrash-black-metal sulla scia degli Slayer.
Ripetitivi, comunque, e non poteva essere altrimenti.
HALLOWS EVE “Tales of terror”
Grande disco! Ottima
risposta americana ai Mercyful Fate (ascoltate “Haloows Eve”). Lato A più
speed. Tutto all’insegna, comunque, dell’horror più che del dark vero e
proprio. Da acquistare a scatola chiusa.
LIEGE
LORD “Freedom’s rise”
Ottimo ensamble del Connecticut dotati di un
ottimo cantante che ama Halford. Come gli Exxplorer, amano cimentarsi in certo
metallo adulto alla Maiden, non disdegnando potenzialità tipiche del nuovo
power-metal a stelle e strisce. Da seguire.
SLAYER
“Hell awaits”
Attualmente i migliori nel campo del
black-metal. Con questo lavoro superano i Venom di gran lunga. 7 i brani in
tutto, molto lunghi, ma i continui cambiamenti all’interno di ogni singala
canzone, rende il tutto meno noioso di come potrà sembrare. Comunque, anche i
primi due lp dei Venom erano eccezionali!
TOUCHED
“Back alley vices”
Classico gruppo inglese della Ebony. Poche
idee e quelle che ci sono, non sono altro che fotocopie di cose già sentite.
Questi Touched, ad esempio, ricordano i Maiden del periodo Di Anno.
VYPER
“Prepared to strike”
Vengono da Kansas City e si cimentano in un
heavy tendente al rock’n’roll con venature (ma guarda un po’) alla Ratt.
Schifoso il cantante, si salvano i due chitarristi.
EXODUS “Bonded by blood”
L’ex band del “metallico” Kirk Hammett,
esordisce su MFN. Bisogna dire subito che le affinità con il killer album “Kill
‘em all” dei padrini del thrash americano, sono notevolissime (ascoltate il
gioco delle chitarre). Sinceramente li preferisco ai Megadeth, se non altro
sono più coerenti con se stessi.
EXCITER “Long live the loud”
Giunti al 3° album, I canadesi Exciter ci
sollazzano con la miglior produzione mai fatta. Il power-metal che esce dai
solchi, ti attanaglia, ti spezza in mille parti, ti fa capire quanto merdoso
sia questo mondo pieno di “diuran diuran” e “uom”! Dai Dan, rompici le ossa!
EXXPLORER
“Symphonies of steel”
Gran bel disco questo “SOS” edito dalla
Black Dragon. Mi sto accorgendo di come abbiano già fatto scuola i Queensrÿche.
Non piangete se un giorno gruppi come Priest o Sabbath o Maiden non esisteranno
più: c’è già qualcuno che li rimpiazzerà degnamente, a cominciare da questi
Exxplorer.
GRIM REAPER “Fear no evil”
Dopo l’enorme successo di “See you in hell”,
c’era molta curiosità nei confronti di questo gruppo. Beh, sono riusciti a
farmi dimenticare il predecessore. “Fear no evil”, “Never coming back”, “Final
scream”, sono autentiche gemme di british-metal e con quello che passa oggi il
convento del’’isola, è già tanto!
SHIRE
“Shire”
Altro class-metal-group molto pulito ed
orecchiabile. A me non piace questo genere ma apprezzo la pulizia dei suoni e i
buoni singers che questi gruppi hanno.
DARK
AGE “Dark Age”
Esponenti del metal adulto di chiara scuola
Maiden, con punti di puro metallo pesante nell’opener “Metal axe”. Abbastanza
originali ed epici in certi spunti. Può rivelarsi un buon acquisto.
MAINEEAXE
“Going for gold”
Un buon disco di hm-rnr tutto da ballare. M.
è un gruppo che ha studiato molto “Point of entry” e si sente. Per coloro che
vogliono passare 40 minuti senza assillanti problemi in testa.
HELLOWEEN “Helloween mini lp”
Mini album per i tedeschi Helloween.
ECCEZIONALE! Non ho parole per descrivere la
freschezza, la brutalità, la potenza di questo ensamble che già avevo
apprezzato su “Death metal”, compilation della Noise. Fatevi coinvolgere dalla
festa di Ognissanti: lì tutto è permesso!
METAL
CHURCH “Metal Church”
Side A all’insegna di certe atmosfere dark
care ai Savatage. Side B più wild & heavy, con la cover di “Highway star”
che, se vi devo dire la verità, è migliore dell’originale. Aiuto! Qualcuno mi
sta strangol………….aaargh!
MEGADETH “Killing is
my business…”
Dave Mustaine, lo sapete tutti, è stato il
primo chitarrista dei Metallica. Dopo la sua dipartita, ha formato i Megadeth,
con cui ha già inciso parechi demos osannati dalla stampa estera. Ora è la
volta del primo lp, e anche questo verrà osannato. Non da me (sono pronto a
ricevere insulti e proposte di omicidio). È un lavoro slegato, che se ha
qualcosa dei Metallica, questo qualcosa è brutto e fatto alla meno peggio. Io
lo boccio!!!
RAVEN
“Stay hard”
Dopo 3 lp con la Neat e un doppio live con
la Roadrunner, i Raven hanno firmato per il colosso Atlantic e, naturalmente,
hanno affievolito le loro lame. Molta orecchiabilità (è di moda), meno potenza,
ma lo stile è quello. John Gallagher non urla come suo solito, badando più a
fare bella figura. Nell’insieme è un buon album, ma “Rock until you drop” e
“Wiped out” erano altra cosa.
SAVATAGE “The dungeons are calling” – “Power of the
night”
A due anni di distanza dell’introvabile
“Sirens”, escono due lavori dei Savatage. Tutti e due sono di buon livello:
“TDAC” ha un paio di songs che sono dei gioielli (la title track e “Midas
touch”), mentre i restanti 4 brani sono di più largo respiro. Il lp vero e
proprio ha la prima facciata molto buona, mentre la seconda scade un po’
rendendo il tutto appena sufficiente. Dopo l’eccezionale esordio, era logico
aspettarsi qualcosa di più.
TYGERS OF PAN TANG “The wreck-age”
Grande ritorno per un gruppo che tutti noi
abbiamo amato agli albori degli ‘80’s. Naturalmente, per esigenze di mercato,
non si raggiungono i fasti di “Spellbound” e “Crazy nights”, ma il disco scorre
via in maniera esemplare. Non c’è un pezzo brutto, e questo è già tanto.
Abbiamo ritrovato qualcosa che, un giorno, abbiamo perso, e ne siamo tutti
felici… o no?
MANILLA ROAD “Open the gates”
Monumentale epic-opera per questo trio del
Kansas. “OTG” è un album da acquistare da coloro che amano certe atmosfere da
Wahlalla. Oltre al disco, c’è un ep con due pezzi, di cui uno, “The 9th wave”
è la cosa migliore di tutto il lavoro.
VENOM
“Possessed”
Gli allievi hanno superato i maestri.
Slayer, Destruction e perché no Bulldozer, hanno fatto sicuramente un lavoro
migliore del 4° album dei Venom. I tre si stanno ripetendo troppo. Per
consolarci, ascoltiamoci il mini-live “Canadian assault” con 3 pezzi live …vale
molto di più.
WARRANT
“The enforcer”
Metallo tedesco, ormai si riconosce a
distanza. Pezzi tirati, molti giochi chitarristici, buona voce, eppoi la
garanzia della Noise. Mai nome fu più appropriato per una casa discografica che
ha sotto contratto gruppi che fanno molto “rumore”. I Warrant seguono la scia
di bands come Grave Digger o Helloween.
ZNÖWHITE “Kick ‘em when the’re down”
Seconda prova per questo strano gruppo
formato da tre ragazzotti di colore e da una buona e bona vocalist che risponde
al nome di Nicole Lee. È senza dubbio migliore del precedente lavoro, i quanto
i brani hardcore non prevalgono su utto, ma prevale un’ottima tecnica
strumentale e, avviamente, un’ottima voce.
AC/DC “Fly on the wall”
Chi non ha amato “Highway to hell” o “Back
in black” scagli la prima pietra! E chi non ha odiato “For those about to rock”
e “Flick of the switch”, faccia lo stesso! Con questo nuovo album, gli AC/DC
sembrano mettere tutti d’accordo. Io vi consoglio di acquistarlo anche se non
li sentite più dal 1980: se non altro il piedino si muove sempre.
VANADIUM “Live on the streets of danger”
3 anni di militanza nel metalrama europeo,
ha fatto dei milanesi Vanadium, il gruppo italiano più conosciuto all’estero. È
proprio durante i tanti concerti effettuati nel 1984, che viene registrato
questo live. ci sono, ovviamente, tutti i classici del gruppo da “Street of
danger” a “Don’t be looking back” passando per “We want live with the rock’n’roll”. In più, “You don’t
stop the music”, in studio, di cui abbiamo visto il buon video.
RAFF
“Raff ep”
Era ora che i capostipiti del metallo romano
facessero uscire il disco d’esordio. Sono comunque lontanissimi i tempi
dell’hardcore-punk. Molto ritmo metal-dance. Se hanno preso questa strada, buon
per loro, ma non per me!
SCORPIONS
“World wide live”
Al termine del lungo e pieno di successi
“Love at first sting world tour”, ecco arrivare sul meracto a deliziare le
nostre orecchie il secondo double live degli Scorpions. “WWL” si presenta con
una copertina stupenda e contine tutti i classici del gruppo dal 1979
(“Lovedrive”) al 1984 (“Love at first sting”). Magnificamente prodotto da
Dieter Dierks, vede gli Scorpions al meglio delle loro possibilità. Ci danno
una lezione difficile da dimenticare.
ANGEL WITCH “Bleeding’n’screaming”
Questo disco ci è giunto come un fulmine a
ciel sereno. Non mi aspettavo di risentire un gruppo che ho amato alla follia 5
anni fa e che, poi, fu gettato nella merda da pseudo-discografici. Certo, “AW”
fu un album catalizzatore di certo dark che, presi gli spunti dai Sabbath,
sapeva evolversi in situazioni più ampie e più moderne. Di quel sound non è
rimasto più niente, a parte qualche fraseggio chitarristico di Kevin Heybourne.
Si respira un’aria più melodica. Il disco è molto bello, a parte la voce che
non mi sempra adatta, ma allora perché continuano a chiamarsi Angel Witch?
MÖTLEY CRÜE – Theatre of pain”
La curiosità non è solo femmina! Tutti
eravamo curiosi di ascoltare il nuovo lavoro del quartetto americano, vuoi per
i due albums precedenti, vuoi per quello che abbiamo visto dal vivo, vuoi,
soprattutto, per vedere come avrebbero reagito dopo i vari casini combinati da
Vince Neil. In tutto il disco aleggia un’aria strana, come una presenza
medianica. I brani sono belli e difficilmente l’album scade nella banalità, ma
tutta la vicenda di Vince ha avuto un peso costante durante la lavorazione.
Rimane, comunque, il miglior disco del gruppo.
WARLOCK
“Hellbound”
Dopo Scorpions e Accept, sono senz’altro i
migliori esponenti del power metal made in Deutschland. Migliorati tecnicamente
rispetto all’esordio, anche per il fatto che incidono per la Vertigo (Leppard,
Dio, Sabbath). Sempre in primissimo piano l’ottima voce di Dorothee Pesch, la
miglior metal-female singer.
WARRIOR “Fighting for the earth”
Esordio alla grande per questo gruppo
californiano. Personali, anche se possono ricordare gli Armored Saint (guardate
il look). Senz’altro tra i migliori dischi d’esordio di questo 1985.
preannunciamo per questi ragazzi un futuro molto buono. Credeteci!
RATT “Invasion of your privacy”
Riusciranno I nostri eroi a bissare I
milioni di dischi venduti con “Out of the cellar”? Io penso di si, perché
questo “IOYP” mi sembra migliore dal punto di vista commerciale del suo
predecessore. Che io non ami i Ratt (anzi, li odio con tutto me stesso) è un
altro discorso.
RAZOR
“Executioner’s song”
Finalmente si rivede un po’ di denim and
leather. Non c’è spazio per riccioli profumati e per magliette strappata da
mignotte in calore. Metallo infuocato, quasi hardcore. Finalmente del buon vecchio
heavy metal!
ROGUE
MALE “First visit”
Questi bricconcelli mi hanno colpito
positivamente, in quanto sono tra i pochissimi gruppi nuovi che si rifanno a
quei mostri sacri che rispondo al nome di Motörhead. Durante tutto il disco,
spira il vento tipico del “crazy motorbiker”. Per Hell’s Angels e amanti della
velocità pura!
SABU
“Heartbreak”
Paul Sabu è un buon chitarrista di scuola
Blackmore. Il disco, che esce per la Heavy Metal America, ricorda certe cose
degli ultimi Rainbow, con certi passaggi tipici AOR. Pulito, di classe, senza
fronzoli.
CHROME MOLLY “Take it or leave it”
45 giri dance-metal abbastanza buono per
questo nuovo gruppo della Powerstation. “TIOLI” ricorda certi episodi molto
ritmati dei Crüe con l’aggiunta di cori alla Leppard. Buono il ritornello.
DEALER “Better things to do”
45 giri autoprodotto. Ho apprezzato il demo,
un po’ meno questo disco. Hard-rock semplice che ricorda gli Handsome Beast, ma
sono migliori in tutti i sensi. Scusate, chi erano gli Handsome Beast?
17TH SON “Sound and fury”
Ma che è il nuovo 45 dei Raven? No, no, la
voce non va proprio, anzi, fa proprio pena! Non mi piacciono per niente, ma
allora, perché cazzo li ho recensiti?
ELIXIR “Treachery”
Debut single per questa band del sobborgo londinese Walthamstow. Si sa, gli inglesi
sono tradizionalisti, quindi perchè cercare nuove soluzioni quando gente come
Maiden ha già tracciato il solco più grande? Belli, comunque, i due pezzi.
