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giovedì 5 aprile 2012

Il poeta del giorno: EDWARD ESTLIN CUMMINGS

Edward Estlin Cummings nasce il 14 ottobre del 1894 a Cambridge in Massachusetts (USA). Il padre è un professore di sociologia e scienze politiche ad Harvard, e incoraggia sin da subito le inclinazioni letterarie e poetiche del figlio. Basti pensare che la prima prova poetica di Edward risale ai suoi primi tre anni di vita. 
Studia presso l'università di Harvard, dove, nel 1916, si laurea con lode in inglese e studi classici, e in particolare in latino e greco. Durante il periodo universitario continua a coltivare la sua passione per la poesia, analizzando la scrittura di Gertrude Stein e Ezra Pound. Alcuni dei suoi componimenti vengono anche pubblicati sul giornale scolastico. Le poesie di questo periodo verranno poi raccolte nel testo "Otto poeti ad Harvard" (1920). 
Nel 1917 allo scoppio della Prima guerra mondiale decide di arruolarsi, ma un errore amministrativo lo costringe a soggiornare Parigi per cinque settimane. Nasce così il suo viscerale amore per la capitale francese, nella quale tornerà spesso. A causa di una serie di lettere scambiate con l'amico William Slater, in cui entrambi esprimono opinioni contrarie alla guerra, viene arrestato e per tre mesi rimane nel campo di La Ferté-Macé, in Normandia. Nel dicembre dello stesso anno, grazie anche all'intercessione del padre che scrive una lettera al presidente Woodrow Wilson, viene rimpatriato. 
Edward racconta l'esperienza della prigionia nel romanzo autobiografico "La stanza enorme". Nel romanzo descrive tutti i personaggi che ha incontrato durante i tre mesi di prigionia, ironizzando sulle conseguenze di un'applicazione troppo pedante e cieca delle regole. Rientra a casa nel capodanno del 1917, ma viene subito richiamato alle armi. Presta così servizio nella XII divisione di Camp Devens fino al novembre del 1918. Dal 1921 al 1923 vive Parigi, poi rientra definitivamente negli Stati Uniti. Non smette, però, mai di viaggiare, incrociando durante le sue peregrinazioni diversi personaggi tra cui Pablo Picasso. Compie anche un viaggio in Unione Sovietica che racconta nel romanzo "Eimi" (1933). 
La sua concentrazione sull'attività poetica viene favorita da un terribile incidente nel quale il padre perde la vita. Il dolore per la grave perdita gli fa comprendere di doversi concentrare sulle cose importanti della vita che per lui sono i versi della sua poesia. Pubblica in questo periodo molte opere poetiche, tra cui: "Tulips & Chimneys" (1923), "XLI Poems" (1926), "Christmas Tree" (1928), "No thanks" (1935) e "Collected Poems" (1938). 
E. E. Cummings è un poeta d'avanguardia che usa spesso forme tradizionali come il sonetto. Anche le tematiche sono classiche: le sue poesie trattano spesso dell' amore, del rapporto dell'uomo con la natura e del rapporto tra il singolo individuo e la massa. L'influenza di correnti come il dadaismo e il surrealismo, a cui si è avvicinato durante i soggiorni parigini, fa nascere in lui un certo rifiuto della sintassi tradizionale. Come per Ezra Pound, anche per Edward la poesia ha una natura pittrografica. Nel suo testo sia le lettere che i segni di interpunzione acquistano un significato anche dal punto di vista ritmico. La sua passione innovatrice per le parole lo induce a crearne continuamente di nuove fondendo insieme nomi propri, avverbi, preposizioni e sostantivi comuni. La sua idea dell'intima vitalità delle lettere rovescia sulle parole tanti diversi significati, aumentati e potenziati da frequenti giochi di parole. 
Il talento di Cummings non è però indirizzato solo alla composizione di poesie. Scrive romanzi, libri per bambini e quattro commedie: "Him" (1927), "Anthropos: o, il Futuro dell'Arte" (1930), "Tom: un Balletto" (1935) e "Santa Claus: una Moralità" (1946). 
Risiede sin dal 1924 al Greenwich Village, spostandosi solo per i suoi numerosi viaggi. Dal 1932 vive una storia d'amore stabile con la sua terza compagna, la fotografa e modella Marion Morehouse. I due collaborano insieme anche ad un testo, "Adventure in Value", che contiene le foto di Marion accompagnate dalle parole di commento di Edward. 
Nel periodo successivo alla Seconda guerra mondiale molti giovani poeti trovano in Cummings la loro guida. Edward comincia a ricevere una serie di riconoscimenti, e nel 1952 l'Università di Harvard gli concede una cattedra di professore onorario. 
Trascorre l'ultimo periodo della sua vita viaggiando, svolgendo incarichi come lettore e ritagliandosi momenti di riposo estivi nella sua residenza del New Hampshire. 
Edward Estlin Cummings muore all'età di 67 anni il 3 settembre del 1962 per un arresto cardiaco. Al momento della sua morte è il secondo poeta americano più letto dopo Robert Frost.



Il tuo cuore lo porto con me

Il tuo cuore lo porto con me
Lo porto nel mio
Non me ne divido mai.
Dove vado io, vieni anche tu, mia amata;
qualsiasi cosa sia fatta da me,
la fai anche tu, mia cara.
Non temo il fato
perché il mio fato sei tu, mia dolce.
Non voglio il mondo, perché il mio,
il più bello, il più vero sei tu.
tu sei quel che luna sempre fu
e quel che un sole sempre canterà sei tu
Questo è il nostro segreto profondo
radice di tutte le radici
germoglio di tutti i germogli
e cielo dei cieli
di un albero chiamato vita,
che cresce più alto
di quanto l'anima spera,
e la mente nasconde.,
Questa è la meraviglia che le stelle separa.
Il tuo cuore lo porto con me,
lo porto nel mio.
 

Così piccole mani

Il tuo più tenue sguardo
facilmente mi aprirà
benché abbia chiuso me stessa
come dita
sempre mi apri petalo per petalo
come la primavera fa
toccando accortamente
misteriosamente la sua
prima rosa
e io non so quello che c’è
in te che chiude e apre
solo qualcosa in me
comprende che è più
profonda la luce dei tuoi
occhi di tutte le rose.
Nessuno… neanche
la pioggia ha…
Così piccole mani.

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