Powered By Blogger

lunedì 30 luglio 2012

Ieri e oggi: KURT RUSSELL

Jena Plissken ieri...

Jena Plissken oggi


Una poesia al giorno: "La malinconia" (Sin K'i Tsi)




La malinconia

Da giovane non conoscevo
il gusto della malinconia.
Allora mi piaceva salire in soffitta,
e salito in soffitta,
per comporre nuovi poemi,
cercavo di sentirmi malinconico.
Ora la malinconia,
io la conosco  a fondo.
Vorrei parlare ed esito
e mi contento di dire:
“Oh, com’è bello questo fresco autunno!”
(Sin K’i Tsi)

Sacred monsters: REO SPEEDWAGON

1971
1981
1993
2012


DISCOGRAFIA:





Rock meteore: BOB SEGER




Bob Segerpseudonimo di Robert Clark Seger (Detroit6 maggio 1945), è un chitarristapianistaorganista, compositore ecantante rock statunitense.
Cresciuto nel sobborgo di Dearborn, iniziò a cantare a metà degli anni sessanta in gruppi minori - quali The Decibels, The Town Criers e Doug Brown and the Omens (con cui nel 1965 incise il suo primo disco singolo) - nei locali di Ann Arbor e Detroit (dove la famiglia si era nel frattempo trasferita).
Tali esperienze gli consentirono di farsi conoscere ed apprezzare da impresari del showbiz e del mondo discografico (la città di Detroit è conosciuta, oltre che per l'industria automobilistica, anche per essere sede della Motown, insieme a Nashville,Tennessee, uno dei più importanti poli musicali statunitensi) e di giungere al grande successo nei successivi anni settanta eottanta.

Nel 2006 ha pubblicato, a distanza di undici anni dal suo precedente lavoro discografico, l'album Face The Promise. Nella sua lunga carriera non ha mai cessato di portare in tour attraverso l'America le sue canzoni.
Il suo nome appare dal 2004 nella Rock and Roll Hall of Fame ed è in lista insieme quello della Silver Bullet Band nell'elenco dei musicisti che fanno parte delle celebrità della Hollywood Walk of Fame, inscritta al numero 1750 di Vine Street, Hollywood,California.


DISCOGRAFIA:
  • 1968: Ramblin' Gamblin' Man
  • 1969: Noah
  • 1970: Mongrel
  • 1971: Brand New Morning
  • 1972: Smokin' O.P.'s
  • 1973: Back in '72
  • 1974: Seven
  • 1975: Beautiful Loser
  • 1976: Live Bullet
  • 1976: Night Moves
  • 1978: Stranger In Town
  • 1980: Against The Wind
  • 1981: Nine Tonight
  • 1982: The Distance
  • 1986: Like A Rock
  • 1991: The Fire Inside
  • 1994: Greatest Hits
  • 1995: It's A Mistery
  • 2003: Greatest Hits 2
  • 2006: Face The Promise

Le delizie del cuore: My Mine "Hypnotic tango" (1983)

Heart of rock: Beatles "Hey Jude" (1968)

Viva l'Italia: Corrado Guzzanti "Grande raccordo anulare" (2001)

Il disco del giorno: "La buona novella" (1970) - Fabrizio De Andrè

Il film del giorno: "La finestra sul cortile" (1954)

