COME UN MENESTRELLO
se accendo la notte,
forse qualcuno griderà
se spengo il giorno.
E allora me ne andrò
a cavallo di ogni giorni
e di ogni notte,
e come un menestrello
canterò una dolce canzone
che colmerà i cuori
vuoti da ogni forza.
Bacerò la pioggia,
accarezzerò la nebbia,
riscalderò il gelo,
solo col mio canto.
(1999)
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PRELUDIO
Vedo solo acqua intorno a me,
un’acqua che mi dà vita
e genera un desiderio:
un futuro che ancora
non m’appartiene.
Nuoto libero
in questo spazio senza fine,
le mie mani
afferrano il nulla,
i miei piedi
girano tra il niente,
e i miei piccoli occhi
non vedono.
Poi,
le mie minuscole dita,
incontrano un nuovo spazio,
vuoto, buio,
che sembra senza sbocco.
Ed infine,
alla fine del tunnel,
finalmente riesco a vederlo:
il preludio della mia innocenza.
(2008)
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ANCORA
Sto ancora cercando
il mio equilibrio,
ora che la sera
è scesa sul mio volto
e più non sento cantare
le immagini dall’esterno;
vivrò per altre vite,
ancora, nonostante tutto,
e se per voi ciò può essere solo viltà,
sappiate invece che
con coraggio ho agito,
purtroppo…
Ancora sarò lucido
nel mio parlare
e nel mio udire,
perché voglio e riesco
a toccare il vuoto che mi circonda,
e anche se le mie mani
sono coperte dal gelo
riuscirò a sconfiggere
la calunnia delle vostre parole.
Amerò ancora passeggiare
lungo strade accidentate,
pur di innalzarmi
a chiedere perdono a Dio.
E se la luce potrà toccarmi
con le sue forti braccia,
sarò felice di gettare al vento
i miei residui resti…
(2004)
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TRASPARENZE
Specchi deformanti
sulla via che passa
attraverso la razionalità
e l’irraggiungibilità del vuoto;
aria bruciata da scorie radioattive
lasciate a contaminare
un deserto di urla
senza suoni di voci;
mari senza acqua,
cieli senza stelle,
miriadi di particelle vaganti
in labirinti di perfette sequenze sonore.
Lamenti e lamenti di specchi deformanti
che attirano l’anima abbattuta
come bersaglio da colpire alla cieca.
Semplici forme di vere trasparenze
nel sepolcro di un ricordo perduto.
(2006)
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DONNE SENZA LIBERTÀ
Longo le strade d’un perenne ritorno,
giace l’anima che più felicità non vide,
s’accartoccia la pelle squamosa di rabbia,
s’affloscia lenta una vita non desiderata.
Piange il corpo defraudato da mille mani,
urla la bocca baciata da mille labbra,
sibila la lingua sporcata da sogni non voluti,
giace in frantumi anche l’ultima libertà.
Le mani si piegano sul volto contraffatto,
lacrime di odio sul viso contratto,
e un gemito rauco come la morte,
s’assopisce come un bimbo nella notte.
Tremano le labbra incantate da una visione,
fremono le dita ingioiellate dal nulla,
l’odio s’innalza verso un cielo brunito di stelle,
e un lugubre canto veleggia
nella strada della solitudine
e del perenne ricordo assopito.
(2007)
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LA FANTASIA AL POTERE
Anche quando ho cercato
di ribellarmi all’enorme potere
che il progresso stava esercitando
sul mio vivere spensierato,
non ho mai smesso
di cercare un appiglio
che mi potesse permettere
di essere me stesso
anche nei momenti senza luce
di questa impari lotta.
Io sono una piccola goccia
in quest’oceano di inutili bugie,
ma nella mia piccola oasi,
qualcosa di grande
l’ho fatto anch’io:
ho abbattuto il muro di omertà
tra la realtà virtuale
di un mondo frenetico ed inumano,
e la schietta fantasia
delle mie semplici parole.
(2001)
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IO SARÒ IMMORTALE
Sento in lontananza macabri passi avvicinarsi
e non trovo riparo per potermi aggrappare
per sfuggire a quell’orrenda visione.
Combatterò per la sopravvivenza,
per un domani migliore dell’oggi,
per vincere l’egoismo del genere umano
vuoto di tutte le energie positive.
E pensare che un tempo, neanche lontano,
penavo di vivere in un mondo disponibile,
accarezzato e baciato da mani morbide
e a labbra umide e carnose e piene d’amore.
Come sono lontani gli anni e quei pensieri
di ragazzo che s’apprestava alla vita.
Ora il disprezzo è la mia unica arma,
ma non soccomberò senza lottare
contro la violenza e l’acredine.
C’è ancora posto per uno che ama ancora
gli altri come ama se stesso?
Per uno che crede in una giustizia che
non si faccia inghiottire da individui ambigui
che bramano solo la propria immortalità?
La mia anima pura sarà immortale
in mezzo al vostro dolore
quando verranno giudicati i crimini
che avete commesso impuniti.
La mia anima pura sarà immortale
nel silenzio delle vostre parole,
quando sarà resa giustizia
per i delitti che non hanno avuto vendetta.
Solo allora la mia innocenza potrà valere
qualcosa di più dello sporco denaro
macchiato del sangue delle vostre ingenue vittime.
Ed io apparirò ai vostri occhi
come il vostro giustiziere.
(2006)
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S’È FATTO PESANTE IL MIO CUORE
Una volta scrivevo se un giorno ti rivedrò,
ora la speranza viaggia al centro dell’infinito.
In questi anni ti ho pensato, qualche volta,
e in me riaffiorava il flebile desiderio
di rivedere ancora quel sorriso malinconico.
S’è fatto pesante il mio cuore
quando il tuo viaggio s’è concluso amaramente,
per sempre rapito dal cielo di primavera.
Un giorno scrivevo di poterti dire tante cose,
ora le mie parole sono come cemento.
Avrei voluto toccare un sogno e spesso,
in quei giorni vissuti insieme a te,
ho pianto sul tempo perduto.
Ora quel tempo non tornerà
e quel piccolo attimo di felicità
lo conserverò sempre dentro i miei ricordi.
Cercherò di rincontrarti in un’altra vita
e quel malinconico sorriso diventerà allegria.
(2011)
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