NEWS
NEWS NEWS NEWS NEWS
Si sono sciolti gli H-BOMB; il bassista
Philty Garcia ha formato i GWENDOLINE… I torinesi WHITEFIRE sono rimasti in
tre: Marco Bellia alla chitarra, Daniele Bianciotto alla batteria e Roby Salvai
al basso…KRUSHER è il nuovo nome scelto dagli ex Wizard di Agrigento… Sono
usciti 7” di ALTER EGO e UNREAL TERROR… Fleming Ronsdorf è il nuovo vocalist di
ARTILLERY… Jayme Minson (ex Prophet), ha una nuova band: ARSIN… I PROPHET,
intanto, hanno cambiato nome in SYNBAD e hanno firmato per la New Renaissence
rec. …Cambiamento in seno ai californiani HELLION: è rimasta la sola Ann Boleyn
della vecchia line-up. Si avvalerà della collaborazione del chitarrista Chet
Thompson, del bassista Arthur Campbell e del batterista Steve Shrick… Marcel
Dix ha lasciato i MORTAL SIN, i quali stanno finendo il nuovo demo “Sacred
steel”… ROYAL AIR FORCE ha firmato un contratto triennale con la Axe Killer
rec.; uscirà entro settembre il primo mini-lp con 6 pezzi: “Story teller”, “The
age of the rage”, “On dive”, “I’m sneakin’ on you”, “Powered by the anger”,
“R.A.F.”… “All my love” è il titolo del 45 d’esordio per una nuova band:
ASSASSIN… il 12 settembre scorso, ASTAROTH ha presentato da Revolver a
Trastevere, il mini album d’esordio “The long loud silence”… Nuova metal band
danese tipo Mercyful Fate: NIGRO MANTIA. È uscito il primo demo “Poetry of
subculture”. Per riceverlo scrivere a: Alternative Music c/o Peter Beliath,
Norregade 10, 9800 Hjorring (Danimarca)… Prossime uscite per la Metal Blade: “Battle at Helm’s deep” (ATTACKER),
“Legions of the dead” (TYRANT), “Nasty Savage” (N.S.), “Warning of danger”
(OMEN), “ Raging violence” (HIRAX), “Animosity” (CORROSION OF CONFORMITY),
“Dealing with it” (DRI). Naturalmente… THRASH ‘TIL DEATH!!! ……………………………………….
ANNUNCI
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Florence è una metal girl francese che cerca
materiale per la sua fanzine di prossima pubblicazione. Chi fosse interessato
scriva a: Florence Bonniou, 21 rue des Lys, 91540 Mennecy (France)
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ormai giunta al 4° numero (uscirà a settembre). Scrivete a: Fréderic Sazé,
Impasse du Ière, 66220 Ansignan (France)
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BARRIERS! Dopo
le bands dell’est europeo, anche dal Brasile ci giungono notizie di un fervente
movimento metallico. Eccovi l’indirizzo di una thrash band: DORSAL ATLANTICA,
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materiale a: Minosse Malatesta Aldo, via Cordesco 30, 64020 Notaresco Stazione
(TE)
LIVE
LIVE! LIVE! LIVE! LIVE! LIVE!
Falconara Marittima 9/8/1985
Primo festival dell’heavy marchigiano
nell’ambito di una tre giorni rock nel centro balneare a pochi chilometri da
Ancona. Revenge, Ixion’s Wheel, Paul Chain & Violet Theatre, Gunfire, più i
romani Thunder. Scarso pubblico ma buono, in una giornata afosa. I Revenge
aprono le ostilità verso le 18. Autori di un buon ep l’inverno scorso, il
gruppo ha eseguito un vario repertorio che non scende mai nell’inutilità e nel
fastidio.
Red Crotalo, ottimo chitarrista, Eric Lumen
tra i migliori batteristiin circolazione, Lambo, buon bassista e front-man,
Kevin Hell Throat, cantante hot & rouch, ci hanno regalato un’oretta di
buon metallo che ha matrici prettamente inglesi.
IXION’S WHEEL è una band di Falconara che
era all’esordio dal vivo. Giovanissimi, ancora con qualche appannatura che
sparirà con l’esperienza. Ottimo il chitarrista, precisa la sezione ritmica,
buone le idee, nutriamo qualche perplessità per il vocalist. Forse l’emozione
ha giocato un brutto scherzo, ma deve assolutamente migliorare.
Del TEATRO VIOLA di PAUL CHAIN abbiamo detto
tutto nelle nostre puntate precedenti, ma Paolo continuerà sempre a stupirci.
Saliti sul palco in tre (Paul, Gallo al basso e Eric Lumen alla batteria), ci
hanno strabiliato con una mezza dozzina di pezzi thrash metal (!?!?!?!?). Non
abbiamo avuto parole!!!
I GUNFIRE sono stati, ansieme al solito
P.Chain, i migliori della serata; tra i gruppi più “inglesi” del panorama
nazionale, il quartetto anconitano è tra
i migliori dell’ultima leva. Pezzi tirati con la particolare voce di Sir Robert
Drake che, fatte le dovute proporzioni, ci ricorda quella di Eric Adams. Ci
hanno salutati con la notizia dell’imminente uscita del loro primo mini album.
Alla fine, si sono esibiti i THUNDER, unico
gruppo non marchigiano. Migliorati rispetto all’esibizione al Mongiovino del
novembre scorso, hanno alternato heavy rude e salvaggio a pezzi di più ampio
respiro, ma noi, a quel punto, stavamo letteralmente morendo di fame. Una
giornata dedicata al matello che, fortunatamente, non si è fuso con l’alta
temperatura segnalata a Falconara.
21/09/1985
PERUGIA - “Parco S.Francesco”
ROCK AGAINST APARTHEID
Con TYRANT TOWN-BEGINNING POINT-PAUL CHAIN & VIOLET THEATRE
BEGINNING
POINT
BEGINNING POINT trae linfa vitale da quelle
che furono, senza alcuna ombra di dubbio, le due bands più rappresentative
dell’heavy rock umbro: Synthesis e Interceptor. Con il nome Beginning Point, la
band vuole esprimere l’idea centrale di quello che è il progetto base del
gruppo. Pur con un nome che esula dalla classica tradizione heavy, i componenti
della band, tengono a chiarire che sono decisi ad infondere nei loro brani, la
grinta e la carica tipica di ogni messaggio rock degni di questo nome. Infine,
cercavano un nome sempre verde e se possibile originale. Con B.P. penso che
abbiano raggiunto questo obiettivo, in quanto, pur se non molto d’impatto, ti
entra piano piano nella mente e si distacca dai soliti canoni. L’attuale
line-up della band è composta da: Giulio Biocca, mentore e voce, vero funambolo
dal vivo; David Pieralisi lead guitar; Aurelio Tortoioli lead guitar; Gianni
Minniti drums. Al momento la band si avvale, in studio, del bassista Luca
Tomassoni, mentre per le esibizioni dal vivo, il ruolo è coperto da Andy
Pieroni dei Tyrant Town. Il sound proposto dal gruppo rappresenta il punto
d’incontro delle precedenti esperienze musicali dei vari componenti. Con questo
la band non vuole negare di aver subito dei condizionamenti. Il gruppo vuole
prima di tutto proporre un sound sincero, che derivi dalla propria esperienza e
dalla propria sensibilità, condita con una certa dose di grinta e di
aggressività che non gusta mai. Per quel che riguarda il futuro, intendono
sfruttare al massimo la spiccata caratteristica live. Più delicato è il
discorso discografico: infatti, pur avendo già un ottimo repertorio, per il
momento sono intenzionati a fare solo dei provini, per poter programmare al
meglio il loro primo disco. In fin dei conti, sono solo al punto di partenza.
BEGINNING
POINT “Demo ‘85”
Non possiamo dare un giudizio negativo sul
demo; primo perché è registrato in maniera superba; secondo, i pezzi sono molto
belli; terzo, l’amicizia che ci lega al gruppo e a Giulio in particolare, ci fa
essere un po’ di parte. Comunque, possiamo dire che il tutto è suonato molto
bene, cantato bene, arrangiato superbamente ma… ma manca qualcosina. Forse il
lavoro è stato fatto con troppa professionalità. Poca immediatezza, quindi.
Manca anche una buona dose di durezza che avevano sia Interceptor (soprattutto)
che Synthesis. Non possiamo parlarne male, però……
“Tit for tat”, “Night barrier”, “Walkin’ towards you”, “Rock on”,
“Traffic”, “Inhibitions”.
PER CONTATTI:
Giulio Biocca – via Mentana 87 – PG
AXE HERO
Formatisi nell’agosto del 1983, AXE HERO è
un quintetto della provincia di Vicenza. La band è composta da Moby Laperni e
Martin alle chitarre, Pico Piccotin al basso, David Galiazzo alla batteria e da
Mirko “the fox” Galiazzo voce solista. La musica ed i testi sono piuttosto vari
e permettono al gruppo di avere un repertorio non incanalato in un unico
genere. Esaminando le varie songs, troviamo esempi darkeggianti, epic-metal,
infuocati act heavy e, col brano che chiude sempre i loro concerti, la song
lenta ed accattivante. Autori di un 5-tracks demo, che dimostra come la band
non segua un particolare genere (vedi Sentinel n.2). Molto preparati
tecnicamente, Axe Hero si propone tra le più grosse realtà dell’heavy italiano.
Contattateli scrivendo o telefonando a: MIRKO GALIAZZO, via Turati 24, Lonigo
(VI) tel. 0444/833305
MONOLITH
La band è stata formata a Viareggio nel
1982. Bruno (bass), Godzilla (guitar) e Big Jaws (drums), abbandonano il loro
precedente gruppo, i Magnet. Si uniscono con Mad Max (guitar) proveniente dagli
Hate. Vine subito l’idea di formare una band che rispecchiasse più fedelmente
le loro tendenze musicali, cioè l’heavy metal. Cladio è il primo vocalist ed il
primo demo lo vede urlare, anche se la ragistrazione non sia delle migliori.
Ciò nonostante, vengono invitati a Certaldo, al 1° HM festival italiano. Il tape fa il giro
d’Europa, e già si comincia a parlare di Monolith, grazie all’onnipresente
rubrica Metal Massacre su Rockerilla. Alcune etichette si interessano della
band ed attualmente le trattative sono a buon punto.Claudio lascia la band alla
fine del 1983 e ci sono voluti parecchi mesi prima di riuscire a reclutare un
nuovo screamer: Clepty Mc Charon. Ancora 5 mesi di prove, quindi Monolith
ritorna in sala di registrazione, rimixando i 5 pezzi del primo demo, più 4
nuovi brani. Il demo s’intitola “An eye for an eye, a tooth for a
tooth” (vedi Sentinel n.2). Con questo nuovo lavoro, la band intende dimostrare le
proprie capacità, sia compositive che tecniche; è da notare la notevolissima
estensione vocale del nuovo vocalist.
PER CONTATTI:
Maurizio Passaglia, via N.Sauro 139, 55049
Viareggio (LU)
POWERAGE
I Powerage nascono a L’Aquila nel settembre
del 1979, per idea del bassista Silvio Japadre. All’inizio, a causa soprattutto
delle condizioni economiche, il gruppo è costretto a suonare in piccoli locali
per una paga irrisoria e molto spesso, davanti ad un pubblico interessato più
alla birra che allo spettacolo. Naturalmente, ogni componente provvede da sé a
risolvere tutti i problemi che, inevitabilmente, si presentano prima e dopo un
concerto. Proprio per questo problema, la band subisce una lunga serie di
defezioni e cambi. Solo nel 1981 si riesce a stabilizzare la line-up con Silvio
Japadre al basso, Fabio Japadre batteria e voce e Gianni Ferrari alla chitarra.
Per due anni Powerage ha covato vendetta contro lo scetticismo e le offese
denigratorie dei suoi nemici, affinando la tecnica e facendo diverse
apparizioni live. Malgrado il disinteresse e l’ostilità della città, la band
dimostra tenacia e fede nel loro ideale, in modo incredibile. Nell’agosto del
1984, decidono di registrare un demo che ha permesso loro di uscire allo
scoperto, facendoli conoscere ad un pubblico più ampio. In occasione della
registrazione del demo, è entrato a far parte del gruppo, un secondo
chitarrista, estremamente dotato e virtuoso, che ha collaborato solo nel primo
brano del demo.
PER CONTATTI:
Fianni Ferrari, 20 str. 90,
67100 L’Aquila.
SWORDS
Swords è un gruppo di Padova che si è
formato nel 1981 per opera del chitarrista Fabio Pastore al quale si affianca
ben presto per affinità di ideali, Cesare Maggiolo al basso. L’embrione vitale
del gruppo era realizzato, ma solo dopo 3 anni riescono ad assestare l’organico
con l’entrata del batterista Beppe Cantele e del chitarrista Marco Fanton. La
scelta del vocalist Alex Sola, è stata la molla finale che li ha portati alla
realizzazione ed alla successiva incisione del mini-lp “The black opera” ed è
una vera e propria opera di promozione a livello nazionale ed internazionale.
La stesura musicale, composta principalmente dai due chitarristi, si articola
su vari livelli; è riscontrabile una diatriba stilistica protesa a
diversificare il prodotto finale, e l’organico eccelle così
nell’identificazione di trame inconsuete: si eccelle in un raffinato prototipo
da hard rock made in Usa, contaminato in misura non indifferente da sonorità
heavy più tipicamente anglosassoni, di innegata estrazione Scorpions. L’attuale
definizione è sopraggiunta dopo passate introspezioni meno assimilabili, più
compiacenti a rivitalizzare un certo rock progressivo della scorsa decade. La
conseguente affinazione in matrici più mordaci, ha portato all’odierna identità
prettamente heavy. I testi abbracciano situazioni spesso allucinanti, talvolta
favolisticamente arcaiche, con malinconie di amori passati, nonché passioni più
facili ma tormentate.
PER CONTATTI:
Antonio Ferro, via Mino da Fiesole 5,
35100 Padova
RANSACKERS
Il gruppo nasce nell’estate del 1981 con una
formazione triangolare che vede alla batteria Paolo Perna, alla chitarra
Armando Serafini e al basso Lorenzo Leone. Con questa formazione partecipano ad
alcuni concerti in teatri e scuole. Rendendosi necessaria la presenza di una
seconda chitarra, reclutano Maurizio Lonigra. Con l’entrata di Scott Blake alla
voce, incidono il primo demo con due pezzi, che dà al gruppo un buon successo e
che permetterà loro di stabilire ottimi contatti con giornali e radio sia
italiani che esteri. Ma il cantante crea dei problemi, e viene allontanato.
