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sabato 7 maggio 2011

Ancora qualcosa di me

COME UN MENESTRELLO

Forse qualcuno piangerà

se accendo la notte,

forse qualcuno griderà

se spengo il giorno.

E allora me ne andrò

a cavallo di ogni giorni

e di ogni notte,

e come un menestrello

canterò una dolce canzone

che colmerà i cuori

vuoti da ogni forza.

Bacerò la pioggia,

accarezzerò la nebbia,

riscalderò il gelo,

solo col mio canto.

(1999)

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PRELUDIO

Vedo solo acqua intorno a me,

un’acqua che mi dà vita

e genera un desiderio:

un futuro che ancora

non m’appartiene.

Nuoto libero

in questo spazio senza fine,

le mie mani

afferrano il nulla,

i miei piedi

girano tra il niente,

e i miei piccoli occhi

non vedono.

Poi,

le mie minuscole dita,

incontrano un nuovo spazio,

vuoto, buio,

che sembra senza sbocco.

Ed infine,

alla fine del tunnel,

finalmente riesco a vederlo:

il preludio della mia innocenza.

(2008)

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ANCORA

Sto ancora cercando

il mio equilibrio,

ora che la sera

è scesa sul mio volto

e più non sento cantare

le immagini dall’esterno;

vivrò per altre vite,

ancora, nonostante tutto,

e se per voi ciò può essere solo viltà,

sappiate invece che

con coraggio ho agito,

purtroppo…

Ancora sarò lucido

nel mio parlare

e nel mio udire,

perché voglio e riesco

a toccare il vuoto che mi circonda,

e anche se le mie mani

sono coperte dal gelo

riuscirò a sconfiggere

la calunnia delle vostre parole.

Amerò ancora passeggiare

lungo strade accidentate,

pur di innalzarmi

a chiedere perdono a Dio.

E se la luce potrà toccarmi

con le sue forti braccia,

sarò felice di gettare al vento

i miei residui resti…

(2004)

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TRASPARENZE

Specchi deformanti

sulla via che passa

attraverso la razionalità

e l’irraggiungibilità del vuoto;

aria bruciata da scorie radioattive

lasciate a contaminare

un deserto di urla

senza suoni di voci;

mari senza acqua,

cieli senza stelle,

miriadi di particelle vaganti

in labirinti di perfette sequenze sonore.

Lamenti e lamenti di specchi deformanti

che attirano l’anima abbattuta

come bersaglio da colpire alla cieca.

Semplici forme di vere trasparenze

nel sepolcro di un ricordo perduto.

(2006)

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DONNE SENZA LIBERTÀ

Longo le strade d’un perenne ritorno,

giace l’anima che più felicità non vide,

s’accartoccia la pelle squamosa di rabbia,

s’affloscia lenta una vita non desiderata.

Piange il corpo defraudato da mille mani,

urla la bocca baciata da mille labbra,

sibila la lingua sporcata da sogni non voluti,

giace in frantumi anche l’ultima libertà.

Le mani si piegano sul volto contraffatto,

lacrime di odio sul viso contratto,

e un gemito rauco come la morte,

s’assopisce come un bimbo nella notte.

Tremano le labbra incantate da una visione,

fremono le dita ingioiellate dal nulla,

l’odio s’innalza verso un cielo brunito di stelle,

e un lugubre canto veleggia

nella strada della solitudine

e del perenne ricordo assopito.

(2007)

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LA FANTASIA AL POTERE

Anche quando ho cercato

di ribellarmi all’enorme potere

che il progresso stava esercitando

sul mio vivere spensierato,

non ho mai smesso

di cercare un appiglio

che mi potesse permettere

di essere me stesso

anche nei momenti senza luce

di questa impari lotta.

Io sono una piccola goccia

in quest’oceano di inutili bugie,

ma nella mia piccola oasi,

qualcosa di grande

l’ho fatto anch’io:

ho abbattuto il muro di omertà

tra la realtà virtuale

di un mondo frenetico ed inumano,

e la schietta fantasia

delle mie semplici parole.

(2001)

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IO SARÒ IMMORTALE

Sento in lontananza macabri passi avvicinarsi

e non trovo riparo per potermi aggrappare

per sfuggire a quell’orrenda visione.

Combatterò per la sopravvivenza,

per un domani migliore dell’oggi,

per vincere l’egoismo del genere umano

vuoto di tutte le energie positive.

E pensare che un tempo, neanche lontano,

penavo di vivere in un mondo disponibile,

accarezzato e baciato da mani morbide

e a labbra umide e carnose e piene d’amore.

Come sono lontani gli anni e quei pensieri

di ragazzo che s’apprestava alla vita.

Ora il disprezzo è la mia unica arma,

ma non soccomberò senza lottare

contro la violenza e l’acredine.

C’è ancora posto per uno che ama ancora

gli altri come ama se stesso?

Per uno che crede in una giustizia che

non si faccia inghiottire da individui ambigui

che bramano solo la propria immortalità?

La mia anima pura sarà immortale

in mezzo al vostro dolore

quando verranno giudicati i crimini

che avete commesso impuniti.

La mia anima pura sarà immortale

nel silenzio delle vostre parole,

quando sarà resa giustizia

per i delitti che non hanno avuto vendetta.

Solo allora la mia innocenza potrà valere

qualcosa di più dello sporco denaro

macchiato del sangue delle vostre ingenue vittime.

Ed io apparirò ai vostri occhi

come il vostro giustiziere.

(2006)

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S’È FATTO PESANTE IL MIO CUORE

Una volta scrivevo se un giorno ti rivedrò,

ora la speranza viaggia al centro dell’infinito.

In questi anni ti ho pensato, qualche volta,

e in me riaffiorava il flebile desiderio

di rivedere ancora quel sorriso malinconico.

S’è fatto pesante il mio cuore

quando il tuo viaggio s’è concluso amaramente,

per sempre rapito dal cielo di primavera.

Un giorno scrivevo di poterti dire tante cose,

ora le mie parole sono come cemento.

Avrei voluto toccare un sogno e spesso,

in quei giorni vissuti insieme a te,

ho pianto sul tempo perduto.

Ora quel tempo non tornerà

e quel piccolo attimo di felicità

lo conserverò sempre dentro i miei ricordi.

Cercherò di rincontrarti in un’altra vita

e quel malinconico sorriso diventerà allegria.

(2011)

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