Il poeta del giorno: DEREK WALCOTT

Derek Walcott è considerato il più grande e importante poeta e drammaturgo delle Indie Occidentali. Premio Nobel per la Letteratura nel 1992, nelle sue opere Walcott indaga ed esprime il conflitto tra l'eredità della cultura europea e quella originaria delle Indie Occidentali, quel lungo percorso storico che ha portato il suolo caraibico dalla dominazione europea all'indipendenza, nonché il suo sentirsi un 'nomade' delle due civiltà.
Derek Walcott è nato nel 1930 a Castries, capitale di Saint Lucia, nelle Antille Minori. Nascere e crescere in un contesto geo-politico così particolare - una piccola isola vulcanica, ex-colonia britannica - influisce fortemente sulla produzione letteraria di Walcott. Suo padre Warwick, artista bohèmien, lasciò lui e il suo fratello gemello Roderick quando erano ancora bambini. La prima formazione di Derek e Roderick avviene al St. Mary's College, dove insegna la madre Alix, che per prima trasmetterà a Derek l'amore per la poesia. Dopo la borsa di studio alla West Indies University di Kingstone, Giamaica, Walcott si trasferisce nel 1953 a Trinidad, lavorando come giornalista in quotidiani locali e come professore in diverse scuole. La sua vita si divide tra Trinidad e Stati Uniti, dove è titolare della cattedra di Poesia all'Università di Boston.
La sua attività letteraria ha inizio a diciott'anni, quando pubblica a proprie spese Twenty Five Poems. Scrittore inoltre di opere teatrali e testi per la radio, ottiene il primo importante riconoscimento da parte del grande pubblico con la pubblicaizone dell'opera In a green Night (1962).




Il pugno

Il pugno stretto intorno al mio cuore
si allenta un poco, e io respiro ansioso
luce; ma già preme di nuovo.
Quando mai non ho amato
la pena d'amore? Ma questa si è spinta
oltre l'amore fino alla mania. Questa
ha la forte stretta del demente, questa
si aggrappa alla cornice della non-ragione, prima
di sprofondare urlando nell'abisso.
Tieni duro allora, cuore; così almeno vivi.

L'aspro sapore del mare

Quella vela piegata dalla luce,
stanca d'isole,
una goletta che batte il Mar dei Caraibi
per ritornare, potrebbe essere Odisseo
diretto a casa attraverso l'Egeo:
quel desiderio di padre e di marito,
sotto l'aspro livore della vecchiezza,
è come l'adultero che sente il nome di Nausicaa
in ogni grido di gabbiano.
E questo non assicura la pace. L'antica guerra
tra ossessione e responsabilità
non può finire ed è la stessa
per il naufrago e per chi sul lido
ora infila i piedi nei sandali per rientrare
da quando Troia ha spirato l'ultima fiamma
e il macigno del cieco ciclope ha alzato le acque
dalle cui ondate i grandiosi esametri giungono
alle conclusioni dell'esausta risacca.
I classici possono consolare. Ma non abbastanza.

sabato 28 luglio 2012

Ieri e oggi: LINDA BLAIR

Regan ieri...
Regan oggi


Una poesia al giorno: "La disperazione" (E.Brontë)



La disperazione

Non dovresti conoscere la disperazione
se le stelle scintillano ogni notte;
se la rugiada scende silenziosa a sera
e il sole indora il mattino.
Non dovresti conoscere la disperazione,
seppure le lacrime scorrano a fiumi:
non sono gli anni più amati
per sempre presso il tuo cuore?
Piangono, tu piangi, così deve essere;
il vento sospira dei tuoi sospiri,
e dall’inverno cadono lacrime di neve
là dove giacciono le foglie d’autunno;
pure, presto rinascono,
e il tuo destino dal loro non può separarsi:
continua il tuo viaggio, se con gioia,
pure, mai con disperazione.
(Emily Brontë)

Sacred monsters: RONNIE JAMES DIO

1974
1981
1987
2000
2009


DISCOGRAFIA:

Con gli Elf 

1972 - Elf

1974 - Carolina County Bal

1975 - Trying to Burn the Sun

Con i Rainbow 

1975 - Ritchie Blackmore's Rainbow

1976 - Rising

1978 - Long Live Rock 'N' Roll

1977 - On Stage

Con i Black Sabbath 

1980 - Heaven and Hell

1981 - Mob Rules

1981 - Live Evil

1992 - Dehumanizer

Con i Dio 

1983 - Holy Diver

1984 - The Last in Line

1985 - Sacred Heart

1987 - Dream Evil

1990 - Lock up the Wolves

1994 - Strange Highways

1996 - Angry Machines

2000 - Magica

2002 - Killing The Dragon

2004 - Master of the Moon

Con gli Heaven and Hell 

2007 - Live From Radio City Music Hall

2009 - The Devil You Know


Rock meteore: CINDERELLA


Cinderella sono un gruppo hair metal formatosi nel 1982 a Filadelfia in PennsylvaniaUSA.
Possono vantare ben 7 dischi di platino assegnati dalla RIAA per i primi 3 album in studio e oltre 18 milioni di dischi venduti nel mondo.