Restano senza vocalist per qualche mese e incidono un nuovo demo con due pezzi
strumentali, il cui missaggio lascia un po’
a desiderare e frena quindi la possibilità di un buon giro a livello
pubblicitario. Nell’ottobre dell’83, entra un nuovo vocalist, Angelo Placidi,
con cui il gruppo registra “Death line” per “HM eruption”. Ma anche questo
singer non si rivela un buon elemento. Tralascia, infatti, molto del lavoro che
la band necessita e anche questa volta si decide per l’allontanamento. I 4
membri originari, decidono allora di rimanere un quartetto e Armando diventa la
voce solista. Registrano quindi “Ransackers” che farà parte sicuramente del
loro primo ep in progetto. C’è anche una collaborazione con Rita Perna, ex
vocalist dei Bloodstain. “You’re still a dream” è il frutto di questa
collaborazione, ma rimane un caso isolato, in quanto Rita si occupa già della
stesura dei testi e dei contatti del gruppo.
PER CONTATTI:
Rita Perna, via P.Matteucci 102,
00154 ROMA
BLACK
HOLE
Nati dalla perversa mente di Robert Measles,
i Black Hole sono un valido esempio di dark-horror di chiara marca Sabbath.
Nati nel dicembre del 1981, BH vedevano allora alla chitarra Steve Fox, alla
voce R.Measles, Paolo Veronese alla batteria e un susseguirsi di bassisti.
Iniziarono con alcune covers dei Priest fino a quando, poco più di un anno
dopo, entrarono nella band il bassista Nicholas Murray e il batterista Gabriel
Taurus. Le composizioni uscivano soprattutto dalla mente di Robert e di Steve.
In maggio incidono il primo demo, “Troubled night”; notevoli le influenze
priestiane. Trasmessi spesso per radio, vengono contattati per l’incisione di
un 45 giri, ma rinunciarono in quanto non ancora paghi delle loro individualità
sia come musicisti che come ragazzi. Divergenze di carattere musicale,
causarono la defezione di Steve (ora con Spitfire). Robert prende in mano la
situazione, e cominciò a suonare il basso, passando Murray alla chitarra e
affidando a Luther Gordon il dovere di impastire il sound dietro ai tamburi. La
band ha ora raggiunto una certa uniformità. “Beyond the gravestone” è un 12
tracks demo uscito nella primavera dell’84, con quest’ultima formazione. Un
nuovo demo era previsto per dicembre, ma ancora non se ne è saputo nulla. La
filosofia del dark dei BH è volta a creare situazioni misteriose, e ad un
lavoro di esplorazione dei lati più oscuri del nostro subconscio, senza
riferimento a formule di commercialismo, ma con libero esercizio mentale.
Vivono la musica come le lapidi che li circondano in sala prove. Immaginazione,
con spunti visionari allucinanti, incubi della fine e la notifica di dover
iniziare nell’incognito una nuova vita, con possibilità di incontri di esseri
maledettamente assatanati!
PER CONTATTI:
Roby Morbioli, v.le dell’Industria 5,
37022 Grezzana (VR)
SKANNERS
Nascono a Bolzano nel 1982, in un quartiere
popolare (Oltrisarco), dove il particolare ambiente e la vicinanza della zona
industriale, li ha posti immediatamente a contatto di una realtà presente
esclusivamente in questa città, dove si respira già un’aria mitteleuropea e dove
sono presenti ancora vecchi rancori etnici, che fanno da contorno ad una
mancanza di strutture socio-culturali. In questo contesto, 5 kids, cominciano a
suonare heavy metal, fregandosene delle critiche e facendo stupire il pubblico
ad ogni concerto per la presenza scenica, per l’impressionante affiatamento che
mostravano sul palco. I primi tempi vedono la band eseguire brani di altri
gruppi (Priest, Saxon, Riot, Maiden), ma passano subito ad un repertorio
personale, e furono subito seguiti da nutrite schiere di fans. Anche la critica
comincia ad interessarsi a loro. Persino le “autorità culturali”, inizialmente
restie per questo genere musicale, cominciano a cercare i 5. In poco tempo gli
Skanners suonano in tutta la provincia, partecipano a varie manifestazioni
musicali con altri gruppi, ma anche da soli nell’ambito della “Bolzano estate”,
spingendosi poi anche in Austria, ad Innsbruck. La line-up (Claudio Pisoni
voce, Fabio Tenca e Massimo Quinzi chitarre, Corrado Gesser basso e Luigi
Sandrini batteria), varia tra i 18 ed i 20 anni di età, ed ha un sound fresco e
abbastanza originale, difficilmente confondibile con altri gruppi anche
stranieri, soprattutto per una ricerca che va aldilà del classico
“strofa-ritornello-assolo”. È un susseguirsi di stacchi, pause e assoli, che
pongono in evidenza tutte le caratteristiche tecniche individuali del gruppo.
Sono autori di un 7-tracks-demo recensito su Sentinel n.2
PER CONTATTI:
via Perathoner 8/A-39100 Bolzano
BRIGHTLIGHTS
…ed eccoci ancora una volta a parlare dei
BRIGHTLIGHTS, la band milanese che finalmente si è decisa a donarci un’altra
creazione; ovviamente, mi riferisco ad un demo-tape, anche perché un discorso
discografico lo si potrà fare solo tra un po’ di tempo. Incredibile il
cambiamento, nessuno mi aveva avvisato; in effetti le loro uniche parole sono
state: “Ascoltalo, e scrivi quello che pensi!”. Anche nella formazione ci sono
state delle variazioni: oltre a Mauro Giordani lead vocals, Siro “spider”
Burchiani bass, e Mozart drums, troviamo come leve un certo Madman Scatto alla
chitarra solista e Mirko “Van Marken” De Marchi alla chitarra ritmica (ex-Upset
Cross). Cosa ne penso del demo? Era tempo che non sentivo un po’ di ritmi
semplici e melodiosi, non che la parte speed non mi attiri, anzi, ma ci vogliono
pure le varianti, non vi pare? Intendiamoci bene: non si tratta do un demo solo
con ritmi dolci e melodiosi, diciamo pure una cosa proporzionata; in effetti
questa è una variante molto apprezzabile, da considerarsi non un capolavoro, ma
almeno molto rassicurante. Il tutto inizia con “Burnin’ flower”… ed ecco la
sorpresa: non più una voce aggressiva come presenziava nel loro primo demo,
bensì una voce, come dire, elettrica, che pare venga da molto lontano; essa
accompagna non solo questa, ma il resto delle songs. Qui veniamo subito a
contatto con Madman Scatto con un primo assolo. Lo scontro non è male.
Abbandonata la prima song, ci inoltriamo in “Prisoners” con un attacco lento
che ben presto viene tralasciato per dare spazio alle note più incisive della
ritmica e poi tornare ancora sulle basi iniziali, ed infine smorzato da un
ultimo assolo che piano piano si fa sempre più tenue, sperdendo le ultime note
nell’aria. Finalmente, quella che noi dichiariamo essere il loro cavallo di
battaglia: “Higher”, sempre molto efficace. Per ultimo “Days of glory”,
anch’essa molto apprezzabile, e ricca di cori ed acuti. OK, Brightlights!
INTERVISTA
Il nostro incontro ha avuto luogo nella
discoteca Black Jack di Urgnano (BG) dopo aver seguito un concerto dei
bravissimi Crying Steel. All’appuntamento si sono presentati Mauro, Siro e
Scatto. Dopo alcuni chiarimenti, ecco che inizia la nostra piacevole
chiacchierata. Ovviamente la prima domanda cade sul cambiamento notato sul demo
al diretto interessato.
TERESA) Per quale motivo hai deciso di usare
degli effetti sulla voce? Forse per renderla più piacevole agli ascoltatori?
MAURO) Abbiamo visto che c’erano diverse
possibilità, cose che ci sembravano importanti e ci hanno portato alla
decisione di un cambiamento. Ma ora non ne siamo tanto soddisfatti.
T) Ma a quanto pare non è stata l’unica
novità. Ho notato nella formazione due nuovi chitarristi.
M) Tutto è successo dopo Cava Manara,
l’ultimo concerto con la vecchia formazione, in quanto Andrea per motivi
militari ha dovuto per forza abbandonare il gruppo e Tommy per altri motivi che
ormai è inutile rinvangare, non è più con noi ad ha raggiunto fli Upset Cross,
e Mirco, che militava nella loro formazione, è entrato nella nostra line-up.
T) Ma lo scambio è stato voluto oppure…
M) Si potrebbe dire che il gruppo degli U.C.
sia la nostra riserva e viceversa. Sentendo che Mirko aveva lasciato il gruppo,
gli proponemmo di entrare a far parte della nostra famiglia, anche perché
cercavamo due chitarristi. Per il momento mantiene la base ritmica mentre
Scatto si occupa della parte solista.
(Ora mi rivolgo a Scatto con cui non ho
avuto ancora il piacere di parlare).
T) Le tue idee musicali combaciano più o
meno con quelle degli altri…
SCATTO) Si! Le idee sono più o meno le
stesse, poi bene o male le organizziamo insieme, tirando fuori un discorso
omogeneo.
T) Ho chiesto a Mauro cosa ne pensa di voi,
ma tu, cosa ne pensi di lui?
S) Abbiamo deciso di migliorare le sue
qualità vocali; infatti prende lezioni dal padre del nostro bassista… (Siro
acconsente, forse perché è quello che nota di più gli sforzi di Mauro)…
Comunque, all’ascolto del demo scorso e quello appena registrato, ci si accorge immediatamente del suo
miglioramento.
T) Per il momento cosa avete in programma?)
M) Suonare, suonare, Suonare! (Un piccolo
sorriso interrompe il suo discorso), ci va bene qualsiasi posto: discoteche,
solai, cantine… Abbiamo in programma una specie di festival rock di due giorni
(l’intervista è stata effettuata nei primi di maggio n.d.r.) i cui profitti
verranno devoluti alla lotta contro il cancro. Noi suoneremo insieme ad altri
sei gruppi tra cui Hocculta, R.A.F., Uraniah. Abbiamo in programma anche un 45
giri, purtroppo a nostre spese.
T) L’ambiente di Milano com’è?
M) Uno schifo!!! È una specie di guerra dei
poveri; si fanno tanti sorrisi, leccate di c… e poi dietro ci si tirano i
pacchi come… beh, lasciamo perdere, non voglio fare nomi, non mi sembra il
caso.
T) Come gruppi italiani quali preferite?
M) Gruppi come Hocculta ed ora ho appena
avuta la conferma dei Crying Steel, ma la cosa importante è che di gruppi
validi in Italia ce ne sono tanti, anche se non sono riusciti ad arrivare ad un
discorso discografico; c’è posto per tutti, comunque, per gli Steel Crown, i
nostri amici Upset Cross… (Siro intanto acconsente).
T) I testi delle vostre songs ha cosa si
riferiscono?
M) “Higher” per esempio sembra una pagina de
“Le Ore”, poi riferimenti a ragazze che scappano di casa, insomma i casi della
vita, vedi “Burnin’ flowers”, di tutto un po’. Chiaro che nei nostri testi
escludiamo cose come croci, teschi o qualsiasi riferimento al black-metal che
non è di nostra competenza; preferiamo lasciare lo spazio a chi crede in queste
cose e le sa fare come Paul Chain.
T) Avete qualcosa da dire a quelli che
stanno leggendo in questo momento la fanzine?
M) Si! Non venite a vedere i nostri concerti
per guardare i difetti di ognuno, oppure per etichettarci come brutta copia dei
grandi del momento.
Da questa lunga chiacchierata, lascio a voi
la scelta di ascoltarli richiedendo il demo a:
Mauro Zordan, via Kennedy 2,
20093 Cologno Monzese (MI).
Intanto colgo l’occasione di ringraziare i
Brightlights per averci nominato nella parte “Thanks” del demo-tape.
M.Teresa
De Felice
UPSET CROSS
Parlare di UPSET CROSS per me, è come
spiegare un pezzo della mia vita, in quanto ho seguito fin dagli inizi i loro
continui sviluppi. La band comprende 4 elementi: Dave Hangman alla batteria,
Danny Conix alla voce e chitarra solista, Tommy Black Mass alla ritmica e Paul
Dixi al basso. Da poco hanno distribuito la loro cassetta ed in seguito si sono
presentati al Black Jack di Bergamo e al Dallas di Pavia in concerto. Vorrei
giusto parlarvi di quest’ultimo che si è verificato molto apprezzabile anche
per chi non segue il nostro genere musicale. L’inizio è stato dato da
“Piranha”, il primo pezzo del loro repertorio, sempre più veloce ed aggressivo.
Il loro look ha sorpreso la maggior parte degli ascoltatori che, non abituati a
certi travestimenti, hanno dato segno di sbigottimento verso il gruppo. Il
personaggio che più ha attratto l’attenzione in fatto di look, è stato Dave che
fra un piatto e l’altro della batteria, faceva intravedere la metà del volto
truccata da teschio. Diverse sono state le schitarrate come gli assoli dei vari
componenti; la loro scaletta comprendeva, oltre al pezzo già citato,
“Cleopatra”, un bellissmo strumentale a dir poco su ritmi veloci ed
egizianeggianti. In seguito, “La tua ora”, “Ti devi dare” (un pezzo molto
accattivante) ed ancora “Apocalypse”, forse il pezzo che preferisco perché
ricco di riffs contrastanti, ed “Amnesia”, di nuova produzione. C’è da dire che
il loro genere non è ben identificato: troviamo pezzi molto fasteggianti, come
pezzi dark ed ancora pezzi terribilmente melodiosi. Giovanissimi e pieni di grinta,
aspettano solo il momento di farsi apprezzare da tuti voi.
PER CONTATTI:
Paolo Dazzi, via F.lli Cervi 23,
20093 S.Giuliano Milanese (MI)
M.Teresa
De Felice
DEVIL’S
CLAWS
Devil’s Claws, è un gruppo triestino nato
nel novembre del 1983, e segue una linea più verso schemi dark che verso
l’heavy classico. È composto da 5 elementi: Arthur “Antys” Falcone (chitarra),
Edward “Thunder” Lazar (chitarra), Maurice “Voodoo” Lee (basso), Peter Cosmini
(batteria) e il nuovo vocalist Robert “Ruff” Repini. Non c’è all’interno del
gruppo un’amalgama per quanto riguarda i gusti musicali: si va da MSG e
Alkatrazz ai Manowar e Deep Purple, passando per Mötley Crüe, Wasp e Iron
Maiden. Prospettive per il futuro ce ne sono parecchie: la cosa più concreta
sembra la partecipazione ad un festival genovese più ad altri festivals che si
terranno in Italia nel corso dell’estate.
