O bella, un dì t'ho vista
O bella, un dì t’ho vista
entrar dal tabaccajo,
e anch’io facendo vista
che m’occorresse un pajo
di sigari v’entrai;
là per la prima volta ti parlai.
E venni anzi un bel tratto
con teco uscendo appresso;
né m’importò gran fatto
che ciò non sia permesso,
a mezzodì le piazze
correre insieme con belle ragazze.
Allor parlando, alquanto
fui confuso e scucito:
a udirmi non so quanto
tu m’avresti capito,
ma c’era l’eloquenza
di tre mesi d’occhiate in precedenza.
Di poi sull’imbrunire
d’ogni dì t’ho veduta;
mi feci allor capire:
tu stessa, in prìa sì muta,
tu stessa, mano a mano,
divenisti eloquente in modo strano.
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