DISCOGRAFIA:

Le delizie del cuore: Cars "Shake it up" (1981)

Heart of rock: Sex Pistols "Pretty vacant" (1977)

Viva l'Italia: Grazia Di Michele e Rossana Casale "Gli amori diversi" (1993)

Lo scrigno dei ricordi: "Popcorn" (1980/1985)

Il disco del giorno: "Detaching from Satan" (1984) - Paul Chain & Violet Theatre

Il film del giorno: "Colors - Colori di guerra" (1988)

giovedì 26 luglio 2012

Ieri e oggi: ANTHONY M. HALL

Anthony in "Breakfast club"

Anthony oggi


Una poesia al giorno: "Primavera sacra" (D.Thomas)



Primavera sacra

Oh, da un letto d’amore mentre
quell’eterno ospedale faceva un’altra mossa
per lenire il corpo incurabile e contato,
e la rovina e le sue cause
sul mare spinato e mitragliante
raccoglieva un esercito
e dilagava nelle nostre ferite e nelle case,
io mi alzo a salutare la guerra in cui non ho cuore
ma soltanto quell’unico buio a cui devo la mia luce,
cerco uno specchio confessore che ne sappia di più
ma non trovo da far risplendere
dopo la notte lapidante di Dio
e sono percosso dal sole, come un artefice sacro.
Nessuna lode alla primavera,
perché è tutta Gabriele e boscaglia raggiante
mentre il mattino spunta felice dal rogo desolato
e la lacrima infocata della folla
si raffredda sul muro del pianto,
o mio prodigo padre sole che ti sollevi
con la faretra colma d’infanti di puro fuoco.
Ma benedetta la grandine e il terremoto,
che ancora non si calmano,
è sicuro solo resistere e cantare soli
nel guscio della casa dell’uomo
e nel materno e vacillante edificio
della santa primavera,
anche se è solo per l’ultima volta.
(Dylan Thomas)

Sacred monsters: NIRVANA

1987
1989
1992
1994


DISCOGRAFIA:






Rock meteore: ZNÖWHITE











"TO THE LAST BREATH"

DISCOGRAFIA
All hail to thee (1984)
Kick 'em when they're down (1986)
Live suicide (1986)
Act of God (1988)

Le delizie del cuore: Louis Armstrong "All the time in the world" (1969)

Heart of rock: Genesis "The musical box (1971)

Viva l'Italia: Zucchero "Pippo" (1987)

Il disco del giorno: "Chained" (2004) - At Vance

Il film del giorno: "Zelig" (1983)