Per il demo, spedire L.7000 su vaglia
postale a:
Peter Cosmini, via Torreblanca 21
34132 Trieste.
LIVE
Nascono nel 1980 e già al loro esordio
catturano una vasta schiera di fedelissimi. È un gruppo che punta molto sui
concerti. Sono in tre: Demi (ch e vc), Maurizio Vento (bs) e Mauro Stra (bt).
Come Strana Officina o Alter ego, eseguono la musica col cantato in italiano, e
sappiamo tutti come sia difficile fare ciò. I LIVE ci dimostrano che con
l’affiatamento e una buona dose di coraggio, è possibile fare hm corposo e
violento riuscendo a far capire a chi ti sta ascoltando quello che stai
dicendo. Costretti a vivere in una specie di ghetto, riversano tutta la loro
violenza sulla musica. Sia ben chiaro, non è un gruppo hardcore, ma la loro
musica è molto tirata. Autori di due demo (il 2° recensito sul n°2), stanno
vagliando delle offerte per un prossimo esordio su vinile. Se volete provare
delle emozioni forti, allora contattate il gruppo:
LIVE, via Papigliano 1/2, Genova.
ZEPHYR
(a cura di Enrico
Mainardi)
Zephyr è una band del ravennate nata negli
anni 79/80, la cui line-up attuale vede Alessandro Zazzeri voce e chitarra,
Paolo Rinaldini al basso, Paolo Mantovani alle tastiere e Fabio Chiarini alla
batteria. Il loro sound si avvicina ad uno stile prettamente hard-rock anni ’70
ma con forti sonorità adatte agli anni ’80.
INTERVISTA
SENTINEL) Quali sono i vostri progetti
futuri immediati?
ZEPHYR) Vogliamo suonare perché aspiriamo ad
ottenere un certo successo. Per il futuro abbiamo in programma in piccolo tour
che toccherà sia il sud che il nord dell’Italia. Inoltre, presto, incideremo un
demo.
S) Avete fatto molti concerti finora?
Z) Si, soprattutto qui in Romagna, è anche
per questo che vorremo diffondere la nostra fama anche al di fuori della nostra
regione. I nostri concerti sono seguiti da molta gente, non solo metallari, ma
anche da chi ama il buon rock.
S) Pensate che l’heavy metal possa
riscuotere successo e che quindi abbia un senso suonare nel nostro paese?
Z) Si, l’heavy può avere successo da noi, ma
dino ad ora, da quello che si è visto in giro (es. “Metallo Italia” e le altre
compilations) ci sembra che, se quelli sono considerati i migliori gruppi
italiani, il livello sia notevolmente scarso e sicuramente non in grado di
competere con quello anglosassone. Siamo sicuri che esistono in Italia, molte
bands più capaci di quelle che finora ci sono state proposte. Suonare heavy
metal è giusto perché anche noi vogliamo dire la nostra ed anche perché in
Italia ci sono validissimi musicisti.
S) È stato il feeling o un’adeguata
preparazione tecnica ad unirvi?
Z) Certamente il feeling e la voglia di divertirci e di suonare sono stati utili per
la creazione di Zephyr e del relativo stile, però tutti i membri del gruppo
hanno alle spalle una valida preparazione tecnica e strumentale.
S) Trovate difficoltà ad essere voi stessi
al di fuori del palco e dell’ambito musicale? Il comportamento che tenete sul
palco è diverso da quello abituale?
Z) Quando si è on stage ovviamente lo scopo
principale è quello di far divertire la gente, quindi bisogna fare dello
spettacolo, perché lo spettacolo, se non è spettacolo, che spettacolo è? Per
questo ce la mettiamo tutta in ogni nostro concerto, fino allo spasimo. In
privato, siamo delle comunissime persone come tante con la sola differenza che
passiamo molto tempo a suonare e ascoltando dischi.
S) L’heavy metal contiene significati
nascosti e segreti oppure è un modo per divertirsi e per comunicare qualcosa?
Z) Non siamo propensi a dare scopi sociali e
politici alla musica, di qualunque genere sia, perché pensiamo che chiunque
suoni la propria musica, la suoni perché la musica è bella da ascoltare e da
vedere, soprattutto nell’heavy metal, e basta!
S) Cosa succede di veramente pazzo nei
vostri concerti?
Z) Di pazzo tutto, già il concerto in se
stesso è pazzo. Particolarmente non capita niente: è solo divertimento sia da
parte nostra che da parte del pubblico. È un’esperienza magica che dura circa
due ore.
S) Cosa volete dire ai nostri lettori?
Z) Innanzitutto che vengano a vedere i
concerti degli Zephyr e che riescano finalmente a distinguere il buon heavy
metal da quelklo che non merita nessuna attenzione!
PER CONTATTI:
Alessandro Zazzeri, via Valzania 25
48100 Ravenna Porto Fuori
Tel. 0544/433557
+++++++++++++++++++++++
Demo-lition!
GHOSTRIDER
“Mayhemic destruction”
La prima vera band di metallo nero italiana
dopo Bulldozer che ha fatto uscire qualcosa. I 4 kids vengonmo dall’area
genovese e bisogna essere sinceri, sono migliori di tante idolatrate bands
continentali dedite a questo particolare genere. Il lavoro, anche se registrato
un po’ approssimativamente, è interessante. Non è la solita accozzaglia di
suoni e la solita batteria turbo. Un lavoro fatto con intelligenza e tanta
voglia di rompere il culo ai detrattori del black-metal. “The exorcist”, “Curse of Valle Christi”, “Victim of necromancy”,
“Doomed to serve the devil”.
c/o MARCO PESENTI,
via del Castello 25, 16036 Recco (GE)
SEVERANCE
“Emotional rock”
Dopo aver militato per molto tempo con i
Dark Lord, Nalesso Gable e Al Guariento hanno lasciato la band, più che altro
per divergenze musicali, visto anche quello che è venuto fuori da questo
lavoro. Anche se Gable continua a stupirci sempre di più con la sua particolare
voce, il sound è più arioso che con DL. Le strutture dark hanno lasciato il
posto ad atmosfere più potenti e selvagge. L’openere può ricordare i primi Van Halen. “Severance”, “Lyric love”,
“The rush of water”, “Magic fear”.
c/o NALESSO GABLE,
via Albrizzi 8, 30034 Mira (VE)
EXILE
“Slave to fantasy”
Secondo demo per i veronesi Exile, esponenti
di certo metallo graffiante e roccioso che fece la gloria di una band chiamata
Holocaust. Rispetto al precedente “Temptations”, i giovanotti hanno fatto un
lavoro più accurato, badando soprattutto ad eliminare quelle piccole pecche di
carattere tecnico che contraddistinguevano il precedente demo. Una critica da
fare: arrangare meglio i cori. Ottimo il chitarrista, che non bada a diventare
il più veloce del pianeta terracqueo, ma che dimostra di saper suonare molto
bene e di saper centrare sempre la sua sei corde. Potente la sezione ritmica, molto curata la grafica. “Overture”,
“Running across the lands”, “ Danger city”, “The rising”, “Too young to be a
man”, “Ode to star”.
c/o GIANNI DELLA CIOPPA
via Bramante 4, 37138 VERONA
ANGELKILLERS “Four out of hell”
Ottimo gruppo autore di un demo veramente
originale. In evidenza la potente voce di “Screaming Beast” (recentemente
sostituito), voce che fa da cornice ad un quadro vicino a certo gothic-dark
americano (Savatafe, Metal Church). Buono il chitarrista “Hellfire”, ma è la
sezione ritmica la vera rivelazione: “Tirehammer” alla batteria è un vero
martello pneumatico memore della lezione di Scott Columbus; “Master of
lightning” al basso, tira fuori bombe al neutrone. Pezzi tirati e pezzi più
cadenzati, si susseguono in un caleidoscopio di suoni distorti, urla selvagge,
tuoni e fulmini. “Angelkillers”, “Killer breed”,
“Four out of hell”, “Bring me his scalp”, “Tirehammer”, “Fighting for metal”.
c/o MARCO COMINETTI
via Trebbia 2, 26100 CREMONA.
GHOST
“Ghost”
Gruppo parmigiano che suona per puro
divertimento, senza tante pretese di successo. Ha fatto qualche concerto nella
zona di Parma e provincia, suonando pezzi propri alternati a covers. Singer femminile che
sembra trovarsi a suo agio in mezzo a tanto metallo. Spinti dai fans, hanno registrato
questo demo un anno fa, demo che mette in evidenza le intenzioni non molto
serie del gruppi. 4 pezzi, di cui la prima è uno strumentale (“The dirge”). Si
apprezza l’hardcore “Screams of freedom” dove Lisa Bellanova sfodera tutta la
sua grinta. “Lady night” e “Ghost” sono in perfetto Italian style.
P.O.BOX 10 – 43010 FONTANA (PR)
POWERGAME
“Hymn to Satan”
Da Agrigento ci arrivano i Powergame, gruppo
che dedica il suo inno a Satana. Non preoccupatevi, non sono adepti al tempio
di Lucifero, e la musica non è black-metal, ma una sorta di dark molto
viscerale, ma non pesante alla Sabbath. Tappeto di effetti tastieristici,
chitarra che non lancia grida ma assoli lucidi e perfetti. Di primo acchitto,
possono ricordare certi episodi darkeggianti dei grandi Warlord, ma piano piano
ci aggorgiamo che il gruppo cerca un proprio sound, una propria identità.
c/o ALFONSO VELLA,
via Callicatride 164 - 92100 Agrigento
ODDS
“Tragedy girl”
Odds è un buon gruppo dell’area bolognese
già famosa per Crying Steel e Danger Zone. Dopo un periodo di assestamento per
vari problemi di formazione, il gruppo ha registrato 3 pezzi. Look e tematiche
prettamente glam, sound più corposo. “I wamt you fire”, “Hurricane” e “Tragedy
girl” sono i pezzi di questo demo. Odds è un gruppo ribelle. Risse, sabotaggi,
scandali ai loro concerti non mancano mai. Rimangono comunque una rock’n’roll
band aperta a tutte le vie. Amanti del kitsch e del casino, riescono a mettere
in musica queste loro esperienze, ed il risultatoè più che dignitoso.
c/o PAOLO ORLANDI,
via Bellaria 1 – 40139 BOLOGNA
ROYAL AIR FORCE “Dies irae”
Rivelazione milanese nata nel gennaio
dell’84. La musica dei R.A.F. è composta da una solida base basso/batteria che
funge da tappeto al lvoro delle due chitarre che, spesso, si alternano in
veloci ed interessanti assoli. Ottima la voce di Marco Signorini che ha come
modelli i vocalist dell’ultima leva americana (voce pulita e dai toni molto
lirici). Hanno un look che si basa alle divise dell’Aviazione Britannica. Si va
dall’immediata e freschissima “Story teller” con un ritornello azzeccatissimo,
a “I’m sneakin’ on you” vero e proprio sexual-metal. Potenza e molta grinta con
“Strong as a thunder”, “Sucker” e “Sharp”, per finire con un piccolo capolavoro
di orecchiabilità come “R.A.F.”. Attendiamo con ansia l’esordio discografico.
P.O.BOX 10 – 43010 FONTANA (PR)
SABOTAGE
“Sabotage ‘85”
Finalmente è pronto il nuovo demo degli
alfieri del metallo fiorentino con il nuovo vocalist Morby (ex-Airspeed).
Purtroppo non conosco il vecchio rtepertorio della band, ma devo dire che, a
sentire questo nuovo demo, il gruppo è uno sballo. L’eccezionale voce di Morby
(la migliore in Italia) ha dato quel tocco in più al gruppo, rendendolo molto
più professionale. Alternano pezzi in italiano a pezzi in inglese, ma il
livello non scende mai, anzi, ad ogni nota si riesce ad apprezzarli di più. Il
voto più alto va a “Killer della notte”, accattivante brano speed dal testo
classico che apre il demo. “War machine”, “Heroes of the grave” e “La musica
strana” chiudono in bellezza questo demo che consiglio a tutti.
c/o ELIO FERLAINO, via Faentina 230
50010 CALDINE (FI)
SKULL
“Maniac
Vengono dalla Sardegna, ma questo fatto ha
poca importanza, dato che il gruppo gode ormai di una certa reputazione
nell’underground italiano. Questo demo è uscito verso la fine dell’84 e,
nonostante sia stato fatto in 6 ore (!!!), ci dà perfettamente l’idea di ciò
che Skull vuole essere, e cioè un gruppo aperto a varie soluzioni musicali,
dall’epic narrato alla Manowar di “Northern wind” alla cavalcata maideniana di
“Twilight of the gods”, all’hardcore-punk di “Maniac”, all’heavy classico di
“Warlord”, alla balld “The lady of the night”. Anche l’assetto tecnico è
piuttosto vario: il continuo rincorrersi delle chitarre si sovrappone ad una
voce alla Cronos. Basso e batteria in grande evidenza.
c/o GIOVANNI MANNU,
via Paisserra 10 – 07014 OZIERI (SS)
SPA
“Spa”
SPA fa parte dell’area più moderata
dell’heavy torinese, quella di Elektradrive e Gow. Comunque sono molto diversi
dai gruppi citati, in quanto autori di un hard-rock abbastanza datato ma che ha
ancora parecchi estimatori. Il fatto di essere sotto l’ala protettiva di Max
Legnani che lanciò i Vanadium, è per loro fonte di sicuro successo qui in
Italia. Non vedo, però, sbocchi internazionali: questo genere ha ormai fatto la
sua grande parte.
c/o VANNI GRIFALCONI,
p.za ai Caduti 16-ALPIGNANO (TO)
UNREAL
TERROR “U.T.”
Degli UT è uscito in questi giorni il primo
ep. Per adesso recensiamo un 2 tracks demo dove il gruppo ci fa ascoltare due brani
molto duri, “UT” e “Metal warrior”. Non badano ad essere profumati e pieni di
boccoli dorati, ma sporchi, puzzolenti, con giubbotti di pelle e una buona dose
di adrenalina nelle mani. Signori, questo è puro heavy metal e, purtroppo,
siamo rimasti in pochi, oggi, a seguire questo genere. Quando cominciano ad
entrare i quattrini o ti chiami Priest o diventi un fottuto servo del business.