Il poeta del giorno: CLEMENTE REBORA

Nato a Milano nel 1885, Clemente Rebora crebbe in un ambiente di intensi affetti familiari e di rigorosa moralità laica e risorgimentale. Si laureò in lettere a Milano con una tesi su Romagnosi, seguì i corsi di filosofia di Piero Martinetti. Collaborò con «La Voce» prezzoliniana. In guerra fu ufficiale di fanteria sugli altopiani di Asiago e Gorizia; uno scoppio di mina compromise il suo già labile sistema nervoso. Tornato a Milano ebbe una crisi religiosa fatta di Bibbia e autori orientali e mistici. Scelse di entrare nella congre gazione dei rosminiani (1931), divenne sacerdote (1936), con il voto segreto di «patire e morire oscuramente, scomparendo polverizzato nell'amore divino». Fece il sacerdote e l'educatore negli istituti rosminiani di Domodossola e Stresa. Nel novembre 1955 i primi sintomi della malattia che lo porteranno alla morte due anni dopo. Morì a Stresa nel 1957.
I suoi Frammenti lirici (1913) ebbero nessun successo, a causa della novità dei contenuti e per la scabra concentrazione del linguaggio. Scrisse un saggio su Leopardi ("Per un Leopardi mal noto", 1910) e traduzioni dal russo (Andreev, Gogol', Tolstoj). Dopo la prima guerra mondiale, prima della conversione, scrisse Canti anonimi (1922). Il volume Canti dell'infermità (1957) raccoglie poesie scritte nel 1947-57 già riunite in piccole sillogi (Il gran grido, Curriculum vitae, Gesù il fedele, Il natale): testimonia la voluttà di dissolvimento, la ricerca spasmodica di una convergenza tra illuminismo razionalistico di cui era imbevuta la sua prima educazione, ansia di attivismo sociale irrealizzabile, e desiderio di segregazione. A ciò si aggiunge la lacerante assunzione della città e della campagna come entità simboleggianti il male e il bene. Anelito alla comunione totale con un dio di misericordia e giustizia, approdo confortante in cui solo è possibile l'elevazione dalla bruta animalità.
Sul piano del linguaggio poetico, l'aritmicità strofica, l'assunzione eccentrica di un lessico composto, sforzato a esprimere concetti inusitati nella tradizione letteraria italica (ad esclusione della concitata scrittura iacoponica) imprimono al messaggio ecumenico di Rebora il ritmo di una meditazione sconvolgente.
Rebora non è confinabile nell'ambito della produzioen poetica di matrice religiosa e cattolica, di cui del resto testimonia la forza e vitalità all'interno della regione italica. Considerato tra i maggiori poeti italiani del Novecento, Rebore è un poeta della contemporaneità, capace di interrogare il mondo e che ci interroga, di gettare un ponte tra visibile e invisibile, tra fisica e metafisica e da questo punto di vista accostabile a Hopkins, Eliot. Un "reborismo" presente anche in altri autori successivi come Pasolini, Luzi, Turoldo. Nella sua ricerca dell'essenziale, opera alla radice e all'origine della parola umana. Biograficamente si chiude, si mura vivo, ma continua a cercare drammaticamente le parole che dicano l'illegibile della realtà.




La mia vita, il mio canto

L'egual vita diversa urge intorno;
cerco e non trovo e m'avvio
nell'incessante suo moto:
a secondarlo par uso o ventura,
ma dentro fa paura.
Perde, chi scruta,
l'irrevocabil presente;
né i melliflui abbandoni
né l'oblioso incanto
dell'ora il ferreo battito concede.
E quando per cingerti lo balzo
-' sirena del tempo -
un morso appéna e una ciocca ho di te:
o non ghermita fuggì, e senza grido
nei pensiero ti uccido
è nell'atto mi annego.
Se a me fusto è l'eterno,
fronda la storia e patria il fiore,
pur vorrei maturar da radice
la mia linfa nel vivido tutto
e con alterno vigore felice
suggere il sole e prodigar il frutto;
vorrei palesasse il mio cuore
nei suo ritmo l'umano destino,
e che voi diveniste - veggente
passione del mondo,
bella gagliarda bontà -
l'aria di chi respira
mentre rinchiuso in sua fatica va.
Qui nasce, qui muore i! Mio canto:
e parrà forse vano
accordo solitario;
ma tu che ascolti, recalo
al tuo bene e al tuo male;
e non ti sarà oscuro.

Certezza del vero

Sciorinati giorni dispersi,
cenci all'aria insaziabile:
prementi ore senza uscita,
fanghiglia d'acqua sorgiva:
torpor d'attimi lascivi
fra lo spirito e il senso;
forsennato voler che a libertà
si lancia e ricade,
inseguita locusta tra sterpi;
e superbo disprezzo
e fatica e rimorso e vano intendere:
e rigirìo sul luogo come carte,
per invilire poi, fuggendoli lezzo,
la verità lontano in pigro scorno;
e ritorno, uguale ritorno
dell'indifferente vita,
mentr'echeggia la via
consueti fragori e nelle corti
s'amplian faccende in conosciute voci,
e bello intorno il mondo, par dileggio
all'inarrivabile gloria
al piacer che non so,
e immemore di me epico armeggio
verso conquiste ch'io non griderò.
- Oh-per l'umano divenir possente
certezza ineluttabile del vero,
ordisci, ordisci dè tuoi fili il panno
che saldamente nel tessuto è storia
e nel disegno eternamente è Dio:
ma così, cieco e ignavo,
tra morte e morte vii ritmo fuggente, anch'io
t'avrò fatto; anch'io.