Fortunatamente esistono ancora gruppi come UT che, nel loro piccolo, tengono
alto il nome del metallo pesante.
c/o ENIO NICOLINI, v.le Canto Novo 15
66023 FRANCAVILLA A MARE (PE)
WHITEFIRE “Fire of war”
Gruppo formato nell’83 che, attraverso
diverse defezioni e avvicendamenti, si è stabilizzato in un powerful trio. Autori
di due demo nel giro di un anno. Nel primo si respirava ancora un’aria un po’
infantile, cioè con poca esperienza. A distanza di qualche mese, è uscito “FOW”
registrato in diretta, quindi più immediato. Dalle origini dark, i WF sono
passati ad un sound decisamente più incisivo
e potente. 5 i pezzi: “Fighters from the
shades”, “Queen of tears”, “Whitefire”, “Ride on”, “Shinin’ hell’s child”. Si rifanno all’area
più dura del metallo, con tanta voglia di spaccare il culo ai perbenisti e agli
assurdi regolari, anche se non scendono mai nel puro thrash.
c/o MARIO BELLIA c/o Ceccarelli
via Tabona 27–10064 PINEROLO (TO)
HOT
PETS “Hot Pets”
Gruppo di Sassari all’esordio su nastro. Una
grande passione nel sangue e nel cuore: l’heavy metal. E si sente! Registrato
in due soli giorni, risente forse troppo della velocità con cui è stato fatto. Un miglior arrangiamento e una cura
più professionale ai pezzi, avrebbe reso migliore il nastro. Una spanna più in
alto il lato in studio, registrato un po’ meglio. Heavy rock che cerca soluzioni
diverse; ciò sta a significare che anche qui da noi si stanno cercando nuove
idee che esulano un po’ dal fotocopiare i gruppi esteri. Sarebbe anche ora!
c/o FRANCO CONTINI
c.so Trinità 203 - 07100 SASSARI
BATHORY INTERVIEW
I BATHORY si sono formati a Stoccolma
nell’aprile dell’83. Ebbero molti cambiamenti ma i tre membri fondatori
rimasero sempre. Nel febbraio dell’84 la band entrò in studio per registrare
due pezzi per “Scandinavian metal attack”, compilation svedese. Dopo la
registrazione di questi pezzi, Quorthorn, chitarrista e cantante, cacciò gli
altri due e decise di rappresentare l’ultimo e balsfemo atto del metallo della
morte nel mondo dei mortali. Il primo album, intitolato semplicemente
“Bathory”, fu registrato nell’estate dell’84 ed ancora oggi, molta posta arriva
dai fans sparsi in tutto il mondo. Ciò ha portato Quorthorn a cercare i membri
per il gruppo, anche all’estero. Il nuovo album, che s’intitola “The return…”,
è stato registrato la primavera scorsa. Nello stesso periodo, due pezzi del
primo lp, vanno a far parte del secondo volume di “Scandinavian M.A.”. Sentinel
è riuscita ad intervistare la mente dei Bathory, un essere dal nome Quorthorn,
essere che non sembra venire dalla terra, ma dagli sperduti inferi. Ecco cosa
ci ha raccontato di recente.
SENTINEL) È stato facile mettere su una band
come Bathory?
QUORTHORN) No, veramente no… All’inizio
eravamo tre ragazzi che volevamo suonare del metallo. Non eravamo molto bravi e
non c’era materiale in abbondanza. “Sacrifice” era tra le tre canzoni che ho
scritto per Bathory. Più tardi, quando era il periodo di allargarci, ho deciso
da fare qualcosa di concreto con questa band ma non con coloro che avevano
formato il gruppo insieme a me… così gli dissi che non li volevo più con me.
S) Come è stata accolta in Svezia la band?
Q) Beh, Bathory non è conosciutissima in
Svezia, perché non abbiamo avuto una vera chance di suonare. Non si può fare
quello che Bathory fa su un palcoscenico in Svezia. Ti puoi immaginare cosa è
accaduto quando vennero gli Wasp qui da noi un paio di mesi fa. Infatti esiste
tuttora un movimento contro il rock satanico e il metal che “turba” le pianure
ghiacciate della Svezia… ma finora nessuno ha dato fastidio a Bathory.
S) Come hai scelto il nome?
Q) All’inziio abbiamo cambiato nome migliaia
di volte, ma finalmente tutti ascoltavano me ed ecco che viene fuori “Bathory”.
Una volta vidi un film di una contessa ungherese chiamata Nadasdy e ti posso
dire che non era esattamente una donna che avrebbe potuto dare vita a te! Da
nubile su chiamava Elisabeth Bathory…
S) Sei stato influenzato da qualcuno? E
quali sono i tuoi gruppi preferiti.
Q) Quando scrivo i testi non sono
influenzato da nessuno. Perdo molto tempo per cercare di schiarire la mia mente
proprio perché non voglio essere influenzato da nessuno. Io ascolto dischi di
effetti sonori e di musica classica, Beatles e altra roba… per me non esiste
una musica preferita o un gruppo preferito. Io suono un tipo di metallo
“malato” (ha! ha! ha!) nella band, ma nel privato non seguo molto molto questa
musica. La maggior parte è merda tipo Celtic Frost o Hellhammer, per non
nominare VoiVod (ha!ha!ha)… Ho un grande rispetto per Venom per quello che
hanno fatto all’interno del movimento black metal ma non è che ho preso una
cotta per loro.
S) Quanto pensi hanno influito, però, sul
sound di Bathory?)
Q) Io adoro “Balck metal” ma non potrei dire
lo stesso per loro. Cronos è fantastico, canta bene ed è un buon bassista
nonché un gran personaggio. Non penso che Bathory e Venom si assomiglino molto.
Bathory è più veloce, più duro, più cattivo, più heavy e anche migliore…
S) Hai avuto altre esperienze prima?
Q) Se intendi concerti e così via, vedi
quello che ti ho detto poco fa; non abbiamo mai fatto demos, ma ho visto alcuni
live-tapes della band tra le pagine di diverse riviste…
S) Pensi che ci sia sulla faccia della Terra
una band più veloce di Bathory?
Q) Se quella band fa un metal più veloce,
più heavy, più cattivo e selvaggio, e anche più satanico di Bathory, io corro a
scrivere 5 pezzi per il prossimo album ad una velocità doppia o tripla di
questa sconosciutissima band!
S) Com’è il vostro live-act? Usate
particolari travestimenti o altro?
Q) Bathory dal vivo significa più bombe dei
Kiss, più sangue di Lawless, e il suo volume sarà più alto dei Venom. Sarà
tutto alla grande, squisito, ricco, costoso, molte luci, molto sangue, volume,
fumo, bombe, fuochi (io sono un mangiatore di fuoco), ci sarà il fracasso di
chitarre rotte e drumset che volano, ecc…
S) Cosa pensi del glam e dell’epic metal e
delle nuove leve americane?
Q) Per me glam non è epic. Ho ascoltato
Mötley Crüe ma non assomigliano al nostro stile (ci mancherebbe!) ma ho saputo
che la gente lo adora forse perché è sempre stato così… guarda i vecchi Kiss,
Wasp e Twisted Sister…
S) Credi nel Satanismo?
Q) Si, mi interesso di Satanismo e
Stregoneria (due cose diverse) da 5 anni ed esercito un po’ … Io canto
dell’Inferno, di Satana, e tutto questo perché mi affascina. Se mi piaceva la
fantascienza, avrei cantato anche di quella. Intrufolarsi nel Satanismo è molto
pericoloso e mi fanno pena quelle bands che lo usano solo per ottonere un
profitto.
S) Non pensi che, oggi come oggi, il
Satanismo e tutta questo tipo di religione, sia solamente una moda?
Q) Si, molte bands usano ciò per creare una
determinata immagine, per esempio i Crü che portano una fascia disegnata con un
pentacolo invertito sulla fronte. Troppi gruppi si fanno fotografando mostrando
le dita nel segno del diavolo e sinceramente sono tropoo le foto con questo
segno; essi pensano che è chic fare ciò, ma a me fanno pena. Ci sono delle
bands che cantano storie tipo: “ragazzo incontra ragazza e l’amore nasce
all’improvviso!” o “pelle, moto, birra, capelli lunghi, borchie, rockin’ !!!!!“
(ha!ha!ha!). Noi cantiamo “Satana, inferno, paradiso, Dio, vergini, streghe,
puttane, lussuria, brama, distruzione, tormento, dolore, sangue, scopare,
orgie, occulto, affari”. Anche se non mi piacciono le etichette, a volte è una
cosa positiva. Infatti esistono bands per tutti i gusti di musica metal. Noi
non siamo un black metal band e neanche una Satan metal band, siamo solamente
una metal band che suona velocemente e salvaggiamente, ecco tutto, ma noi, a
volte, cantiamo di Satana…
S) Noi di Sentinel amiamo i Judas Priest, i
Queensrÿche, i Motörhead, i Manowar… tu cosa pensi di queste bands?
Q) Priest… li ho ascoltati alcune volte, ma
i Queensrÿche sinceramente no; Motörhead era la mia band favorita 6 o 7 anni
fa, e i Manowar assomigliano a degli orsacchiotti… comunque so che vantano un
ottimo cantante.
S) Cosa pensi del movimento heavy metal?
Q) Dovrebbe strapparti le budella, se è
questo che vuoi! Dovrebbe strapparti i capelli e molto di più, dovresti essere
in grado di sentirlo sulle palle. Io suono ciò che mi viene dalle palle. Non
ascolto Slayerm Venom o Celtic Frost e poi dico: “Hey!...facciamo quello…
suoniamo velocemente e in quella maniera!” Quando sento di scrivere un brano
veloce, lo faccio e basta, quando invece sento di scrivere un lento tipo
“Necromancy”, “Witch”, “The rite of darkness”, “Raise the dead” lo faccio e
basta. Se ascolti i nostri due ellepì puoi notare subito che noi suoniamo
diversi tipi di metal (diversi stili) e non solo “aaaaarrrrgggghhh!!!”
S) È stata dura produrre l’album?
Q) No, io sono praticamente cresciuto nelle
sale di registrazione e potrei controllare tutto. Se fosse possibile
tecnicamente, io potrei fare tutto da solo, produzione, missaggio, suonare,
cantare, tutte le parti tecniche, ecc.
S) Com’è il rapporto con la Tyfon Grammofon?
Q) Siamo molto coerenti e compatti; loro
rispettano Bathory e noi rispettiamo loro; parliamo bene con loro e non dicono
mai: “Non potete mettere questo o quello nelle copertine (tipo foto ecc.)” o
“non potete cantare questo o quello”.
S) E con le altre bands svedesi?
Q) Non menzionare la Svezia o il metal
svedese. Amo Stoccolma perché è la città più bella del mondo in estate, ma a
parte questo fatto, non c’è nulla che mi costringe a rimanere in Svezia!
S) Com’è il rapporto con i kids?
Q) Con i kids… vuoi dire con gli altri del
gruppo?
S) Si!
Q) Non ho trovato i tipi perfetti ancora, ma
tengo sempre gli occhi aperti, anche se devo andare in America o in Germania
per prendere contatto. Se sono bravi gli offro di suonare con Bathory.
S) Come passi le tue giornate?
Q) Posso solo rispondere ad alcune lettere
dei fans. Se dovessi sedermi e
rispondere a tutte le lettere, non avrei il tempo di scopare, bere, suonare,
mangiare, cagare, dormire…
S) Conosci qualche gruppo italiano?
Q) No, purtroppo…
S) Cosa c’è nel futuro dei Bathory?
Q) Una lin-up completa, una tournée in
Europa, capelli lunghi e più bevande alcooliche, donne e soldi!
S) Cosa auguri ai metal thrasher italiani?
Q) Avete avuto una fottutissima fortuna con
l’export degli spaghetti (io mangio solo spaghetti bolognesi e cannelloni… si
chiamano così, no? E anche “Caprisioca (?)” (che sia la caprese? N.d.r.) Anche
un grande GRAZIE ai fans italiani (per tutto!). Vi amo! Ci vediamo presto
quando faremo un tour europeo.
S) Se vuoi dire qualcos’altro, hai ancora un
po’ di spazio a disposizione.
Q) Per favore, Roberto, scrivi spesso.
Scrivetemi per qualunque cosa, anche solo per dire “ciao!”. Non esitate, ok?
PER CONTATTI:
BATHORY c/o Tyfon Grammofon
Box 14, 163 93 Stoccolma (Svezia)
TANKARD
È una delle più giovani bands e, allo stesso
tempo, più dure nel campo dello speed-metal e hardcore della zona di
Francoforte. L’anno di fondazione è il 1982. L’idea fu di un chitarrista, Axel
Katzmann e di un bassista, Frank Thorwarth. All’inizio si chiamavano Avenger,
poi Vortex finché presero il nome Tankard. Dopo i due, vennero Andreas Geremia
(voce), Andy Bulgaropulos (chitarra) e Oliver Werner (batteria). Sin
dall’inizio, la band ha cercato di sviluppare un proprio stile che è stato
irrevocabilmente un successo. La loro musica deve essere classificata entro il
filone hardcore. È senza nessun compromesso, un prodotto heavy e non
commerciale; ciò è molto esplicito. I Tankard presentano un demo di 8 pezzi dal
titolo “HM vanguard” che ha riscosso un grosso successo e delle reazioni
positive. Ciò è confermato da molte fanzines (tra cui Sentinel). Quelli che li
hanno già visti dal vivo, sanno che questa band, on stage, riguardo durezza e
mancanza di cimpromessi, può definitivamente rafforzare la propria immagine. I
testi parlano di assassinii, omicidi e brutali massacri. Descrivono anche il tipo
di vita dell’heavy metal maniac. La band vuole raggiungere molte più esperienze
cercando più possibilità di esibirsi. Il demo costa DM 7, oppure $ 2,50 e può
essere richiesto a:
Andreas Geremia, Durkheimerstr. 80,
Frankfurt/M 80 (Germania Ovest)
“Heavy
metal vanguard” demo
S’inizia con una canzoncina da Oktoberfest,
con la quale parte il primo pezzo, “Incredible loudness”. Perfetto
power-german-metal, con un cantante più punk che metal. Assoli brevi e veloci.
Non è proprio hardcore, ma si possono catalogare sotto questo aspetto.
Giovanissimi, quindi le lacune si ripareranno con l’esperienza. Il nome è una
vecchia espressione inglese del “boccale di birra”, e questo può già darvi
un’idea di quale è lo spirito che aleggia nell’ascolto del demo. Gli altri 7
pezzi sono: “Devil’s game”, “Arson”, “Mercenary”, “Heavy metal”, “Death by
whips”, “Rundown quarter” e “Alchool”.
JAGUAR
INTERVISTA
SENTINEL) Da quanto tempo siete insieme?
JAGUAR) Jaguar nasce nel dicembre del 1979
ed è formata da Jeff Cox e Gary Pepperd; poi venne Chris Lowell e, dopo molti
provini, ecco che arriva Rob Reiss.
S) All’inizio, chi vi ha influenzato
maggiormente?
J) Agli inizi, principalmente Budgie e primi
Maiden. Ora da migliaia di bands tutte diverse e da tutti i tipi di musica.
S) Come mai c’è stato questo cambiamento tra
“Power games” e “This time”?
J) Perché abbiamo deciso che la nostra
musica deve sempre progredire e mai rimanere la stessa; inoltre, c’è un limite
con il tipo di thrash-metal alla “Power games”, uno si ripete sempre e diventa
tutto una grande pizza.
S) Da chi o da cosa prendono ispirazione i
vostri testi?
J) Paul scrive tutti i testi della nostra
musica; ci piace scrivere di cose che ci accadono quitidianamente o che
sentiamo in particolare; non vogliamo passare per persone vuote: noi abbiamo
qualcosa da dire!
S) Cosa pensate del movimento heavy metal?
J) Come movimento porta i paraocchi: alcuni
rock-fans (non tutti) scartano tutto ciò che non è thrash senza averlo
ascoltato prima. D’altro canto, è un grande movimento perché è una forza
dirompente contro un certo tipo di pop facile!
S) Com’è l’attuale scena inglese?
J) È molto inattiva. Ho l’impressione che
tutti si mascherino e che tutti assomiglino agli altri a tutti i livelli. Non
ci sono bands che scrivono le canzoni, si limitano a scrivere i riffs e basta.
S) Come mai c’è stato tanto ritardo per
l’uscita di “Power games”?
J) È stata colpa della Neat records che non
ha saouto organizzare niente, sono stati proprio inutili!
S) È facile, oggi, uscire dall’anonimato rispetto
ai primi anni ’80?
J) Non è facile oggi come non era facile
allora, in quanto oggi ci sono moltissime bands come ce ne erano 5 o 6 anni fa.
L’unica cosa da fare è suonare e cantare meglio delgli altri.
S) Come mai Chris Lowell ha lasciato il
gruppo?
J) Aveva avuto sempre dei problemi con il
drumming e allora abbiamo pensato che l’unica cosa da fare fosse quella di
allontanare le due parti.
S) Come sono andate le vendite di “This
time”?
J) Molto bene, ma penso che sarebbero andate
meglio se la Roadrunner avesse svolto il suo ruolo perfettamente. Non hanno
curato né promosso l’lp per niente e non siamo stati contenti di ciò che hanno
fatto per noi.
S) Vi attira più il mercato europeo o quello
americano?
J) Il mercato per noi è molto aperto. Se la
gente ama la nostra musica, noi andremo da loro, in qualunque parte del mondo
essi si trovino!
S) Progetti futuri?
J) Per prima cosa dobbiamo trovarci una casa
discografica. Tutte le nostre direttive puntano a questo e anche a scrivere del
materiale nuovo.
S) Un messaggio ai nostri lettori?
J) Rimanete in ascolto della nostra musica:
non vi deluderemo!!!
PER CONTATTI:
Jaguar Promotions
25 7th ave. – Filton, Bristol, Avon (UK)
HELICON
Nascono nel marzo ’82 come Deathslayer e
mantengono questo nome fino a qualche mese fa. Molti live-shows al loro attivo a New York, Long Island e New Jersey. Sono abbastanza
conosciuti nell’ambiente, perchè sono apparsi in diverse fanzines. Il loro demo
“Cry of the sword” è stato lanciato attraverso numerosi metal-shows
radiofonici. È previsto entro la fine dell’estate, il loro debut album con 4
pezzi del demo rimissati più 3 pezzi nuovi. È previsto anche un tour lungo le
due coste americane e, logicamente, aspirano a venire in Europa. Il gruppo ha
sempre creduto in ciò che faceva; ogni brano ha una sua identità, una melodia
uncia, liricità nel cantato, buoni riffs e potente sezione ritmica.
PER CONTATTI: c/o J.Paer, 1213 Avenue Z,
apt. A18, Brooklyn, NY 11235 (USA)
“Cry of the sword” – demo
“COTS” è un bel lavoro. All’inizio si può pensare
che sia la solita thrash-band per via del nome. Niente di tutto questo. La
singer femminile dona molta liricità ai pezzi che seguono una linea abbastanza
melodica ma non sdolcinata. Heavy molto potente
con un chitarrista in gran vena. “Strange illusion”, “Cry of the sword”, “Night
of the burning cross”, “Journey for light”, “Deathslayer”, “Ravensnest”.
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MANIA
Mania è un grupopo tedesco nato nel 1983
dalla fusione dei Black Mirror e dai Gigsaw. La line-up vede ULI alla voce,
THIES e FRANK alle chitarre, DIDY al basso e MATTHIAS alla batteria.
Nell’aprile dell’83 esce il primo demo con 4 pezzi. Sound molto professionale
basato soprattutto sui vari duetti chitarristici. Il secondo demo s’intitola…
“Break
the silence” – demo
Già guardando la cassetta, si può notare la
professionalità di questa band. Copertina e note sono curate nei minimi
particolari. Quello che c’è dentro. È un buon hard-rock influenzato dai grandi
maestri inglesi degli anni ’70, condito con un pizzico di violenza anni ’80. i
pezzi sono 6, molto variegati: si va dal puro metallo dell’opener “Shadows
under your eyes” all’hard di “Hard rock, woman and whiskey”, alla classica
ballad “I’ve got a dream”. È consigliato a coloro che non amano le tinte forti,
l’area più oltranzista dell’heavy metal.
PER CONTATTI:
M.DANKER, Altedorfstr. 18,
2000 Hamburg 65 (Germania Ovest)
Oppure
Management “LIMB”
c/o R. SCHNOOR, Hartzloh 44,
2000 Hamburg 60 (Germania Ovest)
+++++++++++++++++++++++
BLACK VIRGIN
Trio newyorkese molto particolare. A parte
il fatto che alla batteria c’è una ragazza, Cathy Burke, ma tutto il loro sound
è qualcosa di diverso dal solito. “Most likley to exced” è il loro prodotto,
registrato in mono, perde un po’ qualcosa, ma si intravede la genialità di
questo ensamble formato da Kennt Lienhardt chitarrista che si alterna negli
assoli con il bassista Rob Graham, e dalla già citata Cathy Burke alla
batteria. Kenny ama Van Halen, K.K.Downing e soprattutto Randy Rhoads. Rob
suona il basso a metà strada tra Ian Hill e John Gallagher, alternando melodia
e potenza; ama l’headbangin’ e le quattordicenni (porcellone!). Cathy ama Cozy
Powell, Philty Taylor e Mitch Mitchell. Il suo drum-kit è sproporzionato alla
sua fragile figura. Il demo comprende 4 pezzi: “Most
likely to exceed”, “Bloodbrothers”, “Movin’ out”, “ e “Nightriders”. Come già detto, I tre
sono dei piccoli geni, in quanto il suono che esce dalle casse non è la solito
brutta copia di qualcos’altro. Non sappiamo definirli. Power mateal? Beh, c’è
molta potenza nei loro brani, ma in dose giusta. Speed? No, non sono veloci. Si
potrebbero definire tribal-metal, così abbiamo coniato un’altra etichetta. È
una band da ascoltare, solo così ognuno può dare il proprio giudizio.
PER CONTATTI:
82 Park Terrace West, Box 1F,
New York, NY 10034 (USA)
+++++++++++++++++++++++
HELLRAZER
Barrow-in-Furness è la loro città di
origine; 1980 è l’anno della fondazione della band; hard-glam-rock è il loro
stile musicale; Linzy (voce e chitarra), Nikky (voce e batteria) e Punky (voce
e basso) la line-up: in poche righe ecco una band inglese che non dovete
assolutamente perdere se siete amanti del glam-rock. Dopo poco tempo. Decidono
di andare a vivere a Londra. Primo cantante fu Paul Merrill, ora con i Jaguar
(“fottuta puttana!”). Molti problemi hanno caratterizzato questa band,
dall’impossibilità di trovare gente adatta a problemi di management (c’è stato
anche un ricorso al Tribunale con Gilly Glitz, loro primo manager). L’arrivo di
Punky, pone fine, per il momento, a tutte le loro traversie.
PER CONTATTI:
46 Warwick Road, Earls Court,
London SW5 (U.K.)
“Hell
Razer” – demo
C’è poco da dire su questi due pezzi,
“Shout, hey!” e “Space girl”. Il glam straripa da tutte le parti. È inutile
dare definizioni astruse al loro sound: il glam è già di per se stesso esplicito
in materia. Quindi, se amate questo genere, come lo amiamo noi, procuratevi il
demo: amerete anche Hell Razer!
+++++++++++++++++++++++
HELLS BELLES
HB è una band di rogue metal. Che cos’è il
rogue metal? Dice Paul Quigley, voce del gruppo: “Rogue metal è un termine
usato per differenziare il nostro genera dai predecessori. Noi non siamo
prevedibili come molte bands, in quanto cerchiamo di incrociare tutto ciò che è
eccitante dell’esplosione new-wave”. La pelle ha un ruolo particolare perché
questo materiale è un tessuto animale che mette in mostra molto per colui che
decide di indossarlo. Cercano solo il divertimento, e nei loro live-act,
incitano tutti a ballare e a mettersi in mostra. HB non suona la musica, la
vive! È la ragione per cui la band mette in mostra lo stile, il talento e la
fiducia di tutto ciò che fa. Parlaimo del demo: fin dai tempi di Sweet, Slade o
Gary Glitter, il glam rock ha avuto come patria l’Inghilterra. Hell’s Belles
riprendono i vecchi schemi glam e ci aggiungono una forte dose di heavy metal.
Il risultato non è la scanzonatta alla Wrathchild, ma glam-metal corposo,
affascinante e con una ricerca melodica ben avviata. Mi stupisce il fatto che
non abbiano un contratto discografico. Comunque, vale la pena di ascoltarli e
allora, carta e penna e scrivete a:
PHIL MC WALTER, 198 Hammersmith Groove, London W6 tHG (UK)
++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++
DUTCH STEEL
BY ROB OLDERSMA
Piccolo special dedicato al metal olandese
con tre gruppi presentati dal nostro collaboratore Rob Oldersma, SAD IRON,
EXPLODER e VORTEX.
SAD
IRON
Questa band nasce nell’80 a Hoorn. Nell’83
viene molto apprezzata in quanto prende parte nei “Concrete festivals” a
Leenwarden. Ne escono svariate registrazioni dal vivo. Sad Iron e Seducer, sono
le bands che hanno il permesso di suonare su un lato intero di un lp. Il 30
ottobre 1983 esce “Holland H.M. vol.2” che, nonostante la critica negativa di
Aardshock, vende parecchio. Formazione di allora: Ron Mooijnen (vc), Dirk Ooms
(bs), Gernt Soering (bt). L’apice arriva a Zutphen dove i rockers
s’impadroniscono del palco dopo uno show alquanto crudo della band; qui mancava
la top band, Aza, e questo ha provocato la reazione del pubblico. Il 1983
risulta un anno abbastanza buono per la band che li vede come spalla ai fottuti
Hanoi Rocks. Arrivano poi i momenti negativi. Ron lascia la band insieme a
Dirk. Per rimpiazzarli devono aspettare molto tempo, ma arrivano Leo Van
Ockeloen (bs) e Herke Vandepoel prende il microfono nelle sue mani da diavolo.
Altro materiale viene scritto. Jac Van Oevelen prende il posto di Gerst. Esce
“Total damnation”, migliore del precedente lavoro. Hanno fatto un nuovo demo
che è in mano alla Mausoleum. Se la band non sfonda con questo lp, mi chiedo
quale altra band olandese possa farcela (eccetto quelle “commerciali”). La
musica di S.I. è veloce, un hm “in quarta” con molti break.
EXPLODER
Nasce nell’83 per volontà del chitarrista
Dalf Blanhert. Dopo aver suonato con alcuni elementi, ecco che arrivano il
batterista Damian VanDeErve e il cantante ArcoDeKroon. Per questi uomini, è la
prima volta che suonano in una band. Dopo alcune prove, il bassista è
rimpiazzato da TomVanHal; poi arriva anche il primo nome (si chiamavano
Attack). Il demo contiene 5 brani e “Tonight’s the night” è il più veloce; gli
assoli in questo brano sono eccezionali, ma penso che la parte vocale sia stata
registrata troppo alta. Non sarebbe una cosa negativa, se la voce c’è, è solo
che non è il caso nella situazione attuale. I pezzi hanno bisogno di una grande
variazione. “Angel’s delight” inizia come un rock lento e all’improvviso
interviene il cantante; questo tipo di cose comincia ad annoiarti e di nuovo,
all’improvviso, vieni svegliato da un intervallo pungente, seguito da un assolo
da quinta marcia in accellerazione. È un peccato che il pezzo termini con lo
stesso ritmo dell’inizio. Attualmente la band “non stupisce il mondo”, ma gli
elementi della band sono giovani e la speranza c’è.
VORTEX
Inizia tutto alla fine dell’81 a
Groningen-Whirlwolf dove Macleans e D Bluts rischiano un po’ e formano (e
riformano) la heavt pop band Vortex. L’impresa ha successo solo in parte, poi
viene Andre (ch) e Thundervox (vc) un elemento proveniente dall’act di spalla
di Tichelaarski, per rinforzare la band. Ben presto assistiamo alla nascita di
un vero repertorio scritto dai chitarristi e dal cantante. Se ne va Andre e gli
altri decidono di romanere in 4. viene stilato un nuovo repertorio e nel
novembre ’82, iniziano una serie di positivi concerti e il seguito dei fans aumenta. Nasce il lp
con tre pezzi che insieme al demo suscita una reazione moderatamente
entusiasta. Nell’83 Vortex cerca un altro chitarrista nelle vesti di Bommen
Berend. Il 1983 vede alla luce un nuovo demo, col nuovo batterista Guns
Boltendaal. Nello stesso anno esce anche un altro demo, “Metallic dauring” e
nell’84 ne fa uscire un altro, “Splitzbergen tape”; altre due canzoni appaiono
su “Dutch steel”. Verso la fine di marzo del 1985, Vortex porta a termine un
mini-lp autoprodotto, “Metal bats”. Che possiamo dire dei ragazzi, che sono
tutti ordinari e spensierati, non palloni gonfiati, ma suonatori.
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ANGER
Anger si forma nel 1983 da Steven Hunter
(bs) e Mr. Bk (bt). A loro si unisce Lars Elkjaer (ch) e Boddy Bodum (vc). A
questo punto realizzano, con mezzi di fortuna, il primo demo “Louder than
loud”, demo che permise loro di farsi conoscere un po’. Mr. Bk e Boddy
lasciano, però, la band che si vede costretta a rimpiazzarli. Entrano, quindi,
Claus Nielsen 8bt) e Esben Knudsen (vc). Con la vecchia formazione, però, hanno
fatto anche un altro demo…
“Metal
attack” – demo
Non è nuovissimo, e poi, è già stato detto,
c’è la vecchia formazione, quindi non sappiamo dirvi quale sia il potenziale
attuale della band. Dalle note di “MA”, si può arguire che la band esula un po’
dagli stilemi dell’heavy scandinavo, un po’ sulla falsariga dei conterranei
Witch Cross. Classico heavy metal, molto ritmato, mai veloce, che si basa
soprattutto sui virtuosismi di Lars alla chitarra. Non sono eccezionali, ma i
pezzi sono strutturati adeguatamente, quindi non scendono in banalità o
supervirtuosismi fini a sé stessi. Senza infamia e senza lode.
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CANDLEMASS
Gli svedesi Candlemass, conosciuti prima
come Nemesis, sono indubbiamente la band più potente del paese. Nati nell’82 in
un sobborgo di Stoccolma con Leif Edling (bs/vc), Anders Wallin (ch) e Anders
Waltersson (bt). Con l’autunno dell’83, arriva un altro chitarrista, Christian
Webengd. Esce quindi il primo demo, da cui viene poi tratto l’ep “The day of
the retribution”. Leif, intanto, scrive nuovo materiale, ma i due Anders non
erano d’accordo: volevano un rock più melodico, tipo Y&T. Così lasciano la
band. Matz Ehström diventa il nuovo batterista. Attualmente la band è un trio
molto forte, che suona un metallo stupendo; questa musica potrebbe essere
descritta come una miscela tra Trouble, Angel Witch e Warlord, in quanto ci
sono i canti di maghi e dei tempi antichi. È epic-doom-metal al massimo. È
previsto per l’estate dell’85, il 2° mini album “Tales of creation”.
(Lena
Graaf)
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LEATHERWOLF
On the road da tre anni, hanno suonato in
parecchi locali come supporter ai Ratt, Accept, Alcatraz, Great White, Riot,
Rough Cutt, Black’n’Blue. La potenza senza tregua del drummer Dean Roberts e
del bassista Matt Hurich, è la spina dorsale del savage-metal dei Leatherwolf.
Le armonie delle due chitarre di Geoff Gayer e Carey Howe, vanno a creare un
terzetto quando il cantante Mike Olivieri si butta nella mischia. L’effetto
complessivo è veramente aggressivo, complesso, di grande talento e molto
energico fino all’ultima nota.
“Leatherwolf”
– mini lp
Questo mini lp, stroncato da parecchi mags,
viene invece recensito in modo positivo da Sentinel. Non riusciamo a
comprendere come non possa piacere. Il sound in Queensrÿche-style, è uno dei
più ricercati oggi. Eppoi i due chitarristi sono bravi, il cantante ha una
bella voce, basso e batteria sono potenti. C’è “Kill and kill again” che è un
piccolo capolavoro. Non riusciamo a comprendere come qualche fanzine l’abbia
stroncato. A noi piace, e se comprate i dischi solo perché “l’hanno detto
quelli di Sentinel”… allora compratelo!!!
c/o TROPICAL REC. P.O.BOX 9555,
Marina del Rey, CA 92295 (USA)
CHAIN
REACTION
Una potente band dell’Oxfordshire; metallo
di classe e originale. I suoi componenti sono: Derek John Hodd (vc), nato a
Playmouth nel 1959, è un autodidatta che ama Plant, Dio, Ozzy e Halford. Vuole
raggiungere i fasti e lo stesso rispetto di chi lo ha influenzato; John Rigg
(ch), nasce nel ’58 nel Cumberland. Suona la chitarra dall’età di 10 anni. È
influenzato da Randy Rhoads, Tony Iommi ed Ed Van Halen; Phil Smith (bs), nasce
nel 1958 a Woking. Ha fatto parte di bands per 10 anni. Suona un basso dalla
forma stranissima. Ama il rumore; Robbi Serrano (bt) nasce a Detroit nel ’58;
ha iniziato a suonare a 9 anni, riuscendo a fondere il suo stile personale con
delle venature jazz e da musica sinfonica. Tra i suoi preferiti Billy Cobham,
Carl Palmer, Keith Moon e Neil Peart.
PER CONTATTI:
15 Paradise road, Henley-on-Thames, Oxon RC9 1VA (UK)
“Chain
Reaction” – demo 83/84
La cassetta pervenutaci, contiene 8 pezzi
registrati nell’arco di un anno. Sono rimasto di stucco nel sentire il demo, e
mi sono stupito di come C.R. non vengano presi minimamente in considerazione
dalle case discografiche. Se pensiamo che ci sono certi gruppi in Inghilterra
che fanno dischi su dischi… “Wolf” e “Storm the gates” sono i pezzi migliori,
una miscela di Iron Maiden-Dio-Marillion. Gli altri titoli sono: “Wicked”, “Pool of fortune”, “Scream of the
banshee”, “The evil within us”, “Don’t take love for an answer”, “Steal your
heart”.
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SIREN
Siren nasce nel 1981 in Florida. Della
line-up originale, oggi rimangono il chitarrista Rob Phillips, il batterista Ed
Aborn e il vocalist Doug Lee. Al basso c’è Ed Amyx. Fino al 1983, il gruppo si
concentra solo sui live-shows, stravaganti con attacchi musicali ben levigati.
All’inizio dell’84, decidono di cominciare a scrivere qualcosa di proprio.
Nell’estate, esce il 45 d’esordio, che ha avuto un buon responso dai giornali
specializzati. In questi giorni, è uscito anche il nuovo demo, che s’intitola
“Iron coffins”
“Metro-mercenary”
– 45”
Prodotto insieme a Gary De Michele
questo 45 giri ci fa conoscere da vicino
questa band senza pretese se non quella di far onestamente parte del panorama
heavy mondiale. “Terrible swift sword” ci ha colpito positivamente e ci ricorda
certi episodi di gothic-metal dei Warlord. La voce è buona ma deve migliorare;
buono il chitarrista, precisi basso e batteria. Più o meno sulla stessa scia il
retro “Metro-mercenary”, dove Doug cerca di dare un tono più lirico alla sua
voce. In definitiva, una band al di sopra della media che, col demo, si
avvicina più al dark stile Angel Witch,
Savatage.
PER CONTATTI:
2111 Ramblewood Lane,
Brandon, FL 33511
(USA)
+++++++++++++++++++++++
ABANDON CITY
Nati nel marzo ’82 nell’isola di Wight, si
spostano subito a Southampton per raccogliere più fans. Molti gigs al loro
attivo, anche se i componenti sono giovanissimi. La band utilizza svariate
influenze musicali, anche se sono tutti d’accordo sul tipo di musica da suonare.
Le radici piantate nell’hard rock anche se la band pensa che questo genere sia
un po’ intrappolato in un buco e che si limita ad una definizione molto
ristretta. Line-up: Simon Wake (vc), Shuan Winslow (ch), Mark
Davis (bs), Phil Ball (ts) e Cos Smaliman (bt). Il demo s’intitola…
“1 2 3
cut your legs off”
Il demo si apre con “Swinging date” che
possiamo definire come episodio di “cabaret-rock”. Fa ridere, non perché sia
brutto, ma il modo in cui è strutturato, diverte. Gli altri tre pezzi, “White
lies”, “MCP” e “Four in the morning”, sono completamente ispirate dal profondo
porpora. Adesso che i Purple si sono riformati, come camperanno i nostri?
Comunque, c’è spazio per tutti.
PER CONTATTI:
c/o Apt. C, Cavendish House,
15 Cranbury Place, Southampton,
Hants SO2 0LG (UK)
SPOILER
Spoiler nasce dalle ceneri di una ska band
(?): i Crash. Nel 1980, tre elementi di questo gruppo, decidono di fare la
musica del cuore: l’heavy metal. Inizialmente suonano materiale di altri
gruppi. Ma l’entusiasmo del lead guitar e vocalist, Bert Verschoor, propagato a
tutta la band, comincia a fornire idee per pezzi propri. Gli altri elementi
sono Willelm DeWist alla chitarra, Henk Mijnster alla batteria e Jack
Wandemaker al basso. Potenza, melodia e musicalità, sono le parole chiave della
band. Nel loro repertorio ci sono ballate molto melodiche, brani rock e brani
più spinti. Hanno fatto da spalla a parecchi gruppi olandesi come Vandenberg e
Picture. Nel 1984 hanno registrato un demo che contiene due brani, “Are you
ready?”, brano abbastanza tirato, con una voce molto lirica, che ci ha
ricordato certi episodi dei primi Maiden, e “desolution angel”, che è invece
una ballata molto intensa e anche molto bella, che ci ha ricordato certi
episodi di gruppi tedeschi tipo Warlock. È una buona band, al di sopra della
media in fatto di gruppi olandesi e siamo curiosi di sentirli sia su vinile che dal vivo, che si
preannuncia come qualcosa di veramente esplosivo.
PER CONTATTI:
c/o Van Gorkum Productions
Timorstr. 12, 4202 MA Groninghern
(OLANDA)
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GRAVE
DIGGER
Nel 1980, Peter Masson e Chris Bolthendhal,
formano I Grave Digger. Da allora hanno avuto parecchie esibizioni live, anche
se pubblico e stampa locale, rimasero shoccati del loro esordio. Nonostante gli
sforzi, il , il successo non arriva: un demo di 6 pezzi fu il risultato, ma
nessuno osava programmarlo. Ciò portò ad uno scioglimento temporaneo verso la
metà dell’83 (adesso quel demo è osannato da tutti!). L’unica cosa
incoraggiante fu l’interessamento della Noise rec., che offrì loro un contratto
ma la band non esisteva ancora nel vero senso della parola. Chris e Peter
vedendo che in qualche modo gli sforzi venivano premiati, riformarono la band.
Alla batteria fu chiamato Philipp Seibel e al basso Willi Lockmann. Verso la
fine dell’83 registrano 2 pezzi per “Rock from hell”, compilation della Noise.
Anche se il suono era molto scarso, l’abilità del gruppo nel suonare e nel
comporre venne fuori. Questo fu, alla fine, il fattore decisivo che permise
alla band di stipulare un contratto a lungo termine. Con un nuovo drummer,
Albert Echardt, e con nuovo materiale, nel febbraio ’84 tornano in studio e
registrano “Heavy metal breakdown”, loro primo lp. Quest’album fa crescere il
numero di fans come pure quello dei critici. Anche dal vivo, il successo venne
alla luce, soprattutto in Germania, in Belgio e in Olanda. Nel settembre ’84,
Willi se ne va e il suo posto è ppreso da un session-man, René T.Bonem e con
lui GD registra un 3-tracks ep, “Shoot her down”. All’inizio del nuovo anno, la
band entra in sala per il secondo lavoro, “Witch hunter” che uscirà i primi di
marzo e che confermerà l’ottima reputazione che il gruppo si è ormai fatta nel
mondo del metallo.
PER CONTATTI:
c/o G.H.HANKE,
Karlarnoldstr. 21
4390 Gladbeck
(Germania Ovest)
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ANGEL
DUST
Angel Dust è ormai sulla breccia da tre
anni. Nel maggio dell’84 esce il primo demo registrato in diretta: non avevano
i soldi necessari per fare un lavoro professionale, e il suono lascia un po’ a
desiderare. Il nuovo demo è stato registrato a febbraio ed è molto più
professionale. Tra i gruppi preferiti citano Manowar, Slayer, Metallica e
Anthrax. Sinceramente li consideriamo, insieme ai Martyr, tra i migliori gruppi
olandesi. A metà strada tra il dark di certi episodi rallentati dei Venom e il
dark dei Manowar, AD raggiunge sprazzi di genialità non indifferente.
Difficilmente i brani sono tirati, quindi non corrono il rischio di ripetersi e
anche se ogni tanto accellerano il ritmo, lo fanno con coscienza. Abitiati a
sentire molti gruppi olandesi rifare il verso a certe sonorità tipiche
dell’hard inglese, siamo rimasti colpiti dal sound “diverso” di questo gruppo
che farà felici sia i metal-thrashers che gli amanti di certo epic-dark. “Hounds of hell”, “Possessed by evil”, “Spreader of the plague”, “Metal
tonight”, “High society”.
PER CONTATTI:
c/o PETER VISSCHER,
Hoofdkade 118,
9561 JH Groninghen
(HOLLAND)
OVERDRIVE INTERVISTA
SENTINEL) Ciao Janne. Da quanto tempo siete
insieme?
JANNE) Gli Overdrive si sono formati
nell’estate dell’80. Prima io, Kenth Eriksson e Pelle Thuresson, stavamo in una
band chiamata Paradize. Registrammo anche un 45” nel ’79, ma ci sciogliemmo
l’anno dopo perché il tastierista non era più interessato alla cosa. Anche
Kenta e Kjell avevano lasciato la loro band, gli Ocean, perché avevano preso
una via troppo rock’n’roll. Così io e Kenta decidemmo di mettere su una heavy
rock band, e anche gli altri furono d’accordo.
S) Chi vi ha influenzato all’inizio?
J) Quando iniziammo a suonare facevamo
covers di April Wine, Def Leppard, Riot, Trespas e Axe, quindi le influenze maggiori venivano da quei
gruppi.
S) Qual è la tua opinione sul panorama heavy
mondiale?
J) Beh… noi non ci consideriamo una band di
heavy metal, ma di heavy rock e non suoniamo come le altre bands svedesi, o
almeno i giornali stranieri dicono di no.
S) Si, ma tra le bands che amate di più ci
sono Sabbath e Trouble, cioè alfieri del dark-sound…
J) Se per te dark-bands vuol dire essere
fanatici del satanismo, penso che hai commesso un grosso errore, anche perché i
Trouble sono una christian-rock band. Ma se pensi che è musica pesante, lenta
ed oscura, allora sono d’accordo con te… Non c’è una ragione speciale per cui
ci piacciano quelle bands, ma scrivono grosse canzoni e hanno grossi musicisti.
S) Consideri Overdrive un simbolo dell’epic
metal?
J) In un certo senso si, perché per noi i
testi sono motlo importanti, ma la cosa più importante è riuscire ad amalgamare
testo e musica. Una cosa completa l’altra.Non puoi cantare una dolce ed epica
canzone d’amore con la musica thrash… non avrebbe senso… è una cosa sciocca!
S) Perché Pelle se ne è andato e cosa pensi
del nuovo singer?
J) La storia è questa: Pelle se n’è andato a
gennaio perché non si divertiva più e il sound non gli andava più bene. Abbiamo
girato 2 mesi prima di trovare un nuovo singer, che poi è il nostro bassista
Zoltan Djember. Era restio ad ammettere che era grande. Così si concentrò sul
suo nuovo ruolo.A questo punto ci mancava il bassista e lo dicemmo a Pelle, che
nei Paradize suonava la chitarra: era perfetto!
S) Noi, sinceramente, di “Swords & axes”
preferiamo la song “Broke hearted”. Qual è la tua preferita?
J) Beh, non ho canzoni preferite, ma se mi
punti una pistola alla testa ti dico probabilmente “Burn in hell” o “Living in
sin”.
S) Sei soddisfatto della band e del lavoro
svolto con l’album?
J) Sono abbastanza soddisfatto di “S&A”.
Certo, poteva venire meglio, ma se vuoi arrivare in alto devi progredire.
Quando uscì “Metal attack” eravamo soddisfatti come lo eravamo quando uscì
“Swords & axes” ma non lo saremo più quando uscirà il nuovo album.
S) Una domanda che faccio a tutte le bands
della tua terra: com’è la scena metal in Svezia?
J) Stanno arrivando milioni di nuove bands,
la maggior parte senza un contratto. Ci sono buoni programmi heavy alla radio e
mandano anche dei video alla TV, quindi penso che l’heavy metal è abbastanza
grande qui in Svezia.
S) Come vanno i rapporti con la Planet
Records?
J) Non buoni, anzi vanno proprio male! Ce ne
siamo andati perché non ci hanno pagato delle royalties in tre anni, ed in più
non avevano bene in mente il significato della parola “Planet Records”!!!
S) Il vostro nuovo lavoro seguirà le tracce
del precedente o ascolteremo un nuovo Overdrive-sound?
J) Abbiamo 20 nuove canzoni che sono
migliori e diverse da qualsiasi cosa abbiamo scritto finora. Abbiamo
rrallentato un po’ il ritmo e abbiamo lavorato di più sul lato armonico.
S) Qual è la tua idea sul movimento heavy?
J) Penso che è una cosa grande che l’hm abbia avuto finalmente quello che meritava!
Penso anche che le bands speed/thrash/black non avranno vita lunga, in quanto
si rassomigliano tutte. Invece bands come Queensrÿche o Manowar o Warlord o
Savatage o Jag Panzer o Trouble, resisteranno a lungo perché mettono più
fantasia e finezza nella loro musica.
S) Cosa c’è nel vostro futuro?
J) Abbiamo registrato un demo e lo abbiamo
mandato a molte labels che hanno dimostrato di apprezzare il nostro lavoro.
Alla fine dell’estate speriamo di fare un tour.
S) Janne, dì qualcosa ai nostri lettori…
J) Combattete per la causa del metallo!
Spero vivamente di venire e di suonare per voi in Italia, un giorno. KEEP ON
ROCKIN’
PER CONTATTI:
Janne Stark, Erikdahlbergsvägen 48,
S-29200 Karlshamn (Svezia)
DEMO-DEMO-DEMO-DEMO-DEMO
Durtie
Blonde – Dal New Mexico, un
buon gruppo hard, ma sporco. Ricordano gli Aerosmith. Eden – Della serie “ma chi ha detto ai Ratt di fare
successo?”. Anche gli Eden seguono la moda. Enforcer – Cinque brani ala alto contenuto tecnico. Potenti!
Li aspettiamo all’esordio discografico. Contattateli!!! Grave – Pezzo unico, “Love”. Chitarroni, ritmica potente,
voce svedese… Ah, ci sono anche le tastiere. Hellion – 2 tracks demo per la rivelazione dell’84. Ann
Boleyn è sempre più braba (e più bona!). 2 pezzi uno più bello dell’altro. Ma
quando cazzo esce il nuovo album? Hallows
Eve – Poco prima dell’album, è uscito il demo con 2 pezzi, “Metal
marchants “ e “Hallows Eve”. Leggetevi la recensione del disco. Havoc – È un buon gruppo che
riesce ad amalgamare una buona dose di speed con la liricità del cantante.
Saranno da seguire. Hell’s Dagger
– Ricordano i 4 Crüe, ma hanno un chitarrista più bravo e un cantante meno
potente, eppoi sono canadesi. Hirax
– Gruppo superveloce già molto conosciuto nell’undeground. È prossimo il suo
esordio su Metal Balde. Jag Panzer
– Un solo pezzo, “Black Sunday”, che è la logica continuazione dell’album
“Ample destruction”. Mantas –
Registrato dal vivo, risente del casino che avvine ai concerti di black-metal.
Non è ne migliore né peggiore di tanti altri. Overkill – Buon gruppo di scuola Motörhead. Buono il demo
registrato anche abbastanza bene. Velocità e “noise” su tutto. Raider – Prodotto da Nick
Bowcott (Grim Reaper), segue la scia del più noto gruppo della Ebony, tra
power-metal e un pizzico di magia. Siren
– Dopo l’ottimo 45 giri, ecco il nuovissimo demo di questo gruppo dedito a
certo dark non molto pesante (“do you remember Angel Witch?”). Steel Assassin – A livello
underground sono tra i più conosciuti, ma ancora non hanno un contratto. Lo
stile? Naturalmente thrash, ma con un ottimo cantante. Whiplash – Ad un primo ascolto ricordano i Metallica; ad un
secondo, ricordano i Metallica; ma al terzo ricordano i Metallica mentre al
quarto… Heir Apparent –
Ottimo gruppo sullo stile dei Queensrÿche. Il cantante non è Geoff Tate.
Comunque rimangono sempre un ottimo ensamble da seguire in futuro. Rude Girl – Lo dice il nome
stesso: ragazza rude, grezza, rozza, selvaggia. Mi sono piaciute! Sono girls
molto toste, molto “heavy”; la voce è arrapantissima!!! Blessed Death – Metallo al napalm. Come una canzone del
gruppo. Trash & black in tutte le salse. Possessed – “Death metal”, “Evil warriors”, “Burning in
hell”: naturalmente, da questi titoli il gruppo non può essere che………. Nuclear Assault – Da un nome
così non potete aspettarvi atmosfere AOR, quindi, basta! Future Tense – Il demo è vecchiotto, ma mi permette di
parlare di questo ottimo gruppo olandese. Tirato quanto basta, danno spazio
anche alla melodia 8mai banale, però!). Erano su un volume di Metal Massacre. Dehumanizers – Pensavo che
Cirith Ungol era il massimo della stranezza finché non ho sentiti questi D. Non
so se dare un giudizio negativo o positivo, visto che non c’ho capito un cazzo!
Exodus – Demo dell’82 quando
ancora c’era Kirk Hammett. Secondo me erano migliori allora. Terror – Non vi tragga in errore
il nome. Sono un ottimo gruppo dark, ma non scadono mai nel black. Agent Steel – Ecco un altro
gruppo di cui sentiremo parlare in futuro. Ottimi chitarristi e ottimo
cantante. Ve li consiglio spassionatamente. Hellwitch – Per fortuna è un pezzo solo. Vogliono
raggiungere l’oscar della velocità togliendolo ai Sodom. Sceptre – Anche si i pezzi sono tirati, non è puro thrash,
quindi mi piacciono. Non so se abbiano fatto qualcosa dopo questo demo dell’83.
Medusa – C’è una ragazza che
canta e forse questo li accomuna a certi gruppi tipo Warlock. Vale lo stesso
discorso degli Sceptre per quanto riguarda il seguito a questo demo del 1983. Megadeth – I pezzi che
compongono questo demo dell’84, sono più immediati di come appaiono sul disco.
Molto meglio dell’lp. Malice
– Sono passati 3 anni da quando apparvero sul primo volume di Metal Massacre.
Molto più leggeri di allora, più sulla scia di gruppi alla Great White. Ufo – Dopo un anno di crisi
(scioglimento) Phil Mogg ha riformato gli Ufo insieme a Paul Rayomnd e ad altre
persone. Questo 2-tracks demo, è la testimonianza del nuovo capitolo Ufo. Un
giudizio? Meglio questi dei precedenti!
INDIRIZZI
RAIDER-n.1 Bungalow, Pucknuphall,
Twyning, Tewkesbury,
Glouchestershire, GL20 GEL (UK)
EDEN-P.O.Box 6681, Huntington
Beach, CA 92615 (USA)
ENFORCER-c/o Brain Torosion,
290 7th st. #2B, Wheeling,
IL 60090 (USA)
HALLOWS EVE-P.O.Box 811, Austell,
GA 33001 (USA)
HAVOC-c/o Jeff G.Froerer,
1085 Valley Forge Dr., Sunnyvale,
CA 94087 (USA)
HELL’S DAGGER-
c/o Paul Levesque Management,
2538 De La Voliere, Laval,
Quebec H7L 4B6 (Canada)
AGENT STEEL-c/o John Cyriis,
18137 Cohasset st., Reseda,
CA 91335 (USA)
DEHUMANIZERS-2006 35th ave. W,
Seattle, WA 98199 (USA)
HIRAX-6062 San Rafael Dr.,
Buena Park, CA 90620
(USA)
JAG PANZER-c/o Mark Briody,
1540 Shasta dr., Colorado Springs,
CO 80910 (USA)
MANTAS-c/o Chuck Schuldiner,
609 Citrus st., Altamonte Springs,
FL 32701 (USA)
POSSESSED-2093 Dublin dr.,
San Pablo, CA 94806
(USA)
STEEL ASSASSIN-c/o Chris Ferretti,
25 Modena dr., Warwick,
RI 02886 (USA)
Le novelle di Sentinel
“Quel
pomeriggio di un giorno da cani
1ª
puntata
Bene! Dopo questo concerto nessun gruppo heavy
vorrà più suonare a Terni. Domenica 8 settembre c.m., si è svolta la classica
manifestazione con la solita accozzaglia di gruppi, diversi tra loro,
organizzata dal P.C.I. nell’ambito della Festa Provinciale dell’Unità. Con la
scusa di un non bene identificato concorso, si sono esibiti gruppi funky, jazz,
skif-pop e heavy metal. Tralasciando i fatti cronologici che non
interesserebbero a nessuno, volevamo fare un articolo contro certe
manifestazioni pseudo-culturali che nulla hanno a che vedere con la realtà rock
di Terni. Tra parentesi, un plauso a Gunfire e Tyrant Town. Non ci vergognamo
affatto nell’affermare a dire che la nostra città è il classico esempio di
città gretta, bigotta e “compagnona” e all’insegna del “tanto basta che se
magnano li facioli co’ le cotiche!”. La cosa più interessante di tutta la
manifestazione, a parte i due gruppi heavy, è stata l’epilogo del concerto. Ore
23,55: inizia il lancio di 3 monetine da 100 e da 50 per un totale di L. 250
verso i Tyrant Town. Ore 24,00: la prima lattina atterra su qyella cosa che LUI
usa per spartire le orecchie! Ore 24,04: seconda lattina sempre sulla testa di
cui sopra; una lattina colpisce il batterista che, naturalmente, rilancia il
corpo condundente verso il colpevole. L’incazzatura sale. Ore 24,06: primi
approcci con la checca. Ore 24,10: fine del concerto ed inizio della rissa. La
checca s’incazza e Bruno risponde: “Sapessi io!” (“…oh com’è lontana
l’Austria!” per informazioni telefonare a Bruno allo 0744274820 o.p.). Ore
24,10 e 30”: “Io lo faccio per coinvolgere, non come questa massa di stronzi
che sta seduta!” afferma la checca. “Ué, bigûl! Strunsi a
chi???”…BODOBOOM!!!..e gli occhiali della checca volarono! Ore 24,13: dopo la
scazzottata tra l’ultrà vicentino e la checca, si rischia una seconda
Bruxelles. La pedana dove centinaia di milioni di miliardi di persone,
praticamente sessantanove (vedi Vienna è sempre più lontana) stavano assistendo
divertiti al fuori programma, cede. Scompiglio generale. I “compagnoni”
incitano alla calma. Per concludere degnamente la serata, siamo andati al
Giardinetto (vedi Pizzeria) e ce semo sollazzati co’ 19 bomboloni (vedi Karen,
Sabina e Alexandra) alla faccia della checca e dei mangiatori di fagioli con le
cotiche.
Lunedì 9/9/85, ore 24,00 abbondanti come
i piatti di salame piccante del Giardinetto, siamo riuniti a scrivere
l’articolo in attesa della notte che porta “Io, i miei pensieri e quel p…. di …
e questo tutte le notti!!!! (tutto questo dal 30 agosto assera in poi: vedi
BOBO). Ore 24,26: ce stamo sbudellanno da le risate con quest’articolo (veei
pssst pssst). Morale della favola: una storia infinita finita male!
P.S. Gestapo? ‘Sta bottiglia, grazie!
P.S.S.
Suicide solution, Bruno!
P.S.S.S.
PCHHEEESSSMA!!!
P.S.S.S.S. “Ilo, chiama Cioccia!”
P.S.S.S.S.S. Si va avanti, ce vole
poco!... e non abbiamo neanche bevuto! Era nostra intenzione fare un articolo
contro le manifestazioni musicali
organizzate a Terni, ma non ci siamo riusciti!
(Fine prima puntata)
- continua –
Nota della Redazione:
queste colonne sono tutte vostre!
Mandateci i vostri articoli strani, kitsch, sballati, nosense. Insomma, fate un
articolo con quello che vi passa per la testa: se la nostra redazione reputerà
tale articolo degno per lo meno di quello che avete letto sopra, lo
pubblicherà! UCCIDETECI!!!
++++++++++++++++++
I am not sure if my previous comment entered OK. Anyone interested in Abandon City as mentioned in the review should visit their Facebook page https://www.facebook.com/pages/Abandon-City/1559617814289373?fref=ts
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